XV

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<Psst Chuuya> 

<Chuuya>

<Chibi su sveglia> 

<mh...Che c'è stavolta> gli domandai con la voce ancora impastata a causa del sonno. Non erano passate chissà quante ore da quando mi ero addormentato, forse due o tre. Questo perché Dazai aveva cercato di tenermi sveglio in tutti i modi possibili.

<Su alzati che ti porto in un posto> mi disse mentre mi spostava le coperte di dosso.
Una ventata d'aria fresca mi colpì tutto il corpo e la voglia di prenderlo a sberle era tanta. Troppa. Ma al momento non ne avevo la forza. 

<Mh..sono troppo stanco per alzarmi> sbiascicai per poi dare la schiena al moro.
L'unica cosa che sentii fu un sospiro da parte del moro prima che lui appoggiasse la sua mano sulla mia spalla e che mi mettesse in posizione supina. Feci per chiedergli che cosa stesse facendo, ma le parole mi morirono in gola quando si mise a cavalcioni su di me per poi iniziare a farmi il solletico. 

<Ya! Dazai! Fermati!> gli urlai bisbigliando. Cercai di allontanarlo muovendo le mie braccia e le mie gambe, ma con scarsi risultati. 

<Sto morendo ti prego! Lasciami!> lo pregai cercando di trattenere la mia risata, cosa però il moro non stava facendo. 
Lui si stava divertendo e anche tanto a farmi soffrire così, facendomi il solletico e a dire il vero, quasi non mi dispiaceva. Ripeto, quasi. 
Perché per la prima volta ero riuscito a sentire Dazai ridere per davvero. Sì ovvio, lo avevo già sentito ridere ma non così. Non così apertamente e così allegramente. 
Le volte precedenti le sue risate sembravano, come dire, forzate mentre questa no. 
E per qualche stano motivo il mio cuore iniziò a battere più velocemente quando lo sentii e il mio corpo bruciare nei punti in cui mi toccava. 

<Lo farò solo se ti alzarai, che ne dici?> mi propose interrompendo momentaneamente questa sua tortura. Per alcuni secondi tirai un sospiro di sollievo. 

<Mai.> 

<Allora non vedo il motivo per cui fermarmi> 

<Va bene! Va bene! Mi arrendo!> 
Alle mie suppliche Dazai si spostò e ridendo mi ridiede le coperta che poco fa mi sottrasse. 

"Ah finalmente un po' di calore" pensai mentre cercavo di prendere il mio telefono che lasciai al lato del materasso. 
Quando lessi l'orario per poco non lo lanciai contro la faccia di quell'idiota. 

<Dazai sono letteralmente le cinque di mattina, ti conviene avere un motivo più che ragionevole per avermi svegliato così presto> 

<Chibi come già detto, voglio portarti in un posto> disse appoggiando le mani ai lati dei suoi fianchi. 

<E se non volessi?> gli domandai con fare provocatorio. 

<Nessun problema. In un modo o nell'altro ti farei comunque uscire dal letto> ammise con un tono che mi fece venire, come dire, i brividi. In più quel suo sorrisetto non mi convinceva per nulla, quindi senza fare altre storie mi alzai. Non volevo sapere di che cosa sarebbe stato capace, ne avevo avuto un assaggio prima e mi era più che bastato. 

<Va bene però prima sistemiamo la sala che non la forza> 

<A suoi ordini capo> 

Cercando di essere il più silenziosi possibili cominciammo a portare uno dei materassi in camera mia e che riposizionammo sul mio letto. Prendemmo poi il futon che avevamo utilizzato, lo piegammo e lo rimettemmo dentro l'armadio che c'era in camera mia.
Successivamente chiesi a Dazai di aiutarmi a portare le lenzuola e le federe in bagno, così che una volta tornato a casa dovevo solo farla partire e basta. 

Iris//SkkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora