Capitolo 32

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ILARIA
Alina ci è cascata in pieno, questa è tutta una mia invenzione: Alin non mi ha mai chiesto niente su Miriana, è successo solo una volta.
Voglio eliminare Miriana per poi passare ad Alina, per me non c'è nessuna tregua, volevo solo farle abbassare la guardia su di me. Sono pronta a vendicarmi piano piano, per arrivare ad Alin. Ci devo essere solo io e nessun altro!
Sono le 6, la sveglia è già suonata e devo prepararmi per andare in quella noiosissima scuola; mentre rifaccio il letto, ripenso al mio piano, spero non mi scopra nessuno, lo sa solo Debora. Se lo scoprissero Alina o Alin, sono fottuta, non saprei come uscirne pulita. Si, non penso mai ad un piano di riserva.
Mi lavo, mi vesto velocemente, faccio colazione ed esco di casa, guardo il cielo: è una bella giornata ma ho un brutto presentimento.
Arrivo alla fermata, sono in perfetto orario, si è appena fermato l'autobus. Salgo, trovo un posto libero, dopo partiamo arrivando alla seconda fermata ma non vedo Alina salire. Ma come? Doveva spiegarmi le sue intenzioni e adesso sparisce.
Dopo 15 minuti di viaggio, scendo alla mia destinazione e m'incammino verso la scuola. Vedo che sono da sola oggi, può darsi che arriveranno gli altri più tardi.
<<Ilariaaaa!!!>> sento urlare il mio nome, mi giro e vedo Alina correre nella mia direzione. Guardo dietro di lei e noto una macchina grigia, il guidatore mi saluta e io mi limito ad alzare timidamente la mano. Maledetto Alin e il suo effetto su di me!!
Ci scambiamo un sorriso io ed Alina, poi rompe il silenzio.
<<ti va di venire a casa mia oggi? >>
<<uhm... Va bene, a che ora? >>
<<non so, ti faccio sapere ma tieniti pronta.>> dice sorridente.
<<ehm...dobbiamo parlare di quella cosa>> le ricordo.
<<beh, ci ho pensato: non credo faremo qualcosa al riguardo, come vedi Miriana è interessata poco a lui>>.
Dannazione! Non ci credo! Il mio piano è fallito, non servirebbe a nulla cercare di convincerla, potrebbe sospettare qualcosa.
<<ah... Ok, come vuoi>> la maledico!
Siamo arrivate a scuola, entriamo in classe seguite dalla preside: ci comunica che usciremo alle 10:30. Tutti esultano e noi anche, almeno una gioia nella vita.
<<bene, allora quando usciremo da qui andremo a casa mia.>> dice sempre sorridendo.
<<va bene, facciamo venire anche Debora, lei non va a scuola.>>
<<ok>>
Le ore passano in fretta, ci stavamo letteralmente annoiando; dopo essere uscita da scuola, arriviamo alla fermata e attendiamo l'autobus.
<<Cosa facciamo dopo? >> dico, giusto per fare due chiacchiere.
<<potremmo guardarci un film oppure vedremo.>> dice sorridente.
Avevo accennato di avere un brutto presentimento? Ecco... Non so perché ma quel sorriso che continua a ripresentarsi sul suo volto non mi sembra del tutto sincero per i miei gusti. È improvvisamente cambiata, non me la racconta giusta.

ALINA
Cosa faremo? Non saprei proprio, magari qualche "giochino". Avrei voluto non invitare Debora, non la sopporto, è antipatica e stupida.
Arriva l'autobus che ci porta alla nostra fermata, ci sta aspettando Debora, scendiamo e Ilaria le corre subito incontro, stanno bisbigliando qualcosa, appena mi avvicino smettono ma non ci do molto peso.
<<Andiamo???>> annuiscono e c'incamminiamo verso casa mia.
Dopo essere arrivate, ci buttiamo letteralmente sul divano.
Passa un'ora, parliamo del più e del meno, ridiamo, scherziamo, ecc.
Suonano al campanello, vado ad aprire e me lo ritrovo davanti in tutta la sua bellezza. Lo bacio appassionatamente e lui ricambia.
<<ciao amore, lei è qui?>> dice con un ghigno sul volto.
<<si, c'è anche quell'occhialuta di Debora-dico roteando gli occhi.-dai, entra!>> dico sorridendo e afferrandolo per il polso.
Entriamo in salotto, vedo Debora sgranare gli occhi preoccupata e Ilaria sbianca di colpo e immobile.
<<buongiorno!>>

ILARIA
No, no, nooo!! Che ci fa lui qui adesso??
Sto andando in tilt, non apro bocca, rimango immobile come una rincoglionita.
<<carissima, non mi saluti?>> dice con un ghigno in volto.
<<c-ciao.>> riesco a dire solo questo, per lo più sussurrando e abbassando lo sguardo, poi guardo Debora che è infastidita.
Parlano in rumeno lui e Alina, io mi rivolgo a loro più infastidita del solito.
<<non ci siete solo voi, potete benissimo parlare anche in ITALIANO, visto che noi non capiamo un cazzo>> dico marcando la parola italiano.
<<mmh, acidina stamattina.>> sorride quell'idiota.
<<ahahahah, ma ti credi davvero così importante?-dice Alina. Poi sono io quella acida -adesso ti dirò il vero motivo per cui ti ho invitata a casa mia, non che io avessi voglia, eh.>>la sto guardando malissimo. Brutta figlia di...
<<non credo ti piacerà, carissima Ilaria>> Alin stavolta è serio, è la prima volta da quando l'ho conosciuto che sta parlando seriamente.
Ilaria, fatti forza! Non farti abbattere, almeno non ora. Hanno un piano? Bene, non dar loro la soddisfazione di vederti a terra. Solo tu lo puoi vedere, solo tu lo devi sapere!

Amicizia Malata: Rivali In amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora