«Allacciati la cintura» disse la ragazza ingranando la marcia e sovrastando il segnale acustico dell'auto.
«Cosa devo fare?»
Dal lato del guidatore sopraggiunse uno sbuffo, poi l'auto accostò al lato della strada e la ragazza si sporse oltre la spalla destra del suo compagno di viaggio.
Afferrò una strana corda che usciva dalla parete e la agganciò dal lato sinistro del sedile.
Il fischio del sensore s'interruppe all'istante.Quella terrestre era strana. Non aveva avuto paura di lui, non aveva gridato quando le aveva rivelato la sua identità anzi, sembrava quasi che si fidasse di lui.
Senza voltare troppo il capo nella sua direzione cercò di scrutarla, di capire cosa le passasse per la testa.
Vide morte, dolore, sofferenza.
Un buio profondo e vischioso, che ti gela le ossa fino ad arrivare al cuore.
«Hai intenzione di guardarmi di sbieco per tutto il viaggio o facciamo un minimo di conversazione?».
Tra le labbra stringeva un'altra di quelle sigarette, lo sguardo fisso sulla strada illuminata dai fari dell'auto.
«Voi mortali siete così patetici...avete questo impellente bisogno di colmare i silenzi. Non vi fermate mai a riflettere».
«Ehm senti, non ho bisogno del tuo cinismo. Sono stata in silenzio fin troppo nell'ultimo periodo e tu sei il primo tizio che incontro che non ha la minima idea di chi io sia e con cui posso eventualmente avere una conversazione vagamente normale».
Gelida, come una secchiata d'acqua in pieno inverno.Dolore, morte, sofferenza.
Silenzio.«Allora parla, umana».
Uno sbuffo e un'occhiataccia di sbieco furono tutto ciò che ottenne come risposta.
«Chi sei? Non che m'importi realmente, ma siccome sei così insistente».
«Eris. Ironico vero?»
La risposta fu un sopracciglio alzato.
«Nella mitologia greca Eris è la dea della discordia...sbaglio o ti sei presentato come dio degli inganni tu? Anche se, a dirla tutta, quel costume ti fa sembrare più un idiota che un dio».La dea della discordia eh?
Che ci sia sotto qualcosa di più?
Che il mio non sia stato un errore alla fine?Lo sguardo del giovane si fece immediatamente più interessato, ignorando l'insulto della mortale.
«Sento un profondo dolore nel tuo tono di voce»Perché ho detto una frase simile?
Che m'importa dell'umore di una mortale?La ragazza si lasciò sfuggire un sospiro tremolante.
Gli occhi le si riempirono immediatamente di lacrime.
«Io...io non voglio parlarne. Preferisco che tu non lo sappia».
Nel suo sguardo brillò un lampo violaceo che non sfuggì agli occhi attenti dell'uomo.Che sia...
Che male potrà mai fare superare il limite con una mortale?«Hai troppa paura di quello che potrebbe succedere alla tua mente, mortale?».
Sapeva di aver centrato un nervo scoperto dal semplice fatto che la ragazza strinse con maggior foga il volante dell'auto.
«Ti ho detto che non voglio parlare di questa cosa».
Il suo tono di voce risultò troppo alto e troppo stridulo persino per lei, che aveva pronunciato quelle parole.Le mani della giovane brillarono di un'intensa luce violacea, che si propagò alla vettura, bloccandone immediatamente la corsa con un sonoro sbuffo di fumo proveniente dal motore.
«Cosa cazzo è successo?» strillò lei, cercando di resistere al contraccolpo causato dall'arresto immediato del veicolo.
Si voltò verso il passeggero, ricordando che poco prima era stato lui a far saettare qualcosa dalle mani.
«Cos'hai fatto alla mia macchina?» ringhiò.
«Assolutamente nulla. Hai fatto tutto da sola, Eris dea della discordia».I loro sguardi s'incrociarono per un brevissimo istante, nel quale gli occhi della ragazza virarono dal classico color miele ad un intenso viola.
«Sai, pur detestando ammetterlo, credo di essermi sbagliato sul tuo conto. Dubito che tu sia una mortale qualunque».__________________________________
Dunque, nonostante il sito mi obblighi a dividere in capitoli vorrei specificare che le divisioni che faccio io non sono proprio canoniche.
Alcuni paragrafi saranno più lunghi, altri più brevi.
La divisione viene effettuata in caso di cambio di prospettiva (il primo capitolo era quasi dal punto di vista di Eris, o quantomeno era incentrato su di lei, mentre il secondo è più focalizzato su Loki) o di ambientazione. Per rendere più chiara la lettura ho inserito diversi stili grafici: il corsivo rappresenta i pensieri di Eris ed eventuali ricordi/sensazioni mentre il grassetto è per i pensieri di Loki. Trovo che sia più scorrevole in questo modo, anziché inserire anche i pensieri nel triste mondo dei discorsi diretti e delle virgolette.
Torno a scrivere, mi rimane meno di mezz'ora prima di andare al lavoro.
Come sempre, grazie per essere giunti fin qui.

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Greek goddess
FanfictionAmbientato a partire dagli eventi del primo film "Thor". Eris si è svegliata e ha ricevuto l'unica notizia che nessuna persona vorrebbe mai sentire. Sono tutti morti. Tutti, eccetto lei. Il suo percorso pare essere già scritto, segnato dal dolore, d...