Capitolo 33

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ILARIA
Debora continua a guardarmi, preoccupata per una mia possibile reazione negativa, infatti sono agitata e nervosa... Ma non darò loro la soddisfazione di vedermi in difficoltà.
<<beh? Questo motivo lo tiriamo fuori oppure volete una mano per attaccare la spina dei vostri cervellini?>> dico alzandomi e portando le braccia al petto incrociandole.
Alin mi guarda facendo un sorriso malefico, poi fa una cosa che non mi aspettavo proprio, almeno non davanti ai miei occhi. Prende Alina per i fianchi trascinandola a sé per poi baciarla, all'inizio delicatamente poi con più passione. Lei ricambia il bacio portando le braccia dietro il collo del bravo ragazzo.
Io li guardo impassibile, ma nei miei occhi, chi mi conosce, può leggere la frustrazione e la delusione, sentendomi completamente fuori luogo. Sto tremando per colpa della gelosia e della rabbia: vorrei esserci io al suo posto, vorrei far capire ad Alina come ci si sente essere presa in giro sia dal ragazzo che amo e dalla mia amica, ma non credo si metterà mai nei miei panni.
Si, il mio volto in questo momento non trasmette alcune emozioni, è dentro che sto impazzendo, sto urlando a squarciagola, temo non resisterò ancora per molto, nessuno può capire la mia situazione.
Dopo un po' smettono e io sto ancora tremando, guardo Debora supplicante e capisco che anche lei è arrabbiata.
Alina mi guarda soddisfatta.
<<so che Alin non ti ha mai chiesto di uscire con Miriana-immaginavo che sarebbe successo-dove volevi arrivare? Cosa speravi di ottenere?>>
<<non credo che questo t'interessi... >>
<<sicuramente si è inventata un'altra delle sue stronzate, come quando si è inventata che siamo usciti insieme, io chissà cosa le ho fatto ed è sparita perché stava male! Uuh, poverina!>> Alin mi prende in giro. Ho sentito bene?
<<Cosa stai insinuando con questo?? Che io ho datto scena per divertirmi? Per attirare l'attenzione?>> dico guardandolo più arrabbiata che mai, davvero pensa questo di me? È il colmo!
<<certo, siamo stanchi delle tue pagliacciate! Cerchi sempre di metterti in mezzo! Lo vuoi capire che io ti odio?! Mi fai schifo! Devi lasciarmi in pace!>> mi sta urlando in faccia, ma io non riesco a rispondere, mi limito solo a guardarlo negli occhi delusa.
<<mi hai fatto credere che avesse fatto chissà cosa, avevo addirittura pensato che ti avesse messo le mani addosso! Vaffanculo, stronza! Ora vattene da casa mia, fai schifo anche a me! Sei una persona che non vale niente e sei solo invidiosa! E ricorda- si avvicina pericolosamente al mio viso-tu non sarai mai come me, perché fai schifo e pena! Io sarò sempre migliore di te! E adesso sparisci!>> dice quella che credevo fosse una persona con dei sentimenti, invece è solo una bestia, mi hanno teso una trappola! Dovevo essere io ad ingannare loro, non loro ad ingannare me e ad insultarmi! Non sopporto questa sconfitta!
Debora si alza di scatto capendo che dovevamo andarcene subito, mi prende per il polso e mi trascina fuori da quella casa, altrimenti l'avrei uccisa con le mie stesse mani.
<<grazie>> dico mentre copiose lacrime scendono sulle mie guance.
<<di niente>> dice dispiaciuta. Ci allontaniamo da quella casa, durante il tragitto nessuna delle due si azzarda a parlare, la rabbia era troppa.

ALINA
Oddio, è stato troppo divertente prendere in giro Ilaria per poi sputare odio a più non posso!
<<non saremmo stati troppo duri con lei?>> dico io e Alin scoppia a ridere.
<<io direi che è stato anche troppo poco, si meritava cose più cattive, ma non ti sarai mica pentita? Finalmente è fuori dai piedi! Adesso sei con me, non è più bello? >> dice sorridendomi.
<<certo che è più bello, amore mio. Comunque torna a casa adesso, tra poco arrivano i miei.>> dico dispiaciuta.
<<non ti preoccupare, ci vediamo stasera, piccola.>> mi bacia ed esce di casa.
Rimango a fissare la porta e a sorridere come un ebete: sono felice finalmente!
Dopo che i miei genitori tornano a casa, pranziamo, sparecchiamo e lavo i piatti. Non ho compiti da fare, perciò faccio un riposino.
Dopo il mio risveglio, noto che sono le 16:30,faccio una doccia veloce, mi vesto ed esco di casa, vado da Mirella.
Busso alla porta e mi viene ad aprire, quando mi viene, sorride essendo contenta di vedermi.
<<ciao, Alina! Entra!>>
<<ciao. Come stai? Usciamo, vero?>> dico con un sorriso malizioso.
<<si, sono bene. Dammi 5 minuti e usciamo.>>
I 5 minuti passano in fretta, infatti Mirella è pronta.
Quando usciamo di casa, notiamo Debora e Ilaria venire nella nostra direzione, suppongo che anche loro venivano qui.
Ilaria, appena mi vede, si blocca e mi guarda malissimo, Debora invece, capendo la situazione, cerca di allontanarla prendendole il polso ma lei si libera violentemente.
<<ciao, ragazze. >> Mirella è molto confusa, non sa ancora cos'è successo.
<<stavamo venendo da te ma vedo che sei già in dolce compagnia.>> dice Ilaria sarcastica.
<<senti, non iniziare: sono uscita per divertirmi, non per litigare con te!>> sbuffo irritata.
<<ragazze, possiamo calmarci?-anche Mirella sembra seccata-mi spiegate cosa succede?>>
<<niente d'importante. Andiamo, Mimy?>> dico facendole gli occhi dolci.
<<niente d'importante? Sei seria?>>
<<Debora, devi imparare un po' a farti gli affari tuoi, nessuno ti ha interrogata qui, potresti evitare di fare il prezzemolo di tanto in tanto.>>urlo.
<<sto solo difendendo la mia migliore amica!>> urla anche lei, la guardo malissimo.
<<sai, c'è una cosa che secondo me è giusto che ci ragioni un po' su-a parlare è Ilaria questa volta-io e te ci ritroviamo sullo stesso piano, ci ritroveremo nello stesso "abisso" contemporaneamente, il problema è che sei così piena di te, piena di superbia e cattiveria che neanche te ne accorgi. Lo capirai quando sarà troppo tardi, piano piano andrà sempre peggio, andremo sempre più infondo. Però ti avverto: io mi fermerò se ti fermerai anche tu, hai la mia parola. Per andare avanti, per smettere di soffrire, dobbiamo lasciarlo andare.>> non ho mai visto Ilaria così seria, ma non le credo assolutamente.
<<AHAHAHAHAH! Non sperare che ti creda! Io non rinuncerò mai ad Alin! Scordatelo! Per cosa poi? Per lasciare campo libero a te?>> le scoppio a ridere in faccia.
<<va bene, non vuoi farlo? Allora non lo farò neanch'io, non ti lamentare se poi ti tradisce. Buona fortuna, Alinetta!>> mi fa l'occhiolino e se ne va lasciandomi come una stupida dopo avermi chiamata Alinetta, ma chi si crede di essere?! Ho un gran desiderio di fargliela pagare molto cara per questo affronto!

Amicizia Malata: Rivali In amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora