Chapter 12

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KR Cube, Higashiyama, Kyoto.

Erano da poco le 21 passate quando Yuta si diresse da Arës per prendere da bere. Guardò le numerose bottiglie alle sue spalle chiedendosi che cosa desiderassero i ragazzi che lo stavano aspettando al tavolo poco più in là.

Alla fine ordinò un Shochu* da condividere con gli altri. Arës lo guardò un po' perplesso chiedendosi se stesse bene, ma nonostante questo si girò e in poco tempo lo servì posizionandogli sei bicchierini sul vassoio.

Quella sera Yuta era vestito totalmente in nero, con una camicia leggermente aperta e dei pantaloni larghi che gli ricadevano oltre le scarpe borchiate. I suoi capelli erano fissati con il gel all'indietro, cosicchè non si potessero scompigliare sulla sua fronte. Un ombretto scuro gli circondava gli occhi, sfumandosi un po' in modo disordinato vicino alle sue tempie. 

Appoggiò le mani sul ripiano del bancone, stando attento che la sigaretta che teneva tra le dita non cadesse a terra e grazie a quella posizione si scrollò le spalle, sospirando profondamente.

Era stanco, non dormiva bene da molto tempo e questo si stava ripercuotendo sulla sua salute mentale.

Non appena arrivò al tavolo notò i suoi amici, stavano tutti parlando animatamente tra loro e solo una volta che la bottiglia dell'alcool fu difronte a loro si zittirono.

Shohei era come solito mezzo stravaccato sul divano, con la sigaretta accesa tra le labbra. Di fianco a lui Seunghan e Shotaro intenti a divertirsi sotto le note di " Erode* " dei Dir En Grey, mentre Eunseok e Sungchan stavano parlando di quanto fosse noiosa quella serata. 

Lo spettacolo di Miss Ayako doveva ancora iniziare e la maggior parte dei ragazzini si stava molleggiando vicino al bancone, dove stavano bevendo con vivacità i loro drink.

Non appena Yuta si sedette una persona fece il suo ingresso, catturando subito l'attenzione di tutti. Era sempre così, accadeva ogni volta. 

Giselle entrò nel locale con un cappotto lungo in vernice rosso, abbinato ai suoi capelli color fuoco. La sua frangetta seguiva i suoi movimenti, delineando bene il suo viso.

Sungchan la vide subito e proprio per questo abbassò gli occhi come afflitto. Non ne poteva più di quella situazione. La sera prima l'aspettò fino a quando Arës non decise di chiudere il KR Cube. Lei si accorse della sua presenza, forse perchè ormai non c'era più nessuno e poteva comportarsi come meglio voleva. 

Si era ubriacato così tanto che non riuscì poi a ricordarsi tutto quello che era successo. Sapeva soltanto che quella notte Giselle era andata a casa sua e lì avevano fatto l'amore, sdraiati sul letto. Non appena riaprì gli occhi si rese conto che era l'alba e che lei era già andata via.

Yuta notò la sua espressione in volto e proprio per questo alzò un sopracciglio. Anche gli altri ragazzi se ne accorsero, eppure solo il loro bosu riuscì a dire qualcosa al diretto interessato.

<< Le hai parlato? >> gli chiese versandogli da bere cercando di centrare il bicchierino nonostante le luci illuminassero poco l'ambiente circostante. 

<< No, ero troppo ubriaco ieri sera >> e dopodiché Yuta, sentendo le sue parole, decise di non dargli il bicchiere, così lo passò velocemente ad Eunseok vicino a lui.

<< Valle a parlare >>  disse in modo fermo, tenendo la sigaretta tra le labbra.

Gli altri non sapevano esattamente che cosa dire, così rimasero in ascolto.

<< Non ne ho voglia >>

<< Sungchan, vai ora, prima che sia troppo tardi >> e poi gli lanciò uno sguardo severo. Alla fine si stava comportando così per il suo bene, lui aveva troppi conti in sospeso con Giselle e lei doveva smetterla di trattarlo così.

[KR] cube | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora