XIX

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Chuuya pov

<No secondo me dovresti allungarla di più questa nota> disse Dazai sottolineando il punto con una matita rossa. 

<In questa maniera?> chiesi per poi cantare l'intero verso per la centesima volta, portando però la modifica di Dazai nell'ultima parte. 

<Così è perfetto!> esclamò con un pollice all'in su. 

Era una semplice giovedì pomeriggio e da come potete immaginare, mi trovavo ancora una volta a casa di Dazai.
Avevamo scelto il giovedì come giorno d'incontro per decidere che canzoni cantare al bar di sera almeno una o due volta a settimana e dovevo dire che questo nostro metodo funzionava e anche bene. Ne ero piuttosto soddisfatto, soprattutto della reazione dei clienti. 
A loro piacevano molto le nostre serata karaoke e capitava molto spesso che ci chiedessero di cantare un'altra di canzone, motivo per cui se avevamo tempo ne preparavamo un'altra. Sennò ricantavamo la stessa per una seconda volta. 

In quel momento stavamo provando una canzone che conosceva solo Dazai e dovevo ammettere che era molto bella. La canzone in questione era "I'll be good" di James Arthur. La melodia era molto semplice, ma potente allo stesso tempo. Dazai ci teneva che noi due la cantassimo, aveva detto anche che la mia voce ci stava perfettamente con la melodia dell'intera canzone e che l'avrei resa perfetta. Motivo per cui decisi di darvi un tentativo e dovevo dire che anche stavolta non si era sbagliato.

<Bene ora che abbiamo finito di provare direi che è arrivato il momento di rilassarci!> quando Dazai disse ciò lo vidi alzarsi dalla sedia su cui stava e con un piccola, ma piccolissima rincorsa, avvicinarsi al letto dove io al momento mi trovavo.

<Dazai!> urlai non appena lo vidi lanciarsi contro la superficie del materasso, atterrando giusto qualche centimetro lontano da me. Ancora un po' e sarebbe finito addosso a me. 

<Grazie a dio! Ho visto la mia vita passarmi davanti agli occh!i> esclamai portandomi una mano sul cuore, che stava battendo all'impazzata per lo spavento. Dazai in tutto ciò rideva di gusto. Come se poco fa non avesse rischiato di uccidermi e soffocarmi con il suo corpo. 

<Ya! Smettila di ridere te!> urlai prima di buttargli contro il cuscino colpendolo così dritto in faccia. Il rumore che il colpo provocò fu abbastanza divertente, mi ricordava quello di un cartone animato.
Ovviamente Dazai, competitivo quale lui era, prese in mano il cuscino che gli lanciai e rifece lo stesso con me. 

In giro di neanche cinque secondi io e Dazai avevamo dato inizio a una lotta di cuscini. Rischiai più volte di cadere giù dal letto, ma il moro riusciva sempre a prendermi al momento giusto. La stessa però non potevo dire di lui. Era caduto una cosa cinque volte in pochissimi minuti. 
Ben presto la lotta non venne spostata dal letto al resto della stanza. Quindi ora dovevamo fare pure attenzione a non prendere gli spigoli dei mobili. 

<Vieni qui Chibi! Tanto non ti succederà nulla> disse cercando di convincermi ad avvicinarmi, ma mai l'avrei fatto. Non con quel sorrisetto di chi la sapeva lunga che aveva in viso e con il cuscino che teneva in mano. Potevo non avere le medie eccellenti di Dazai, ma sicuramente non ero così stupido.

<Ma anche no> risposi con un sorrisetto divertito in viso. 

<Come vuoi tu> quando disse ciò lo vidi lanciare il suo cuscino contro di me. Feci in tempo a schivarlo, per poco non mi colpiva la testa. 

<Hai mai pensato di fare tiro con AAAA> non feci in tempo a finire la frase che senza neanche capire cosa diamine stesse succedendo, mi ritrovai schiacciato per terra.

<Vinto> cantò vittorioso Dazai, guardandomi negli occhi. 

<Non cantare vittoria troppo presto, sgombro> 
Con un movimento secco delle gambe ribaltai la posizione. Se prima era Dazai quello che si trovava sopra di me, ora era lui quello con la schiena schiacciata contro il pavimento. 

<Devo ammettere che questa vista non mi dispiace> ammise il moro con un sorriso chiaramente provocante. Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva quando disse ciò. In quell'esatto momento in cui avevo lasciato abbassare la mia guardia, Dazai ribaltò nuovamente le posizioni. 

Mi ritrovai quindi schiacciato per terra ancora una volta. Quando feci per muovermi e sfuggire dal moro, quest'ultimo mi blocco i polsi ai lati della mia testa. 

<Questo si chiama barare> sbuffai e Dazai cercò anche di far finta di non capire. Cercò di passare per innocente, come se non avesse utilizzato una battuta chiaramente a sfondo sessuale per vincere. 

<Secondo me si chiama furbizia> 

<No questo è barare-> 

<Chuuya non credo che tu sia nella posizione di dire qualcosa> sussurrò Dazai vicino al mio orecchio e un brivido di freddo mi percorse l'intera schiena. 

"Quando si era fatto così vicino!?" pensai leggermente impanicato, quando sentii il respiro del moro pizzicare contro la mia pelle.
Solo in quel momento realizzai della vicinanza dei nostri corpi, così come la posizione in cui ci trovavamo. 
Sentii le guance andare a fuoco, così come il mio intero corpo. Sicuramente se n'era accorto, avrò sicuramente assunto le sembianze di piccolo pomodorino o peggio, di un peperone.   

Feci per parlare e dire a Dazai se si poteva spostare ma quando vidi il suo sguardo le parole mi morirono in gola. Era la prima volta che vedevo Dazai guardarmi così, rivolgermi uno sguardo carico di emozioni come quello. Sembrava che lui provasse qualcosa. Qualcosa per me e al solo pensiero sentii il mio stomaco ingarbugliarsi tutto e il cuore perdere un battito.  

Nel frattempo la presa nei miei polsi cominciò a diminuire, fino a quando non percepii più la presenza della mani di Dazai sulle mie. 

Feci quindi per muovermi, ma mi fermai quando percepii la mano di Dazai sul mio fianco. Lentamente questa cominciò a risalire l'intero mio busto, per poi arrivare al mio viso. 
Sentii la sua mano soffermarsi sulla mia guancia, che dopo poco iniziò ad accarezzare. Era un tocco leggero, delicato. Quasi come se lui avesse paura di toccarmi o di farmi male. 

Per quanto il mio cervello, ovvero la mia parte ragionevole, in quel momento mi stesse dicendo che era meglio che mi allontanassi o dicessi qualcosa, il mio cuore non era dello stesso parere. Voleva quel contatto, anzi. Ne voleva di più. 

Senza quasi accorgermene presi la mano di Dazai che era sul mio viso e la strinsi nella mia. Vidi il moro bloccarsi al contatto per un momento e fece anche per allontanarsi, pensando che non volessi che mi toccasse, ma glielo impedii. Il moro allora capii e tornò ad appoggiare la sua mano sul mio viso.

<Chuuya...> sussurrò dolcemente, man mano che lui si avvicinava a me. Sentivo il mio cuore battere come non lo aveva mai fatto. 

La distanza che separava il mio viso dal suo era veramente poca. Riuscivo a sentire il suo profumo. Un profumo dolce e che avrei voluto sentire sempre. Non mi sarei mai stancato di sentirlo, mai. 
Se in questo momento mi fossi leggermente fatto in avanti sicuramente le nostre labbra si sarebbero toccate. Ci saremmo baciati. 

<Sono a casa!> urlò qualcuno e dopo poco si sentì una porta sbattere.  Molto probabilmente era quella d'ingresso. 
Dazai, che si trovava ancora sopra di me, tirò un piccola imprecazione per poi alzarsi e camminare in direzione della porta. Fece per uscire, ma si bloccò. 

<Ehm..E' arrivato il mio tutore. Dammi cinque minuti e arrivo> e senza aggiungere altro aprì la porta, per poi lasciare la stanza. 

Io nel frattempo io mi trovavo ancora sdraiato per terra. Con lo sguardo puntato sul soffitto della stanza di Dazai e con le mani mi toccavo le mie labbra. Che fino a poco fa desideravo venissero toccate da quelle del moro. 

Cercai di dare una spiegazione a questi miei sentimenti e quando capii di cosa si trattava, cacciai quasi un urlo.

<Non dirmi che sta succedendo per davvero...>

Angolo Autrice

Oggi doppio aggiornamento! Devo dire che è la prima volta che scrivo un capitolo del genere. Non sono molto brava a scrivere queste scene, ma spero che vi sia piaciuta ^^
Comunque che ne pensate della storia fino ad adesso? Mi piacerebbe sapere il vostro parere.
Detto ciò al prossimo capitolo ^^

Iris//SkkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora