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«Era necessario quel teatrino?» domandò Bucky, seguendo Eris lungo il corridoio.

«Quella stronza si crede migliore di noi solo perché ricopre una posizione più prestigiosa. Abbiamo dimostrato più volte la nostra fedeltà e l'ultima cosa che voglio è sentirmi additare come traditrice da una con un passato torbido come il suo. Per di più non mi convince affatto, ma la sua mente non è così facile da leggere» rispose lei, continuando a camminare.

Il cellulare del soldato prese a squillare.
Non appena rispose passò il telefono ad Eris.

«La situazione sta diventando più complicata del previsto, signorina. La Vasileva non gradisce la vostra presenza all'interno del quartier generale e penso che possa solo peggiorare se restate lì. Ho mentito in riunione, siamo già in volo verso San Pietroburgo. Voglio che trovi un sistema per raggiungerci. Domani mattina vi aspetto a Puškin» quindi Nick Fury chiuse la telefonata.
«Basso profilo fino a domattina, ok?» disse, rivolgendosi al suo compagno che annuì silenziosamente.

Attesero fino all'alba, ognuno nella propria stanza, poi s'incontrarono nel corridoio.
«Andiamo» disse Eris, prendendolo per un polso e teletrasportandosi.

Arrivarono a Puškin con un aspetto differente dal loro, in via precauzionale. C'era ben poco da vedere lì attorno e la loro presenza sarebbe stata notata immediatamente, certi della massiccia presenza di membri dell'HYDRA.
Si rifugiarono nel piccolo bar antistante il palazzo di Caterina ed attesero un segnale da parte dei loro compagni.

Eris perse tempo spiegando a Barnes quanto le aveva detto Fury al telefono.
«Quindi nemmeno lui si fida di quella donna».

La mora annuì silenziosamente.

Eris, siamo davanti al palazzo, voi dove siete?

La voce di Loki la fece sobbalzare sulla sedia.

Al bar, vi stavamo aspettando.

Sulla soglia del locale si presentarono tre uomini dall'aria mite, sembravano dei contadini ad una prima occhiata.
Raggiunsero rapidamente il tavolo di Eris e Barnes e si accomodarono.

«Quindi?» domandò la ragazza.
«Quindi siamo solo noi, più una decina di amici fidati» rispose uno dei tre, dal tono capirono che fosse Fury.
La giovane annuì, tenendo lo sguardo fisso sulla sua tazza di caffè.
«Ok, non c'è problema. Con gli amuleti posso fornirvi più protezione, ma dovremo restare uniti. Non posso coprire troppa distanza o consumerò più energia del necessario» disse.

Un altro dei tre le prese la mano.
«Ricordati che posso aiutarti anche io». Riconobbe lo sguardo di Loki, nonostante non mostrasse il suo vero aspetto.

Eris si guardò attorno, quindi creò una barriera protettiva attorno al gruppo e fermò il tempo.
«Parliamone chiaramente, avete un piano?» domandò.
Tony mostrò delle mappe della base nemica, illustrando la sua idea.
«Entrare sarà tutt'altro che facile. Hanno delle guardie che sorvegliano l'area circostante, stando attenti che nessun turista si avvicini troppo. Una volta entrati, è un labirinto. Ci sono centinaia di corridoi, alcuni dei quali non portano da nessuna parte. Solo alcuni membri dell'HYDRA conoscono perfettamente la planimetria per giungere fino al centro di comando».
«Che è il punto che interessa a noi» aggiunse Fury.
«Ok, lo sapevamo già che non sarebbe stato semplice. Però diventa impossibile se vogliamo rimanere tutti insieme» disse Eris.
«Infatti, è per questo che ci divideremo in due gruppi. Tu e Loki siete gli unici in grado di utilizzare la magia e avremo bisogno di tutte le vostre capacità. Un gruppo si occuperà delle guardie all'ingresso e della fornitura elettrica, mentre l'altro cercherà di raggiungere Petrov e i suoi archivi».

Eris lasciò che il tempo ricominciasse a scorrere, quindi tutti e cinque lasciarono il locale.
Si prepararono in silenzio, ognuno concentrato sull'obiettivo.
«Senti, ma col tuo trucchetto di fermare il tempo potremmo risolverla in una manciata di minuti» disse Stark, avvicinandosi alla ragazza.
«Sarebbe figo, se il mio potere non fosse limitato. Non posso permettermi più di qualche minuto e comunque mi lascia parecchio a corto di energia» Tony annuì, dandole una pacca sulla spalla.
«Resta comunque una cosa interessante».

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