48. CHLOE

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AGOSTO 2019

Da quella volta a casa mia non ho più visto Riley per...

Non so nemmeno io quanti giorni siano trascorsi.

Come dovrei interpretare quello che abbiamo fatto?

Non so che pensare, e provare a ottenere risposte da una come Riles sarebbe un'utopia. Penso che a volte anche lei stessa abbia difficoltà a capirsi.

"- Ti voglio Chloe. Non sei solo tu. -"

Quella frase che ha detto, mi fa sperare. Sperare che finalmente abbia preso una decisione.

In fin dei conti non mi ha detto di voler stare con me, ma in ogni caso non era quella la risposta che avrei voluto.

Non ho mai pensato a una relazione come l'accordo tra due parti.

Quelle coppie che dopo un certo periodo si dicono "Ok, ora è il momento di metterci insieme", non le ho mai tollerate. L'amore non è questo, non è "una stretta di mano e siamo fidanzati", non è qualcosa che si può decidere da un giorno all'altro. Deve venire da dentro, deve nascere spontaneamente. Nel momento in cui ti dai a una persona completamente, senza pensare a nessun altro, non perché non devi, ma perché non VUOI pensarci. Perché quella persona occupa totalmente la tua mente e il tuo cuore, tanto da non lasciare altro spazio. Questo è stare insieme per me.

A questo punto non so se mandarle un messaggio, o telefonarle. Forse vuole del tempo per riflettere in pace, magari per questo non si è fatta sentire? O magari sta aspettando un mio segnale?

Ecco, proprio come dice sempre Scarlet. Riesco a complicare anche le situazioni più semplici. Fanculo, seguirò il mio istinto senza rimuginarci troppo.

Le scrivo.

- Ti va di vederci? –

Attendo una sua risposta almeno tra due ore. Mi sorprende, quando invece il suo messaggio arriva appena cinque minuti dopo.

Che stesse aspettando mie notizie?

- Posso venire in città domani. –

Menomale...

- Ci vediamo domani allora :) –

- A domani <3 –

Un misto di attesa e brividi pervade il mio corpo mentre conto le ore che mi separano dal nostro incontro.

***

Mi sveglio serena, ma non appena ricordo l'appuntamento di oggi mi si stringe lo stomaco.

So che non passerà finché non l'avrò di fronte a me.

Nel pomeriggio mi preparo.

Non so perché, ma sento la necessità di mettermi in tiro. Non che durante i nostri ultimi incontri fossi esattamente al meglio di me...

Alla fine opto per il mio solito look estivo. Maglietta a giromanica, bermuda e scarpe da tennis, rigorosamente Adidas.

- Ehi! Ti dispiace raggiungermi alla stazione? –

- No problem. –

Per quanto mi riguarda, la raggiungerei fino in capo al mondo se me lo chiedesse.

Faccio per uscire di casa, quando la voce di mia madre mi blocca.

- Esci? –

Legge distrattamente una rivista sui rimedi naturali e altre cavolate. Non distoglie lo sguardo dalla pagina, la montatura sottile degli occhiali da vista calcata sul naso.

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