XXIV

211 24 6
                                    

<Hey Chuuya! Come mai mi hai chiamato?> mi domandò mia sorella non appena rispose alla mia chiamata. 

<Beh era da un po' di tempo che non ti sentivo e mi mancavi, quindi> dissi facendo spallucce.

<Capito, raccontami un po' cosa hai fatto in questi giorni> 

Le raccontai quindi che cosa feci e che cosa successe in queste ultime settimane. Per esempio delle festa a cui andai per festeggiare la vittoria della squadra di calcio della mia scuola insieme a Tachihara e di come quella sera dovetti portare il mio amico ubriaco sulla mia schiena fino a casa mia. Ancora mi ringraziai per non aver bevuto, sennò chissà che fine avremmo fatto e che cosa avrei finito per combinare. Ero però sicuro di una cosa, il giorno dopo avrei avuto uno dei mal di testa più forte della mia vita. 

<E questo dovrebbe essere tutto, sì dai> 

<Sicuro? Perché dalla faccia non sembra> ammise mia sorella mentre si alzava dal divano per poi dirigersi nella sua cucina. Dall'inquadratura del suo telefono riuscivo a vedere una serie dei mobili e diciamo che forse per me era arrivato il momento di andare a casa sua. Anche perché  viveva in quel nuovo appartamento insieme alla sua ragazza da non molto. Forse quattro mesi e io in tutto ciò non lo avevo ancora visto.

Alle sue parole mi presi il labbro inferiore tra i miei denti e cominciai a morderlo. 

<Diciamo che sì, ci sarebbe qualcosa però...> 

<Allora dillo, vediamo come posso aiutarti> le sue labbra si sollevarono in un morbido sorriso e non potei fare a meno di ricambiare. 

Prima di iniziare a raccontare feci un respiro profondo. Dovevo anche trovare le parole giuste per raccontarle tutto quello che era successo, non potevo sicuramente andare lì e dirle "Ho limonato il mio migliore amico in un bagno e ora non ci parliamo più". Non sarebbe stato per nulla appropriato e Koyo molto probabilmente sarebbe svenuta dallo shock. Oppure mi avrebbe fatto il terzo grado per sapere bene che cosa andava a fare il suo piccolo fratellino. Oppure un mix, chissà. 

<Spero di non lasciarti a bocca aperta> 

<Nah, ce ne vuole per scioccarmi> mi rassicurò per poi prendere un sorso della tazza di caffè che si era preparata nel mentre. 

<Mh...va bene> e senza aggiungere altro cominciai a raccontarle di quello che era successo tra me e Dazai, partendo prima di tutto dal nostro incontro. Per farle capire meglio la situazione partii dal nostro indimenticabile primo incontro. In alcune cose andai nei dettagli, in altre un po' meno. Per esempio di quello che era successo a casa dei fratelli Akutagawa. Quello no. Non potevo mica buttare la visione angelica e innocente che mia sorella aveva di me. Scherzi a parte, non lo feci semplicemente perché sarebbe stato inappropriato. 

<Quindi vi siete baciati?> mi domandò interrompendo il mio discorso. 

<C'è sì, però non è questo quello di cui voglio parlarti> 

<Ah bene!> esclamò battendo le mani contro la superficie del suo tavolo.

Le raccontai poi di come il comportamento di Dazai era cambiato da quel giorno in poi. All'inizio pensavo che fosse una cosa dovuta dai suoi impegni come presidente del consiglio studentesco, ma ben presto capii non era così. 
I suoi comportamenti, così come le sue parole, ero diventati molto più freddi e distaccati. Neanche al nostro primo incontro mi aveva trattato in questa maniera. Ne ero più che certo.  

Al lavoro cercava di essere il più lontano possibile da me e l'unica persona con cui parlava altro non era che Yosano e sicuramente a lei non era passato inosservato questo nostro allontanamento. 
E se dovevo essere sincero, ci stavo male e anche tanto. Non solo perché lui ormai era diventato qualcosa di molto di più che un semplice amico o migliore amico, ma anche perché ci eravamo detti molte cose in questi nostri due mesi di conoscenza. Se questa cosa si fosse presentata agli inizi lo avrei mandato sicuramente a fanculo senza pensarci due volte, ma ora...ora era diverso.

Iris//SkkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora