36. CHLOE

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Vorrei tanto strozzare Scarlet per avermi fatto uscire alle 14:00 di luglio. È da sadici. Se mi coprissi di olio sono sicura che friggerei come una patatina.

Raggiungo casa sua, che dista un paio di isolati dal mio palazzo. Salgo i quattro piani di scale a piedi (dannato palazzo senza ascensore) e finalmente arrivo di fronte alla sua porta, in un bagno di sudore e col fiatone.

Lei apre, con uno strano ghigno in faccia.

- Ehi, sei venuta! -

- Spero... Spero per te che sia importante... Altrimenti ti annego nel cesso. –

Non si scompone di troppo, è abituata alla mia delicatezza.

- Ti prendo un bicchiere d'acqua, tu accomodati. –

Solleva un sopracciglio e si dirige in cucina.

La sua stanza è sempre un caos totale. Vestiti ovunque, cassetti aperti, libri sparsi dappertutto. L'opposto della mia insomma. Giuro che anche vedere solo le lenzuola stropicciate mi manda in iperventilazione.

In mezzo al suo solito macello però, noto qualcosa che sento non essere suo. Un borsone da palestra. Mi avvicino per indagare meglio.

Non avrei neppure bisogno di aprirlo per capire a chi appartiene. Faccio scorrere la zip e vedo il malloppo di vestiti all'interno. Il suo profumo mi investe, confermando la mia ipotesi.

Scarlet rientra in camera. Mi trova inginocchiata accanto alla borsa e si blocca sull'uscio, con aria colpevole.

- Che ci fa questo qui? –

Chiedo, lo stomaco annodato sotto l'effetto del suo odore.

- Temo che tu mi abbia scoperta. –

Aggrotto le sopracciglia, tentando di capire che sta dicendo. Un'ansia crescente monta dentro di me.

- Che stai dicendo Scar?! PARLA. –

Lei sbuffa, con aria vagamente seccata.

- D'accordo. Walyha l'ha portato qui ieri, perché non era certa che lo avresti preso se lo avesse lasciato a te. Così mi ha chiesto di tenerlo, ma volevamo che fossi tu a darglielo... -

Per poco non ho un infarto fulminante.

- VOI DUE SIETE IMPAZZITE!? Mi avete rotto le palle con questi piani segreti per farci stare da sole! Non esiste che sia io a restituirgliela! Non so se vi è sfuggito il frangente, ma mi ha apertamente detto che non prova nulla per me. Probabilmente mi odia e non mi ricordo nemmeno cosa diavolo ho fatto per meritarlo! NO, io me ne vado... –

Mi alzo per scappare il più lontano possibile da qui. Lei si para davanti a me, pur sapendo che se volessi potrei spostarla dalla mia strada come il vento con una piuma. Mi si rivolge con tono pacato, nel tentativo di calmarmi.

- Se non scendi tu per dargliela, salirà lei, quindi vi vedrete in ogni caso. –

Mi irrigidisco di colpo.

- Ti prego Scarlet, non dirmi che sta venendo qui adesso... -

Mentre lo dico, il citofono suona. Non so perché ma in questo momento mi sembra il suono più spaventoso del pianeta.

- Oh cazzo... -

- Ascoltami Clo, questa storia di merda deve finire! Decidetevi, siate amiche oppure... Beh qualcos'altro... O chiudetela per sempre...Insomma mettete un punto a questa situazione, perché è fin troppo evidente che tra voi c'è un sentimento! –

Sussurro, sconsolata.

- Non ce la faccio a vederla adesso. –

Mi prende il viso fra le mani, nel tentativo di farmi tornare in me.

- Si che ce la fai. Dovete solo parlare. Non devi mica chiederle di sposarti Dio santo! –

Faccio un bel respiro. Mentirei se dicessi che non voglio vederla, ma la paura supera il desiderio in questo momento.

Alla fine mi arrendo. Afferro la borsa e mi avvicino alla porta, in trepidazione.

Mi volto verso Scarlet in cerca del coraggio che mi manca in questo momento.

- Augurami buona fortuna. –

Lei sbuffa.

- Sei proprio un'idiota. –

Mentre apre la porta, mi fermo. Mi sfilo la collana che ho attorno al collo e la ficco nel borsone.

- Che cos'è? –

Sospiro.

- Una cosa tra noi due. Lei capirà... -

Scarlet annuisce. Quando mi volto per percorrere la prima gradinata, lei mi urla dietro.

- Clo! –

- Che c'è? –

- Buona fortuna. –

Mi fa l'occhiolino, richiudendosi la porta alle spalle. Io sorrido di gusto.

Vorrei strozzarle, ma amo da morire queste stronze.

Scendo le scale il più lentamente possibile.

Non so come reagirà vedendomi. Probabilmente rimarrà impassibile, come fa sempre. Di sicuro non si aspetta di vedermi.

A ogni gradino, ripeto mentalmente tutto ciò che potrei dirle. Ma più mi avvicino al piano terra, più mi sembra che la mia mente si stia svuotando.

Fanculo, improvviserò, un passo alla volta.



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