Capitolo 38

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Valentina pov Quella stupida festa era finita finalmente, non ne potevo più, con tutti quei camorristi in giro, tra cui i Ricci mi sentivo nella tana del lupo, e soprattutto devo dire che Marcello a me e ad Alessia non ci ha lasciate un attimo sol...

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Valentina pov
Quella stupida festa era finita finalmente, non ne potevo più, con tutti quei camorristi in giro, tra cui i Ricci mi sentivo nella tana del lupo, e soprattutto devo dire che Marcello a me e ad Alessia non ci ha lasciate un attimo sole, anzi non riusciva a toglierci gli occhi di dosso e lo ringrazio per questo, senza di lui mi sentirei persa
Stavamo tornando a casa, ero davvero stanca, Alessia aveva mangiato e già dormiva da un po', era meravigliosa, è una bambina così buona che neanche sembro di essere mamma, a parte qualche volta la notte che piange perché ha fame... avevo levato i tacchi, perché i miei piedi erano distrutti e chiedevano pietà
Vedevo che Marcello aveva messo la sua mano sulla mia coscia e d'istinto ho sorriso, è davvero la cosa più bella essere importante per qualcuno
Marcello: piccola mia scusami per non averti presentata a quella ragazza come la mia fidanzata, scusa per non aver interrotto subito la conversazione e scusami da morire perché ti stavo per tirare uno schiaffo, quando sono così incazzato la mia testa non ragiona più, e so perfettamente che devo cambiare per noi ma soprattutto per nostra figlia
Erano scuse sincere e le accettavo, in fondo in una coppia chi non ha i suoi momenti no? L'importante è sempre chiarire nel migliore dei modi
Valentina: ti perdono, ma ti prego cambia il tuo atteggiamento
Marcello: ti prometto che lo cambierò
Eravamo arrivati adesso a casa
Valentina: amo ti prego prendi Alessia, le mie gambe non c'è la fanno più
Marcello: dammela a me amore, la prendo io la mia bellissima principessa, ma poi oggi è vestita troppo bene, sono troppo geloso
Amavo il rapporto che aveva con Alessia
Eravamo saliti in camera, nel frattempo che io mi stavo mettendo il pigiama, Marcello era rimasto nel letto con Alessia che si era svegliata e l'avevo già cambiata, avevo messo un pantaloncino e una canottiera
Ero uscita dal bagno e c'era Marcello con solo i boxer che aveva appena addormentato Alessia,

 avevo levato i tacchi, perché i miei piedi erano distrutti e chiedevano pietà Vedevo che Marcello aveva messo la sua mano sulla mia coscia e d'istinto ho sorriso, è davvero la cosa più bella essere importante per qualcuno Marcello: piccola mia sc...

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appena mi vide le mie guance erano andate a fuoco, dentro di me si era acceso un fuoco

appena mi vide le mie guance erano andate a fuoco, dentro di me si era acceso un fuoco

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MI AMERAI! /MARCELLO SOLARA/ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora