<< Allora? Com'è andata?? >> domandò Ariana appena lei e il marito li videro lasciare la stanza.
La faccia di Axel valeva più di mille parole, così come quella degli animali, i quali pensavano di aver superato i limiti della pazienza.
Sollevarono lo sguardo depresso verso di loro e rimasero in quella posizione per una manciata di attimi, poi Axel rispose secco.
<< Uno schifo. >>
Sejun infatti non si era deciso nemmeno stavolta a parlare, e francamente si stava stancando. Ormai era palese che fosse stata la madre, ma non capiva per quale assurdo motivo non volesse incastrarla. Cosa lo ostacolava?
Rob adocchiò il suo capo esibire un'espressione corrucciata. Intuì cosa stesse pensando, ma non si arrabbiò. In un'altra occasione avrebbe potuto farlo, ora però importava anche a lui mettere un punto in quella storia.
<< Non possiamo andare avanti così. >> commentò Cesare a braccia conserte.
<< Dovremmo richiamare lo psicologo e farlo venire tutti i giorni della settimana, se necessario. >> disse Ariana a Yamata, che annuì con risolutezza.
<< Può darsi che con lui si aprirà >> convenne il giapponese.
Axel non ne era così sicuro: << Ne dubito... ha paura di metterci in pericolo. Non parlerà. >>
Quella frase fece scattare all'indietro i presenti. Un moto di shock scaturì nei loro animi, e persino Rob restò colpito.
<< E questo quando l'ha detto? >> gli chiese Chino.
<< Dopo avermi dato il pugno >> rispose il biondo.
<< Ti ha dato un pugno?? >> fece Ariana, d'un tratto contrariata.
Axel sospirò insieme agli amici animali, non sapendo che fare per far rinsavire il povero Sejun.
La situazione stava peggiorando anziché migliorando, e non potevano permettersi di arrivare sul punto di non ritorno.
<< Ma poi, in pericolo da cosa? Da chi? Pensa che siamo mezze calzette come lui? Con tutto il rispetto >> sbottò il rinoceronte sottufficiale, guadagnandosi gli sguardi eloquenti dei compagni.
<< Non ha importanza. Tanto voi ve ne andrete, domani. Ci penseremo noi >> soggiunse Yamata in tono annoiato.
A quelle parole, Rob si preparò a ciò che avrebbe udito dalle labbra di Biggie.
<< Non ce ne andiamo, domani >> annunciò, e incredibilmente non provocò alcuna reazione di stupore in Cesare e Amey, forse perché lo stavano valutando anche loro di posticipare il ritorno nell'Okavango.
Gli umani invece restarono interdetti all'inizio, per poi comprendere la decisione.
<< Ne siete sicuri? >> domandò il biondo verso Amey.
Il leone si voltò verso la cameretta del coreano e fece un lieve accenno di assenso.
<< Sì. >> affermò Biggie con risolutezza.
<< Lo sapevo... >> commentò sottovoce Rob, roteando le pupille.
<< Non voglio sentire obiezioni. >> lo avvertì il capo.
Rob si aspettava di essere ripreso, quindi lo tranquillizzò: << Non sto obiettando. Immaginavo che volessi rimanere. >>
<< Basta che non rompete nulla! >> esclamò Ariana, minacciosa.
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Il nostro bambino - L'avventura continua
PertualanganDopo 5 anni dal ritorno di Axel nell'Illinois, gli amici dell'Okavango decidono di fargli una sorpresa andandolo a trovare in città. Grazie alla sua storia, l'ormai 12enne è diventato molto popolare negli USA, ma il passato busserà presto alla sua p...