Cosa vorrei leggere sull'infernale stecchetto che continuo a rigirarmi fra le dita? In realtà non lo so nemmeno io.
Trascorrono quelli che oserei definire i tre minuti più lunghi di tutta la mia vita.
Il timer sul cellulare mi ricorda inevitabilmente che è il momento. Scoprirò se la mia vita cambierà, oppure se anche questa volta la mia ansia mi ha solo giocato un brutto scherzo.
Cristo... È così difficile...
Applicherò la terapia d'urto, lo leggerò tutto d'un fiato.
Mi avvicino all'oggetto come una bomba pronta a esplodere. Ho le mani sudate, e tutto questo vapore tra poco mi farà avere un bel calo di pressione.
Lo prendo, ma le mani tremano così tanto che non riesco a leggere.
Ok Wal, calma. Qualsiasi sia l'esito, lo supererai.
Chiudo gli occhi e respiro profondamente. Mi ordino mentalmente di scollare le palpebre e leggere sul minuscolo display.
"Incinta 3-4 settimane."Porca...
Lo stomaco mi si annoda come fosse stretto in una morsa. Faccio appena in tempo a raggiungere il gabinetto prima di vomitare il poco che ho ingerito a pranzo. Mentre ho ancora la testa ficcata nella tazza, mia madre bussa alla porta.
- Wal, tutto bene? Sento dei rumori strani... -
Mi sforzo di assumere un tono di voce normale, per evitare d'insospettirla.- Si ma, tutto apposto, tra poco esco! –
Mio Dio... Che fottuto casino...
Io e Jack stiamo assieme da quasi quattro anni. Probabilmente anche meno, considerati i nostri tira e molla, ma il succo è quello insomma.Jack ha 22 anni. A 14, decise di lasciare la scuola per lavorare con suo padre nell'impresa di famiglia. Meccanici Miller.
Il mio primo istinto è quello di chiamarlo e dirglielo, ma qualcosa mi blocca. Ho paura.
E se lui non lo volesse?
Non ho intenzione di abortire. Non sono mai stata favorevole e mai lo sarò, almeno per quanto riguarda me stessa.Non posso dirlo a nessuno, finché non mi sarò chiarita le idee.
Chiudo il rubinetto ed esco, fuggendo in camera mia e nascondendo il test nella felpa. Non posso semplicemente gettarlo nella spazzatura, rischierei che qualcuno lo veda.
Ho bisogno di vedere Jack. Prendo il cellulare e lo chiamo. Mentre il telefono squilla penso di riattaccare, ma prima che possa farlo, lui risponde.
- Ehi amore. –
La sua voce mi calma subito, ma ho ancora una violenta nausea al pensiero della sua reazione.
- J... -
- Che c'è Wal, qualcosa non va? Ti sento strana. -
Ingollo la bile che mi è risalita in gola e prendo un bel respiro.
- Niente, è solo... Ho davvero bisogno di vederti. –- Sto arrivando. –
Chiude bruscamente la telefonata. Spero di non averlo fatto preoccupare, anche se in realtà dovrebbe eccome...Cinque minuti dopo bussano alla porta. Corro ad aprire, e me lo trovo di fronte.
- Va tutto bene? –
Mi si avvicina, carezzandomi la guancia con apprensione. Il contatto con le sue mani mi fa sentire protetta. Quando lui è vicino a me ho l'impressione che tutto andrà bene. È stato l'unico a farmi sentire così.
Sospiro.
- Adesso decisamente sì... -
Mi abbraccia.
- Giornataccia? –
- Non ne hai idea. –
Il pizzicore delle lacrime si fa strada nei miei occhi, ma mi sforzo di trattenerle. Con le lacrime poi verrebbero anche le spiegazioni, e ancora non è il momento...
- Andiamo in camera mia. –
Entriamo. Jack saluta mia madre e risponde alle classiche domande di rito, del tipo come sta la sua famiglia, come va il lavoro e così via. Prima che si facciano prendere la mano dalla conversazione, lo afferro dal braccio e lo trascino nella mia stanza.Ci stravacchiamo sul letto e mettiamo un film, che guardiamo facendoci le coccole. Ne avevo davvero bisogno.
- J, sei davvero bollente, mi stai facendo sudare! –
Ridacchiando, mi metto seduta e mi sfilo la felpa dalla testa.
- Ah fantastico, vedo che mi stai restituendo la mia felpa... –
Gliela tiro via prima che possa afferrarla, con un ghigno malefico.
- Scordatelo, adesso è la MIA felpa! –
Lui sorride, senza tentare di nascondere un'occhiata di apprezzamento. Lo conosco abbastanza da aspettarmi la sua prossima mossa. Si sporge per tirarmi su di lui, ma io lo anticipo e salto giù dal letto.
- Non ci pensare nemmeno! –
Ridacchio. Il sesso non è il massimo quando mia madre è in casa.
- Vado a prendermi un bicchiere d'acqua, tu vuoi qualcosa? –
- Beh, si. Ma tu non sembri dell'umore... -
Mi fa l'occhiolino, facendomi ridere ancora di più.
- Temo proprio che rimarrai a bocca asciutta. –
Tiro fuori la lingua e poi esco saltellando per dirigermi in cucina. Raggiungo il frigo e mi riempio un bicchiere. Ritorno in camera, dove la porta è rimasta socchiusa. Quando la scosto, Jack è in piedi vicino al mio letto, di spalle.
- Ehi che fai? Non ti sarai mica offeso? –
Quando si volta, per poco il bicchiere che ho in mano non finisce infranto sul pavimento. In mano ha il test che ho fatto poco fa, con l'esito ancora ben visibile sul display.
- Mi spiegheresti che cazzo è questo? –
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SCRW - Relazioni
ChickLit[STORIA COMPLETA] Quattro ragazze del liceo, scoprono l'amore, il sesso e le relazioni. Scarlet prova una forte attrazione per il suo professore di chimica, il signor Trevis Cooper, ma è stata costretta a soffocare i suoi desideri per non rischiare...