SCRW - Relazioni

51. SCARLET

"- Addio, Trevis. –"

Mi allontano da lui, sforzandomi di non voltarmi un'ultima volta. So benissimo che questa volta è finita per sempre.

Contro ogni mia aspettativa però, non mi sento triste, nemmeno arrabbiata. Col senno di poi, sono arrivata alla dolorosa conclusione che semplicemente la nostra non era una relazione possibile. Né a breve né a lungo termine.

Doveva andare così. Evidentemente non era destino.

***

Con gli occhi incollati all'ennesimo film di vampiri, quasi non mi accorgo di mio padre che bussa alla porta.

Da quanto tempo non mi alzo?

Non saprei, ma deduco parecchio, visto che quando mi metto seduta noto la forma del mio corpo scavata nel materasso.

- Scarlet tesoro, posso entrare? -

- Avanti. -

Afferro il telecomando e metto in pausa. La sua testa sbuca tra la porta socchiusa e lo stipite. Sembra quasi che abbia paura di entrare.

Non posso dargli torto. In queste ultime tre settimane non sono stata esattamente un esempio di dolcezza.

- Cosa c'è? -

- Niente...Volevo sapere se va tutto bene... In questi giorni ti vedo distratta, un po' giù di morale. -

- No papà, è tutto a posto. Non preoccuparti. -

La sua espressione mi suggerisce che ha qualcosa in mente, lo leggo nei suoi occhi che brillano di curiosità.

- Problemi di cuore? –

La sua domanda per un attimo minaccia di riportarmi indietro.

Grazie a Dio non ne sa nulla. Negli ultimi tempi non ho neppure osato pensarlo. Avevo lo sciocco timore di cambiare idea e pentirmi della mia decisione. Ormai è tardi, quel che è fatto è fatto, non tornerò indietro.

Dopo l'incontro in discoteca, è stato un capitolo chiuso, archiviato nella mia mente.

Mi ha resa felice, mi ha dimostrato che posso essere amata, e mi ha insegnato ad amare. Ma come tutte le cose belle, prima o poi avrei dovuto aspettarmi che finisse.

Meglio chiuderla in pace, piuttosto che vivere nell'insoddisfazione. Non volevo essere come la sua ex moglie.

- Non sono triste, sono solo annoiata. -

Mi rendo conto solo dopo del mio tono altresì scorbutico. Mio padre però non sembra farci particolarmente caso.

- Beh, sei fortunata. Io e tua madre vorremmo andare a cena fuori per il nostro anniversario stasera. Ci farebbe piacere se venissi con noi. -

Giusto, oggi compiono 25 anni di matrimonio.

Purtroppo io non sono esattamente in vena di sedermi a un tavolo con loro che si scambiano smancerie per tutta la sera.

- E Max? –

Il mio irritante fratellone, al secondo anno di università. Sarebbe dovuto tornare in città a breve.

- Deve completare alcuni esami, quindi credo che resterà allo studentato ancora per un po'. -

- Non preferireste restare da soli? È il vostro anniversario del resto. -

- Non dire sciocchezze! Saremmo più tranquilli se venissi con noi. -

- Tranquilli? -

- Tesoro, non esci a prendere un po' d'aria da quasi un mese. –