12. SCARLET

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Stamattina mi sono alzata tardissimo. Sono una mattiniera, anche nel week end. Oggi però...

Ma che ore sono? Mezzogiorno?!

Afferro il cellulare e sblocco lo schermo, sussultando alla vista dell'ora.

Ero dannatamente stanca, e poi dopo la notte che ho passato... Il sonno è stato davvero difficile da scacciare. Avrei volentieri proseguito i magnifici sogni che hanno accompagnato la mia nottata.

In ogni caso, ora che sono sveglia, sarà meglio pensare ad altro.

Dio, che mal di testa...

Ieri sera quella maledetta di Chloe mi ha praticamente obbligata a scolarmi un paio di shots. Voleva che le tenessi compagnia mentre si deprimeva per la storia con Riley. Ho avuto l'impressione che qualcosa in lei non andasse.

Che mi stia nascondendo qualcosa?

Ho aspettato pazientemente che si confidasse con me. Ma nonostante l'etanolo a scioglierle la lingua, non ha detto nulla. Continuava palesemente a fingere che andasse tutto bene.

Devo dire che inizialmente stavo alla grande, ma quando l'alcol è risalito al cervello...

Mio Dio, ma come fa Chloe a reggere quella sensazione?

Avere un gruppo di amiche normale sarebbe stato chiedere troppo immagino. Non che io sia proprio la classica adolescente, quindi non avrei potuto aspettarmi diversamente. E poi, amo quelle scoppiate.

Mi siedo a tavola, evitando accuratamente lo sguardo indagatore dei miei, che continuano a fissarmi per assicurarsi che mangi tutto quello che c'è nel piatto. Già normalmente non mi definirei una buona forchetta, ma con i postumi di oggi sarà un miracolo se riuscirò a fare anche solo un boccone senza vomitare qui davanti a loro.

- Beh Scar, com'è andata ieri sera? –

Mi prendete in giro? Ora vogliono anche fare conversazione?

- Mmmh... Bene. –

Basta papà, chiudila qui, lasciami fissare la pasta al sugo in santa pace.

- Eravate solo tu e Chloe? –

E ora da dove viene tutta questa curiosità?

- Si, ovvio. Chi altro avrebbe dovuto esserci? –

Lui evita accuratamente il mio sguardo oltremodo irritato.

- Non so... Qualche ragazzo magari... -

Ah ecco, vuole sapere se sto con qualcuno. Temo che rimarrà deluso.

- Nessun ragazzo. Solo io e Chloe. –

Lui si schiarisce la gola nervosamente.

- Quindi tu... Tu non... Ti frequenti con nessuno. Non c'è qualche ragazzo che ti piace? –

Direi che la domanda più appropriata sarebbe se ci sia qualche "uomo" che mi piace...

- No. Nessuno. –

Ti prego non arrossire, e non fare le tue solite facce da ebete quando pensi a lui...

- Sicura? –

- Si pa! Non ho molta fame, me ne vado in camera mia. –

Mi alzo e fuggo letteralmente nella mia stanza. Non esiste che i miei possano mai venire a sapere di questa tresca. A mio padre probabilmente verrebbe un infarto.

Mi lancio sul letto e afferro rapidamente il cellulare con le cuffie. In pochi istanti, "Feder – Goodbye" mi risuona a pieno volume dritto nelle orecchie. La mia playlist si potrebbe intitolare "la colonna sonora di uno strip club per altre Lolita come me".

Ho un amore infinito per la pole dance. Un'altra cosa che mio padre non ha bisogno di sapere.

Ci pensate? Una figlia con la passione per gli uomini maturi e il sogno proibito di fare la stripper? Il suo cuore non reggerebbe...

Mentre lascio che immagini vietate ai minori si facciano strada nella mia mente ancora confusa dalla sbronza, il cellulare vibra, riportandomi prepotentemente alla realtà.

Lo afferro di colpo, senza preoccuparmi di mettere in pausa la musica. Quando leggo che il mittente del messaggio è un numero sconosciuto, il cuore perde un battito. Sblocco lo schermo e apro la chat:

- Sono Trevis. Domani sei impegnata? –

Oddio...oddio, oddio...è lui.

Maledizione...domani non posso. Ho quel dannato progetto scolastico per ripulire le spiagge. A me neanche interessava granché, ma mi servono crediti per l'esame di maturità. Almeno avrò una scusa per cazzeggiare con le altre.

- Siamo in spiaggia per quel progetto... –

Quanto ci mette a rispondere?!

Dopo quella che mi sembra un'eternità, arriva un altro messaggio.

- A che ora dovete partire? –

- Alle 8:30. –

- Riesci a passare prima dalla scuola? Ho davvero bisogno di vederti... -

Se solo sapessi, mio carissimo Trevis, quanto io ho bisogno di vedere te...

- Credo di farcela. –

Mi sforzo di fare un po' la preziosa, non voglio che si renda conto di quanto letteralmente stia sbavando ai suoi piedi.

- Bene, a domani. –

Mollo il telefono al miofianco sul letto, lasciando che la canzone successiva mi risuoni nelleorecchie, facendo da colonna sonora al calore che cresce nel mio basso ventresenza che possa riuscire a controllarlo.


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