Ho preso la giornata libera.
È il giorno della visita di Wal. Le ho promesso che nessun tipo d'impegno mi avrebbe allontanato dai miei doveri verso di lei e il bambino.
Mi metto in macchina e in breve tempo raggiungo l'ospedale. Walyha e sua madre sono già qui. Non appena le raggiungo, Wal mi corre incontro e mi abbraccia, visibilmente tesa. Le do un bacio a stampo per rassicurarla. Sua madre mi guarda con espressione mortalmente seria.
- Buongiorno. –
Lei annuisce. Sono sicuro che abbia detto a Wal che andava tutto bene, anche se nutre un profondo desiderio di prendermi a schiaffi.
La signora James è stata come una madre per me, più di quanto non lo sia mai stata quella biologica. Mi ha accolto in casa sua, mi ha offerto consigli quando ne ho avuto bisogno. Ci ha persino concesso di dormire insieme, anche se quella è una delle cause che ci ha portati qui oggi...
Entriamo nell'edificio. Non ho mai amato gli ospedali, così asettici e impersonali.
Ci fanno accomodare in sala d'aspetto. Qualche minuto dopo, Walyha si alza.
- Scusatemi un secondo, devo andare in bagno. Ultimamente non faccio altro... –
Mi strappa un sorriso, che lei ricambia.
Non appena si allontana, lasciandoci soli, la tensione nell'aria quasi si taglia col coltello. Penso che dovrei dirle qualcosa, per cercare di calmare le acque.
- Signora James...io...Mi dispiace. Voglio che lei sappia che questo non era programmato. Semplicemente è successo. E io non ho alcuna intenzione di sottrarmi alle mie responsabilità verso sua figlia e questo bambino. –
Continua a guardare di fronte a sé, lasciandomi parlare, finché improvvisamente non si volta. Non saprei decifrare il suo sguardo.
- Lo so. –
Lo sa?
La mia espressione la spinge a continuare.
- Jack, io penso che tu sia davvero un bravo ragazzo. Sei quasi un figlio per me, ho sempre pensato che fossi un'ottima persona per stare al fianco di mia figlia. Sono certa che non deluderai le sue aspettative. Ma lascia che ti dica solo una cosa. Se dovessi osare ferirla, o abbandonarla, o mancarle di rispetto in qualche modo, io e suo padre faremo in modo che tu non la riveda mai più. Né lei né il bambino. Mi hai capito bene? –
Ha un'aria spaventosa, ma so che ha cuore il bene di sua figlia tanto quanto me. Le rivolgo un cenno di assenso.
- Non dovrà mai preoccuparsi di questo. –
- Sono sicura che sarà così. –
Non appena vediamo Walyha sulla via del ritorno, il discorso può considerarsi chiuso. Si siede in mezzo a noi, tornando ad aspettare che chiamino il suo nome.
Dopo un'attesa infinita, un'infermiera bassa e tozza dall'aria acida gracchia:
- James! Da questa parte prego. –
Ci alziamo per entrare nello studio. Una dottoressa, più giovane di quel che immaginavo, ci osserva da dietro la grossa scrivania bianca. Capelli mossi, occhiali da vista, camice bianco. Ha un'aria vagamente altezzosa. Quando solleva lo sguardo e ci analizza con freddezza, mi sento leggermente intimidito da lei.
- Walyha James. Chi è? –
Neanche Wal sembra molto tranquilla.
- Ehm...sono io... -
- E loro? –
- Mia madre e il mio ragazzo. –
La donna sposta lo sguardo su di me per squadrarmi. Io accenno un saluto con la testa.
- Lei è il padre? -
- Si sono io. -
So a cosa pensa.
"Ecco l'ennesimo stronzo irresponsabile che mette incinta la fidanzata minorenne per poi scappare via a gambe levate abbandonando lei e il bambino alla prima difficoltà."
Il suo silenzio sembra infinito. Inizio a grattarmi la nuca.
Come mai qui dentro fa così caldo?
Per fortuna interrompe il contatto visivo prima d'incenerirmi e si concentra sulla paziente.
Dopo una visita generale, per assicurarsi che sia tutto apposto, le fa levare la maglia, spalmandole del gel sulla pancia.
Mi ricorda vagamente le ecografie dei miei fratelli, anche se ero molto più piccolo all'epoca.
Che stai facendo? Non voglio pensare a mia madre adesso. Concentrati Jack.
La dottoressa poggia l'ecografo sulla pancia di Wal, e sullo schermo compaiono delle macchie indefinite. Si muovono a ritmo del suo battito cardiaco. Quando finalmente si ferma, la dottoressa esordisce.
- Eccolo qui. Questo è il feto. Vedete il cuore che batte? –
Eccome se lo vedo. Una piccola sfera in mezzo allo schermo con al centro un puntino che si muove ritmicamente.
Quel puntino è mio figlio. È davvero incredibile.
Mi pizzicano gli occhi, ma non oserò commuovermi di fronte a una perfetta estranea. Cosa di cui invece Wal e sua madre non si preoccupano minimamente.
- Ovviamente ancora non è possibile stabilire il sesso. Tra qualche settimana, quando tornerete per il prossimo controllo, ve lo sapremo dire sicuramente. –
Si interrompe un momento, mentre Wal si asciuga le lacrime che non ha potuto evitare le sfuggissero lungo le guance.
- Volete una foto? –
Rispondo senza neanche darle il tempo di finire la frase.
- Assolutamente sì. –
Voglio un ricordo di questo momento. Sono davvero felice di essere presente.
Mentre la dottoressa ci spiega la possibilità di eventuali sintomi o complicazioni durante la gravidanza, Wal allunga la mano verso di me. Io la stringo prontamente, intrecciando le dita con le sue.
Solo adesso, mi rendo finalmente conto che per momenti come questo...per questi sono disposto ad affrontare qualsiasi cosa.
Mi solleva il fatto di aver discusso apertamente con la signora James. Voglio essere preso sul serio, perché non credo di aver mai preso così seriamente qualcosa in vita mia.
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SCRW - Relazioni
ChickLit[STORIA COMPLETA] Quattro ragazze del liceo, scoprono l'amore, il sesso e le relazioni. Scarlet prova una forte attrazione per il suo professore di chimica, il signor Trevis Cooper, ma è stata costretta a soffocare i suoi desideri per non rischiare...