SCRW - Relazioni

46. TREVIS

Quasi butto giù la porta, ritrovandomi di fronte i due, avvinghiati come serpenti. La lingua del biondo nella bocca di Scarlet, e le dita in un posto decisamente meno appropriato.

Il mio campo visivo diventa rosso. Probabilmente sto schiumando dalla bocca.

Lo afferro dalla t-shirt e lo scaravento verso la porta.

Con questo fisico e l'età dalla sua, potrebbe facilmente spaccarmi la faccia. Ma sono fin troppo incazzato anche solo perché il pensiero mi sfiori.

- CHE CAZZO PENSI DI FARE?! –

Lui mi rivolge uno sguardo interrogativo, anche un po' sconvolto. Suppongo si stia chiedendo che ci fa un cinquantenne che gli urla contro per averci provato con una studentessa delle superiori.

- E tu chi diavolo saresti?! –

- NON TI AZZARDARE A TOCCARLA! –

Stringo il colletto della sua maglia finché le nocche non sbiancano. Lui, visibilmente più alto di me, si prepara a rispondere, ma si trattiene per qualche istante.

- Calmati amico! Lo voleva anche lei! –

Un urlo interrompe lo scontro fra me e il ragazzo.

- Adesso basta! -

Quasi dimenticavo che lei è ancora qui, proprio alle mie spalle. Ho paura a voltarmi, ma lo faccio comunque. La vedo sospirare, con lo sguardo torvo. Non mi sembra particolarmente lucida.

- Lascialo, subito. –

Non mollo la presa, continuando a sbranare il biondino con gli occhi.

- Trevis. –

Mi chiama nuovamente, con tono mortalmente fermo, che lascia intendere la sua rabbia. Alla fine faccio ciò che mi chiede. Il ragazzo corre verso Scarlet per chiedere spiegazioni.

- Scarlet chi è questo tizio? -

- Julian mi dispiace tanto. Ti prego, lasciaci soli. -

- Sei sicura? –

Le posa una mano sulla spalla con fare premuroso, mentre io desidero ardentemente di strappargliela dal polso. Lei però non sembra apprezzare il suo gesto, irrigidendosi.

- Si, non preoccuparti è tutto apposto. -

- Come vuoi. Sono fuori se hai bisogno. –

Si richiude la porta alle spalle, non senza prima rivolgere una seconda occhiata verso di me.

Finalmente soli. Aspettavo di poterla avere di fronte a me dà non so quanto tempo.

Tutta la mia rabbia evapora istantaneamente, quando mi ritrovo a essere quasi fulminato dal suo sguardo.

- SEI IMPAZZITO PER CASO? Che ci fai qui?! -

- Ti giuro che è stato un caso... E poi, vi ho visti venire qui mentre uscivo, ed ho pensato che volesse approfittarsi di te... -

Come sono finito a dovermi praticamente giustificare con lei? Le mie intenzioni erano le migliori...

Lei è palesemente irritata.

- Cosa ti ha fatto pensare che quello che stava succedendo qui non fosse consensuale? –

Stringo i denti, tendendo la mascella fino allo stremo.

- E glielo avresti lasciato fare? -

- Scusami, devo essermi persa qualcosa. Da quando sei diventato mio padre? -

Abbasso lo sguardo. Provo a guardarla, ma finisco col contare diligentemente ogni mattonella di questo bagno lurido.

- Hai perso il diritto d'interferire nella mia vita quando ti sei scopato la tua ex moglie. Nascondendola poi in camera da letto mentre io ti dicevo quanto ti amavo! –