Capitolo 1

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ILARIA
Tutto incominciò in un normalissimo giorno di scuola, avevo 12 anni, ed erano passate già un paio di settimane all'inizio di un nuovo anno scolastico.
Appena entrati in classe la nostra professoressa di italiano ci avvisò.
-A giorni dovrebbe arrivare una vostra nuova compagna di classe di nazionalità rumena- a me non interessava cosi tanto, in classe stavo sempre da sola... vabbe un'amica di classe ce l'avevo, si chiamava Mirella solo che ha 2 anni in più di me, andavamo comunque in classe insieme. Comunque meglio sola che mal accompagnata, i miei compagni di classe si davano tutti delle arie come se loro non avessero nessun difetto, dovevano darmi sempre fastidio, meglio ignorarli, sì stavo male ma per me erano come la polvere che viene spazzata via dal vento.
Avevo un'altra amica, ovvero la mia migliore amica, si chiamava Debora. Siamo amiche da 7 anni, ci conosciamo da quando avevo 10 anni e lei me aveva 13. Ci siamo conosciute quando la nostra chiesa organizzava il grest, che viene organizzato dai ragazzi del mio paese e insieme ai bimbi dai 6 ai 13 anni nelle ore del pomeriggio passavno il tempo nella casa canonica, giocavano, mangiavano il gelato e ballavano, erano divisi in quattro squadre diverse e per ben due volte, quando andavo io, siamo capitate nella stessa squadra! Da lì siamo diventate amiche e abbiamo incominciato ad uscire insieme.
Era il 20 settembre del 2011. Eravamo davanti all'entrata della scuola io, Mirella, Enza, Brayyan e Francesco, altri miei amici e compagni di scuola.
-Ilà, come sarà la nostra nuova compagna di classe secondo te?
-Brutta spero!- affermò io scherzosamente -no dai sto scherzando, non lo so sinceramente però spero sia simpatica. Almeno voglio riempire il mio banco... sono stanca di stare da sola- infatti era vero.
Suonò la campanella, non avevo tanta voglia di entrare per come vengo trattata da quella massa di stupide pecore della mia classe, non mi piaceva neanche studiare.
Tutti in classe, ma di questa ragazza ancora nessuna traccia! Le prime due ore erano di matematica. Oddio! Spero passino in fretta, non mi è mai piaciuta, tanto meno la professoressa antipatica che c'era!
Erano arrivate le 10.00, mancavano venti minuti alla ricreazione. Qualcuno bussò alla porta della classe. Ecco la nostra vicepreside in compagnia di una ragazza goffa e bassa, con un piccolo zainetto rosa e anche i suoi vestiti erano rosa. Era abbastanza carina, un bel viso tondo, carnagione chiara, un po' robusta, timida e non diceva neanche "buongiorno" dalla timidezza: era lei, Alina. Forse avrà pensato "che posto è questo? Dove cavolo mi hai portata, mamma? Non conosco nessuno! Portami via!"
La nostra prof le invita a sedersi vicino a me. Ho pensato "cazzo, questa mi schiaccia!" Si sedette; per fortuna ero ancora viva e non ero ridotta in poltiglia!
-ciao!-dissi -io mi chiamo Ilaria, tu chi sei?- mi guardava come se mi volesse dire "cazzo stai dicendo?". Non sapevo fosse arrivata da poco, non capiva l'italiano. Beh, problemi suoi! Neanche io conosco il rumeno!

Amicizia Malata: Rivali In amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora