Capitolo 15

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ALINA
Ero lì, ad aspettarla con ansia. Ero molto, molto arrabbiata. Ora sì che l'ammazzo!
Eccola, sta uscendo dalla sua auto. Mirella le si avvicinò a passo svelto. Stavano parlando,ma non capivo cosa stessero dicendo perché parlavano a bassa voce. Io,al contrario loro,vorrei urlarle che Ilaria mi fa schifo. Mi avvicinai a lei, la strattonai per i capelli, lei prese i miei, ci furono anche schiaffi.
<<oh! Bastaa!>> urlava Enza.
<<Ilà, lasciala!>> disse Mirella, anche se ero io a tenere ben salda la presa.
Ci staccammo e vidi Alin passare a tutta velocità. Ma dove sta andando? Adesso se ne scappa?!
<<andiamo via, non voglio più vederla!>> dissi, arrabbiata nera.
<<fammi spiegare..>> disse Ilaria. Ho già capito tutto, non c'è bisogno, stronza!
<<non voglio sentirti! Sta zitta!! Tu devi sparire dalla mia vista!!>> lei abbassò la testa.
<<dai, andiamo>> disse Mirella, anche Ilaria ci seguì.
Il mio cellulare squillava... mi stava chiamando il bastardo.

Inizio chiamata

"Che vuoi?" Sputai acida.

"Volevo sapere come stavi. Ti sei fatta male?"

"Sì, il cuore! Perché sei scappato?"

"Te lo spiego dopo. Ti vengo a prendere? così chiariamo"

"Va bene..."

Fine chiamata

Mi voltai e non c'erano più tracce di Ilaria.
Nessuno sapeva dove fosse finita. Non m'interessa più ormai...
<<comunque hai fatto bene a dirmelo...>> dissi a Enza.
<<ogni volta che Debora o Ilaria mi diranno qualcosa, tu sarai la prima a saperlo>> disse.
Dissi loro che dovevo chiarire con Alin, che mi sarebbe venuto a prendere. Lo vidi arrivare, salutai le ragazze ed entrai in auto.
<<ciao...>> disse, ma io non risposi.
<<sai perché sono uscito con lei? Proprio per farti ingelosire, lei non mi piace e tu lo sai...>> disse con tono dispiaciuto.
<<beh, ci sei riuscito!>> dissi arrabbiata.
<<torniamo dov'eravamo prima?>> disse lui.
<<si, ma ti devo chiedere una cosa...>>
<<cosa?>>
<<manda il messaggio a Ilaria, devi scriverle che non puoi più messaggiare con lei, in poche parole,dille addio se vuoi che chiariamo e facciamo pace...>>
<<va bene>>

Nel frattempo...

ILARIA
<<Di nuovo vi siete picchiate? Non è possibile!>> disse Debora.
<<lui mi ha detto che non stavano insieme, che avevano litigato e che non voleva più parlarle!!>> urlavo singhiozzando.
<<Ilaria, dai non piangere>> Debora mi abbracciò.
<<lo amo, Dè. Non posso stare senza di lui, io lo voglio tantissimo, solo per me! Cazzo!>> urlai.
Eravamo arrivate quasi dietro casa di Enza, ovvero vicino casa di Mirella. Vidi arrivare quest'ultima. Mi disse che era dispiaciuta per il modo con cui quello mi aveva usata, in poche parole non voleva che soffrissi per un coglione e che litigassi con Alina, ma era troppo tardi ormai...
<<ma io voglio sapere una cosa:Alina come cavolo ha fatto a scoprire che Alin e Ilaria erano insieme?>>
<<ma come? Non lo sapete?>> disse Mirella.
<<cosa dovrei sapere?>> dissi ansiosa.
<<Enza lo ha detto>> disse Mirella. COOSAAA?!
<<ENZA HA FATTO COSA?!>> dicemmo all'uniscono io e Debora.
<<ma perché l'ho detto?! Era meglio se stavo zitta!>> mentre Debora si arrabbiava con sé stessa, io ero rimasta scioccata, incredula per quello che aveva fatto una delle mie migliori amiche.
<<voi perché l'avete detto a lei?! Alina sapeva tutti i particolari! Enza è come una bandiera! Per farsi degli amici fa la leccaculo! Di quella vi fidate, le avete detto tutto e a me non avete detto niente, io so mantenere i segreti e voi lo sapete bene!>> disse.
<<dov'è?>> dissi con un tono talmente calmo da far paura. Debora e Mirella capirono che quello era uno dei tanti toni che uso quando sono incazzata nera, non arrabbiata.
<<ehm...chi?>> disse Mirella.
<<Enza>> dissi usando ancora lo stesso tono.
<<a casa sua>>
<<andiamo...SUBITO!>> dissi urlando.
<<ora sono cazzi suoi!>> sussurrò Debora, che quasi certamente sarebbe stata la prima a prendere mazzate per aver detto tutto a quella.
Arrivammo a casa sua e fuori c'era Antonio a parlare con un suo vicino.
<<ciao a tutte.>> disse lui.
<<fai uscire tua sorella! Di corsa!>> disse Debora.
<<c'è mio padre, non credo che possa uscire>> disse lui.
<<non me ne fotte un cazzo se c'è tuo padre o meno, Antò! Falla uscire, altrimenti entro io dentro casa tua con la forza e la prendo a calci nel culo davanti a tuo padre!>> dissi, capì che ero arrabbiata e non esitò a controbattere. Entrai in casa,e uscì subito dopo con al seguito Enza.
<<Ilaria, che succede?>> disse con un finto sorriso. Mi avvicinai e le tirai un forte schiaffo. Spalancò la bocca.
<<perché mi hai tirato uno schiaffo?>> disse scioccata.
<<che hai combinato oggi?>> dissi arrabbiatissima. Sbiancò...
<<ehm...io...io n-non ho fatto n-niente...>> balbettò come una stupida.
<<enza, non fare l'innocente... tu sai benissimo che non si scherza quando sono arrabbiata...>>
<<come hai potuto tradire la nostra fiducia?>> parlò Debora. Enza abbassò la testa, come se avesse capito di aver sbagliato. Ci dovevi pensare prima, bastarda!
<<per colpa tua è successo un bel casino! Noi siamo amiche da quando avevamo il pannolino sul culo! Abbiamo condiviso tutto assieme! Abbiamo passato l'infanzia insieme! E tu che fai?? Tradisci me dicendo tutto a quella zoccola come te! Porca puttana! Perché cazzo l'hai fatto??? PERCHÉ??>> urlai.
<<PERCHÉ ANCHE IO LO AMO!>> urlò... cosa?
<<c-cosa?>> dissi con gli occhi spalancati.
<<hai sentito bene! Non solo tu hai un cuore, ma anche io! Siamo anche usciti qualche volta insieme, senza far sapere niente a nessuno!>> disse con le lacrime agli occhi.
<<quindi il tuo ragionamento è questo: tra i due litiganti il terzo gode!>> disse Debora ridacchiando.
Il telefono squillò. Avevo ricevuto un messaggio da Alin...

Messaggio da Alin:
"Non usciremo e non ci sentiremo mai più. Addio..."

Incominciai a tremare, mi cadde il telefono dalle mani e le lacrime bagnarono il mio viso. Ero immobile, sconvolta.
Ogni cosa che diceva o faceva Alin contro di me era una pugnalata al cuore. Faceva troppo male.
Debora raccolse il cellulare e lesse il messaggio.
<<mi dispiace...>> disse e mi abbracciò. Io scoppiai in un pianto isterico.
<<c-che è successo?>> disse quella traditrice.
<<z-zitta! ZITTA! È colpa tua! Tutta e solo colpa TUA! Ti odio! TI ODIO!!>> urlai e corsi via.
Mentre camminavo a passo svelto dalla rabbia, risposi ad Alin.

Messaggio a Alin:
"Sei uno stronzo..."

Antonio e Debora mi seguirono, ma non riuscivano a stare al mio passo.
<<Ilà, aspetta!-urlò Antonio-io voglio sapere cos'è successo!>>
<<cosa c'è da capire?!-urlai senza voltarmi con la voce rotta dal pianto-che per tutti sono un giocattolo senza sentimenti! Ecco che succede!!>>
<<ti vuoi calmare? Rallenta, così mi spieghi meglio?>>
<<Antò, tua sorella ha fatto danni! Danni pesanti!>> disse Debora scocciata.
<<cioè?>>
Lei gli spiegò tutto.
<<wow, che casino...>> disse lui scioccato.
<<ora Alin le ha mandato un messaggio, diciamo un messaggio "d'addio"-marcò la parola addio facendo le virgolette con le mani-ed ora lei sta male>>
<<ah...>> era arrabbiato. Mi considerava come la sua sorellina più piccola,e se stavo male io,stava male anche lui. Mi fermai per aspettarli, volevo un abbraccio...
<<tony, abbracciami ti prego...>> dissi piangendo.
<<ma certo che ti abbraccio...-mi abbracciò e mi diede un bacio sui capelli-comunque senti a me, lascialo perdere... vedi come stai male per lui? Non merita tutte queste lacrime...>>
<<non è facile...>>
<<lo so, vedrai che troverai la tua anima gemella, sei ancora piccola...>>
<<comunque sono le 20.00, dobbiamo tornare a casa... ci accompagni, Antò?>> disse Debora.
<<certo>> si voltò verso di me e mi sorrise, ma non feci lo stesso.
Volevo solo tornare a casa, mettermi nel letto e non pensare a niente... senza di lui non sono niente...

Amicizia Malata: Rivali In amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora