Chapter 33 : interlude

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Magazzino di Haru, distretto di Fushimi, Kyoto.

Si appostarono per diverse ore, in parte sui tetti delle case circostanti e in parte nei vicoli bui, aspettando un movimento da parte di Haru.

Il boss stava sicuramente trafficando con alcuni nuovi acquirenti e proprio per questo decisero di aspettare, nonostante fosse notte inoltrata. Quattro guardie del corpo erano appostate davanti all'ingresso, mentre di sicuro dentro ne erano presenti altre.

Proprio in quell'istante Sakura era uscita dal KR Cube dopo aver finito di lavorare. Il locale aveva chiuso e aspettò fino all'ultimo prima di andarsene. Erano ormai tre giorni che non vedeva Yuta e i suoi amici, per un attimo pensò fosse successo qualcosa, quando in verità erano solo presi da Haru e da quell'incarico. Non vide neppure Shohei, nonostante non sapesse ancora del suo completo distacco dai ragazzi.

Sakura si avviò verso Gion, ignara di quello che stava compiendo Yuta. Neanche quella sera lo vide, così tra sè e sè prendendo le diverse vie buie, pensò di andare da lui il giorno seguente per capire se stesse bene.

Poco dopo i diversi uomini, che erano venuti ad acquistare due grandi valigie di droga da rivendere, se ne andarono. Finalmente potevano mettersi all'opera. Così Yuta cautamente si spostò su tutto il tetto dell'edificio per poi entrare dalla solita finestra.

<< Bosu, fai attenzione, noi ti teniamo d'occhio >> disse Eunseok al microfono a poca distanza dalla sua bocca e poi lo piegò all'indietro incastrandolo sul suo collo.

Yuta non aggiunse altro, mise il passamontagna e fissò bene la pistola nella cintura dei suoi pantaloni. Neanche un rumore da parte sua, fortunatamente era entrato illeso, come la scorsa volta. Peccato che ora arrivava la parte difficile.

Eunseok diede il segnale a Shotaro, quest'ultimo insieme a Seunghan si fiondarono sulle quattro guardie del corpo, mettendole fuori gioco in pochi secondi e tappando immediatamente le loro bocche. Li trascinarono poi nel vialetto vicino, nascondendoli sotto due cespugli.

<< Fatto, abbiamo steso quattro della sicurezza, ora aspettiamo un vostro segnale >> disse Shotaro fissandosi l'auricolare all'orecchio.

<< Bene, tenetevi pronti >> concluse Eunseok ricominciando a guardare il dispositivo gps che teneva in mano Sungchan.

Quest'ultimo aveva gli occhi incollati sullo schermo, seguendo il puntino rosso spostarsi. Yuta stava scendendo le scale lentamente, stando attento a non trovare altre guardie armate al primo piano.

Passo dopo passo, scalino dopo scalino, si avvicinava sempre di più alla zona centrale dell'edificio. Vide chiaramente una forte luce artificiale e diverse ombre nette a terra. Contò i vari uomini, erano solo tre e molto probabilmente Haru era al centro in prossimità della tavola a sistemare i diversi contanti.

Erano troppo pochi i suoi uomini, qualcosa non andava. Non appena pensò questo infatti qualcuno sbucò dietro di lui.

Il suo fiato divenne sempre più corto e iniziò a sudare freddo per l'ansia, fino a quando non sentì dei passi alle sue spalle e venne subito colpito alla testa. Lo avevano trovato, ancor prima che facesse la sua mossa.

La vista gli si offuscò e perse i sensi, così l'altro uomo, molto più grande e possente, lo prese per le spalle portandolo fin giù e mostrandolo agli altri.

Gli tolsero la pistola, gli staccarono ogni dispositivo, compreso il gps posizionato sulla sua maglia e infine gli tolsero il passamontagna. Haru, non appena lo vide, si cacciò a ridere rivelando a tutti la sua sorpresa nel vederlo lì a poca distanza da lui.

Yuta si risvegliò alcuni minuti dopo proprio perchè incitato dal boss. Questo gli teneva i capelli con forza, tirandogli indietro la testa per vederlo bene in viso. Aprì a fatica gli occhi e dopo alcuni istanti capì di averlo difronte. Lo avevano legato ad una sedia, di conseguenza era impossibile per lui muoversi ma nonostante questo provò comunque a liberarsi.

[KR] cube | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora