Chapter 41

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Vicino al Monte Kurama, Kyoto. Luogo imprecisato.

Shohei cercò in tutti i modi di divincolarsi dalle possenti mani dell'uomo, ma sfortunatamente non ci riuscì. Lo teneva stretto per le braccia e proprio in quei punti sentì un dolore atroce, causato dalla forza dell'altro.

Osservò ogni centimetro della casa in cui era entrato a far parte, nonostante l'uomo lo stesse trascinando di prepotenza verso i diversi corridoi. L'arredamento era tradizionale e molto curato, il tutto risultò pulito e impeccabile ai suoi occhi. Doveva essere sicuramente una villa di qualche imprenditore ricco giapponese, o almeno questo è quello che pensò inizialmente. 

Notò poi vari altri addetti, tutti vestiti in modo elegante e alcune domestiche intente a riordinare quella che doveva essere la cucina. 

L'atmosfera era tetra e proprio per questo gli vennero dei brividi lungo la schiena. La casa era governata dal silenzio, Shohei riuscì a sentire solo i suoi passi pesanti che stavano cercando in tutti i modi di fare resistenza sul parquet scuro. 

Alcuni secondi dopo si ritrovò in una stanza molto più grande e completamente rivestita di piante. Alla sua sinistra era presente una piscina termale, circondata da fontanelle ed elementi naturali. Se solo non fosse stato per quell'ambiente freddo e misterioso, avrebbe pensato fosse il paradiso. Invece, per sua sfortuna, era caduto nell'inferno.

L'uomo alle sue spalle lo buttò a terra e senza accorgersene atterrò sulle sue ginocchia. Alzò il viso e vide immediatamente, lì a pochi metri da lui, Ayako. Era in piedi, con uno sguardo terrorizzato in volto. Strinse la sua borsetta bianca tra le mani e poi sgranò gli occhi.

Poco distante da lei c'era un uomo, di circa dieci anni più vecchio di lui. Se ne stava seduto vicino ad un tavolino basso, tipicamente giapponese, mentre una teiera bollente continuava ad emettere vapore difronte al suo volto. I suoi capelli erano lunghi e neri leggermente bagnati e indossava un kimono soffice stretto in vita.

<< Bene bene guarda chi abbiamo qui >> disse l'uomo alzando un sopracciglio e ridendo sotto i baffi << Shohei >>

Il ragazzo si spaventò ancora di più, sentendo quelle parole, ma non per questo si lasciò per vinto. Provò nuovamente a dimenarsi, cercando di togliersi di dosso l'uomo più forzuto alle sue spalle, ma sfortunatamente non ci riuscì. 

<< Come sai il mio nome? >> gli ringhiò guardandolo nuovamente negli occhi. Poi spostò lo sguardo verso Ayako, che nella stessa posizione non si era ancora mossa di un millimetro.

<< Che ci fai qui Shohei? >> gli chiese la donna con voce tremolante. Parte del loro piano si era così distrutto, semplicemente per una svista da parte di lei. Così facendo molto probabilmente Kyo l'avrebbe ucciso, pensò tra sè e sè, non poteva di certo lasciarlo andare dopo quello che aveva visto.

<< Ayako spiegami cosa sta succedendo >> rispose a sua volta continuando a guardare i due. 

<< Vedi Shohei... la curiosità umana non smetterà mai di stupirmi... contro ogni ragione prevale, sempre, come un istinto primordiale >> le parole di Kyo fermarono i due, attirando quindi la loro attenzione. Si alzò lentamente e inspirò cercando di immagazzinare quanto più ossigeno possibile. Successivamente si avvicinò a lui, per vederlo meglio in volto.

<< Come sai il mio nome >> urlò ancora il ragazzo, agitandosi e mostrando tutta la sua ira << Gliel'hai detto tu Ayako? >>

L'uomo si inchinò a terra, difronte a lui, rassicurando gli uomini della sicurezza, che per paura gli potesse succedere qualcosa si prostrarono in avanti. Lui intimò loro di abbassare le armi e di stare tranquilli, alla fine lui stesso poteva badare da sè. Kyo era stato ben addestrato, durante tutta la sua adolescenza e molto probabilmente, per questo, avrebbe potuto mettere fuori gioco tutti i presenti senza alcuna fatica.

<< Shohei... una profonda rabbia risiede nelle profondità dei tuoi occhi >> disse in modo pacato, continuando a guardarlo nelle pupille << Quello che si dice sul tuo conto è vero allora >>

<< Chi sei tu? >> gli chiese stringendo con forza la mascella << Sei tu Y? >>

Kyo rise in modo energico, tanto che si portò una mano al petto per calmarsi.

<< Quanto sei stupido... e quanto è stupida la tua futile gelosia >> rispose ricomponendosi davanti a lui.

<< Ayako spiegami cosa sta succedendo, perchè sei qui? >> rivolse uno sguardo affranto all'amata. Un forte dolore si presentò all'altezza del suo cuore, molto probabilmente era solo dispiacere, perchè si era fidato di una donna che non l'aveva mai amato davvero. L'aveva raggirato e usato solo per i suoi scopi. Era diventato una pedina di tutto il loro complesso e perfido piano.

<< Shohei, non avresti dovuto seguirmi >> gli disse con rammarico. Non lo odiava, era solo triste per lui e per la fine che avrebbe fatto nel giro di poco. Non meritava di morire così, eppure non c'era altra scelta.

<< Ti vedi con lui eh? Mi stai tradendo con lui? Perchè? Dimmi perchè cazzo >> urlò completamente impazzito. Ancora non aveva capito che in fin dei conti si trattava di lavoro, nonostante la donna provasse un forte coinvolgimento emotivo nei confronti del suo capo. 

Kyo scoppiò nuovamente a ridere e poi si alzò in piedi, congiungendo le mani dietro la sua schiena.

<< Ingenuo... sei davvero ingenuo Shohei per la tua età. Quando io avevo 25 anni mi ero già fatto carico di tutto l'orrore del mondo >> disse in modo calmo e respirando in tempi scanditi e regolari.

<< Dimmi il tuo nome forza >> proseguì il ragazzo ormai stanco del suo discorso insensato e strafottente. Lo detestava con tutto se stesso, solamente dal modo in cui parlava, come poteva Ayako essersi persa per un tipo del genere?

<< Già mi conosci, ma questo non lo sai ancora >> l'uomo poi continuò, voltandosi nuovamente verso di lui << Sono Kyo >> 

Shohei sgranò immediatamente gli occhi, bloccando ogni muscolo del suo corpo. Il respiro gli manco e la gola gli diventò improvvisamente secca. Non poteva essere, era finito in casa sua e oltre a questo Ayako aveva dei rapporti con lui.

Così ogni tassello si unì nella sua mente in una frazione di secondo. Ebbe una chiara visione della realtà e di tutto quello che era successo fino a quel momento.

Capì che Ayako si era avvicinata a lui solo per recuperare quante più informazioni possibili sugli Nct e in generale sulle loro operazioni. Era stato uno stupido certo, perchè per colpa del suo amore aveva rivelato molti dettagli importanti. Si era lasciato andare nei suoi confronti, pensando che il sentimento e la fiducia fosse ricambiata. 

Kyo aveva un piano, per smantellare tutta Kyoto e mettere fine alla loro organizzazione. Eppure non sapeva, che sotto tutto questo, c'era un motivo ben più personale e importante per lui che trafficare droga per i quartieri della città. 

<< Dimmi Shohei, come preferiresti morire? Posso esaudire solo questo tuo desiderio >> disse in modo pacato, guardandolo dritto negli occhi << Di solito non chiedo mai queste tipo di cose, ma un po' mi rivedo nei tuoi occhi, anche io alla tua età ero ricolmo di ira >>

Il ragazzo riuscì a deglutire, nonostante ogni parte del suo corpo fosse bloccata per il terrore. Se quella era davvero la sua fine l'avrebbe accettata con dignità. Per il suo lavoro aveva già accettato questo da molto tempo. 

[KR] cube | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora