Guardarla correre via dopo la scena alla quale l'ho costretta ad assistere, mi ha fatto sentire una vera merda. Ma a che pensavo?!
Avrei voluto inseguirla, per obbligarla ad ascoltare le mie ragioni. Poi mi sono reso conto che non avrei potuto dire nulla per giustificare il mio gesto.
Non posso credere a quello che ha detto... Lei... Mi ama? Ho sentito bene? Ero talmente sconvolto che sono rimasto lì, a fissarla, completamente paralizzato.
L'ultima volta insieme, dopo il nostro litigio, mi sono sentito perso. L'ho guardata scendere dall'auto e allontanarsi. Non mi sarei mai potuto aspettare il vuoto che mi ha colto dopo. E invece di andartela a riprendere cosa hai fatto?! Sei andato a letto con un'altra! Non un'altra qualsiasi. Proprio lei, Sonya, la mia ex moglie. Una vera pugnalata alle spalle. Lei mi rendeva felice, veramente. Una felicità durevole che mi ha fatto sentire di nuovo vivo dopo tutto ciò che mi sono trovato ad affrontare. I litigi con Sonya, il divorzio, la custodia di Daniel. Solo adesso, mi rendo conto di quanto vorrei stendermi al suo fianco e raccontarle tutta la mia vita. Di soddisfare ogni sua curiosità, di lasciarle conoscere il vero Trevis Cooper. Solo ora, che ho perso l'occasione di fare tutto questo.
- Chi era quella, tesoro? -
La voce di Sonya mi allontana dal pensiero di lei, irritandomi.
- Non chiamarmi così. Ti avevo detto di restare di là. Perché diavolo non mi hai ascoltato? -
- Chi era quella Trevis. -
La sua non è più una domanda, ma una pretesa. La pronuncia in un tono di comando che conosco fin troppo bene e che non ho mai sopportato.
- NON TI INTERESSA CHI ERA! Non siamo più sposati. La mia vita non ti riguarda più. -
- Allora perché mi hai chiamata? -
Già, in questo momento me lo chiedo anche io.
Perché l'ho chiamata?
Probabilmente cercavo solo di levarmi Scarlet di mente. Volevo ricordare cosa si provasse a stare con una persona con cui avere una relazione non diventasse necessariamente un crimine.
È stato tutto inutile. In ogni secondo del tempo trascorso con lei, non vedevo il suo viso, ma quello della mia studentessa dai ricci corvini.
Temo che ormai sia troppo radicata in me perché una semplice sveltina possa cancellarla così, come una linea di gesso lavata via da una lavagna.
- Non so perché ti ho chiamata... So solo che è stato un errore. -
- Ti dico io perché mi hai chiamata. Hai bisogno di una donna vera al tuo fianco, non di una scolaretta piagnucolosa. Tu hai bisogno di TUA MOGLIE! –
Improvvisamente ogni singola motivazione dietro al nostro divorzio mi si ripresenta davanti con chiarezza cristallina.
Ecco la donna che mi sono ritrovato a odiare, che lei stessa ha fatto in modo che odiassi...
- EX moglie. E non fare finta che tu sia venuta qui per qualcun altro all'infuori di te stessa. Tra noi è finita molto tempo fa e non intendo tornare indietro. Non ho MAI voluto tornare indietro. –
Nei suoi occhi si accende una scintilla maliziosa. So che sta tramando qualcosa.
- E se ti dicessi che ho fatto un errore quando ti ho lasciato? -
- Che cosa?! –
Muove passi felpati nella mia direzione, tentando di annullare la distanza fra noi.
- Avremmo potuto essere felici insieme. Lo siamo stati, non è vero? -
- Si, lo siamo stati... –
Lascio che percorra ancora qualche passo.
- Ma quella felicità è svanita da tempo ormai. Ti direi che quello che per te è stato un errore, per me era la scelta più giusta che potessi fare. Non credo fossimo fatti per stare insieme... -
Lei si interrompe, rimanendo immobile e gettandomi un'occhiata velenosa. Lo stesso veleno viene fuori nelle sue parole, mentre afferra i suoi vestiti frettolosamente e si appresta a uscire di casa.
- Come desideri. Ma non venire a piangere sulla mia spalla quando avrai realizzato che la tua cottarella da liceale è solo il risultato della crisi di mezza età! –
Una volta alla porta, si interrompe sui suoi passi, parlandomi senza avere neppure la decenza di guardarmi in faccia.
- Sei un buon padre per tuo figlio, ma non aspettarti un altro episodio simile da parte mia. Addio Trevis. –
Si richiude la porta alle spalle, sbattendola stizzita.
Un tempo ho amato Sonya, non lo negherò. Ma non sempre l'amore riesce a colmare le differenze fra due persone, e non sempre basta a superare i difetti.
Con Scarlet però, è diverso...
I suoi difetti, la distanza fra noi, le differenze che ci separano... Non le vedevo, finché non è stata lei a sbattermele in faccia.
***
Trascorrono settimane solitarie.
L'obiettivo principale: distrarmi e non pensare a come ho mandato tutto a puttane. Ho perso l'unica persona che portava un po' di luce nelle mie giornate.
A parte il piccolo Daniel ovviamente. Con lui non devo mai sforzarmi per sorridere. Per il resto del tempo però, sono semplicemente spento. Nessuno può farci nulla, neppure io. L'unica persona in grado di fare qualcosa a riguardo, probabilmente mi odia.
Mi trascino fuori per fare un giro, per tentare di svagarmi. Magari se bevo abbastanza riuscirò a dimenticare il suo volto. Perseguita la mia mente come un bellissimo fantasma.
Considerate le mie intenzioni, scelgo un locale distante dalla città. Non voglio che qualche collega mi veda ubriaco fradicio e delirare in qualche bar pretenzioso. Non che i miei colleghi siano tipi da uscita del sabato sera.
Non appena scendo dall'auto, noto un ambiente tutt'altro che tranquillo.
Dannazione, non pensavo ci fosse una festa. Chi se ne frega, ho bisogno di un whisky.
Raggiungo il bar, evitando accuratamente la pista gremita di ragazzini, qualche over 30. Ovviamente di gente della mia età, neanche l'ombra.
Ai miei tempi ero un habitué in questi posti. Col passare degli anni... Beh, diciamo che le circostanze mi hanno spinto a frequentare altri ambienti.
Ogni singola ragazza riccia che vedo, il cuore mi si blocca nel petto. Quando mi accorgo che non si tratta di lei, mi maledico mentalmente.
Rinuncio in fretta alla possibilità di cercare qualcuno per avere un po' di compagnia. Non sono decisamente dell'umore.
Dopo un paio di bicchieri, forse anche tre, mi rendo conto di quanto tempo sia effettivamente trascorso.
Sto proprio invecchiando. Sono solo le 2:00 del mattino e io riesco solo a pensare a quanto sia stanco e al mio ardente bisogno di tornare a casa per sprofondare fra le pieghe del divano.
Finalmente trovo la forza di sollevarmi dal bancone. Mi avvio verso l'uscita, districandomi fra adolescenti ubriachi e barcollanti.
Ecco, guarda là, un'altra che le assomiglia. Sarà la decima della serata...
Quando si volta, mi rendo conto che non si tratta di un abbaglio.
CAZZO! È proprio lei! Cristo santo, tra tutti i locali in città, dovevo incontrarla proprio qui!
E c'è di peggio. Non è sola. Uno spilungone biondo la sta trascinando in direzione dei bagni. Mi risulta evidente che non la stia accompagnando a incipriarsi il naso.
Non ci penso due volte, parto spedito nella loro stessa direzione.
Se questo stronzetto spera di ottenere qualcosa da lei in quel bagno, temo che rimarrà deluso.
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SCRW - Relazioni
ChickLit[STORIA COMPLETA] Quattro ragazze del liceo, scoprono l'amore, il sesso e le relazioni. Scarlet prova una forte attrazione per il suo professore di chimica, il signor Trevis Cooper, ma è stata costretta a soffocare i suoi desideri per non rischiare...