Le sirene della polizia invasero le strade.
Cesare, Chino, Amey e Biggie non pensarono neanche un secondo di fermarsi, tuttavia scatenarono il panico tra la gente che passeggiava in tranquillità. Si barricarono nei negozi oppure fuggirono via dalla traiettoria dei pachidermi. Moltissime auto rischiarono di scatenare incidenti nel momento cui frenarono di colpo alla vista degli intrusi.
Grida e pianti isterici fecero largo tra la folla di persone che incrociavano, ma il gruppo dell'Okavango cercò di non farsi distrarre e di sfuggire alla polizia.
-Ci stanno addosso!- esclamò Chino col fiatone.
Amey era messo peggio. Non era più abituato a correre per così tanto tempo e la stanchezza iniziò a farsi sentire.
-Dannazione... sono troppo vecchio per queste cose!-
-Non provare a fermarti! Non ho intenzione di finire di nuovo nelle grinfie degli esseri umani!- sbottò lo scimpanzé che si trovava sul suo dorso.
Svoltarono una decina di curve, ovviamente tutte molto frequentate, causando un assembramento di umani urlanti.
Proseguirono per un altro paio di isolati quando decine di auto della polizia comparvero agli incroci e bloccarono le uscite da entrambe le parti.
Erano in trappola.
Gli agenti uscirono le pistole e le puntarono contro gli animali, stando a debita distanza e controllando che non ci fossero persone esposte.
Dalle finestre dei palazzi e dall'interno dei negozi si riprendeva il tutto con il cellulare.
I quattro si guardarono sotto shock.
-Magnifico.- sbuffò irritato, ma anche spaventato, Chino.
Contemporaneamente arrivarono sul luogo incriminato numerosi giornalisti, impegnati a raccogliere immagini e informazioni su quanto stava accadendo. Non potevano mancare per uno scoop del genere.
New York attaccata da animali feroci. Qualcosa di simile si era verificato solo 6 anni prima.
Biggie si rivolse al felino: -Che facciamo??-
La risposta si stava facendo attendere e siccome la situazione era abbastanza grave non potevano starsene impalati e magari giocarsi la vita.
Uno dei poliziotti, colui che doveva essere il capo agente, fece segno di caricare le armi.
-Aspettate! Non vogliamo farvi del male!!- tentò di farli ragionare Amey, provocando però l'effetto contrario. Molti di loro levarono ancora più in vista l'arma da fuoco e gli gridarono contro a mo' di avvertimento.
Chino, Biggie e Cesare sentirono la tensione scavargli il midollo. Non avrebbero voluto passare così il loro viaggio, ma del resto era prevedibile tale reazione.
-Siete scappati da qualche zoo?- chiese ad alta voce un agente, sempre protetto dalla sua fidata pistola.
Lo scimpanzé si morse il labbro alla domanda.
-Ma certo che no, stupido umano!- rispose Chino di getto. Gli vennero i nervi per il solo fatto che credevano provenissero da una di quelle brutte copie di habitat artificiali. Peccato che la rabbia del bufalo mise in allarme maggiormente gli uomini in divisa.
Amey lo guardò male e disse: -Non veniamo da uno zoo, ma dal Botswana!-
Il battito cardiaco generale aumentò all'improvviso.
-Dal Botswana?- chiese perplesso il poliziotto che dopo un minuto infinito di riflessione ordinò ai colleghi di abbassare le armi.
Gli animali non si aspettarono quel gesto e non poterono far altro che sollevare un sopracciglio prima di vedere il suddetto umano avvicinarsi a loro.
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Il nostro bambino - L'avventura continua
MaceraDopo 5 anni dal ritorno di Axel nell'Illinois, gli amici dell'Okavango decidono di fargli una sorpresa andandolo a trovare in città. Grazie alla sua storia, l'ormai 12enne è diventato molto popolare negli USA, ma il passato busserà presto alla sua p...