Chapter 47

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Vicino al monte Hiei, al confine di Kyoto, prefettura di Shiga.

Le nubi circondavano la cima delle montagne attorno a Kyoto, cancellando così parte delle fitte foreste e dei residui di neve.

Yuta teneva con cura il suo zaino sulle spalle, mentre osservava quel paesaggio impervio ma allo stesso tempo incantevole.

Sakura, vicino a lui, lo stava guardando con gli occhi lucidi, perdendosi così il panorama mozzafiato. Alla fine trovava molto più bello il suo viso che i colori delle montagne.

Arrivarono lì dopo alcune ore di viaggio, dopo aver preso la metropolitana e la funivia. Non parlarono per tutto il tempo, forse per i mille pensieri che avevano in testa, ma in fin dei conti erano andati proprio lì per rilassarsi e per passare finalmente un po' di tempo insieme.

Si avviarono poi a piedi, lungo tutto il sentiero sterrato, come gli aveva precedentemente detto Arës. Una volta raggiunta la fine avrebbero trovato una piccola casa, dietro a dei grandi alberi rigogliosi. A destra avrebbero potuto vedere il promontorio e l'intera vallata sottostante.

Così camminarono per minuti interminabili, addentrandosi nella foresta e nella magica atmosfera del luogo. Erano immersi nel silenzio, solo i loro passi sulla terra ruvida producevano un suono quasi gradevole.

Yuta si girò più di una volta verso di lei, assicurandosi che stesse bene e quando lo faceva entrambi sorridevano, felici di essere finalmente insieme.

Una volta arrivati nella casa desolata Yuta inserì la chiave nella serratura della porta principale e poi entrarono. Vennero immediatamente colpiti da un odore di chiuso, simile quasi a un vecchio libro antico, così aprirono le finestre per fare arieggiare l'aria densa.

Le stanze interne, seppur poche, erano veramente bellissime, arredate in modo tradizionale giapponese, come le vecchie abitazioni di Kyoto. Yuta non aveva ancora chiesto ad Arës come mai tenesse una simile proprietà e solo in quel momento si incuriosì di quel fatto.

Sakura appoggiò il suo zaino vicino all'entrata, dopo essersi tolta le scarpe leggermente sporche di fango. Si rese subito conto del freddo che aleggiava dentro le mura, molto più mite del clima esterno. Infatti da quelle parti le temperature erano scese notevolmente. Più salirono più percepirono il freddo insediarsi nella loro pelle. Così Yuta pensò bene di accendere qualche ceppo secco posto in prossimità del caminetto, per scaldare l'ambiente.

Si ritrovarono a parlare solo una decina di minuti dopo, difronte a una tazza di tè e a una teiera tipica del corredo giapponese, di un colore rosso saturo e del tutto bollente. 

I capelli neri di Sakura erano gonfi, forse per il clima e proprio per questo, rendendosene conto, cercò invano di sistemarli dietro le orecchie.

Yuta, vedendola in quelle condizioni, rise leggermente, stringendo delicatamente la tazza.

<< Vieni qui >> le disse sottovoce, spostandosi più a destra così da lasciarle dello spazio sul piccolo cuscino su cui era, in corrispondenza del tavolino basso.

Lei si spostò, facendo leva sulle sue gambe e infine si posizionò accanto a lui, trascinando il suo bicchiere vicino a quello dell'altro.

La guardò negli occhi, nonostante lei li tenesse bassi per un preciso motivo. Le posò una mano sul viso e solo così lo inclinò, accogliendo il suo tenero gesto. Poi si avvicinò a lei e la baciò, cercando il più possibile di lasciarsi andare nei suoi confronti.

Le strinse forte i capelli e continuarono a baciarsi con sempre più foga e in modo meno casto, fino a quando Sakura non decise di staccarsi, per riprendere lucidità e rimanere concentrata. 

<< E' tutto ok? >> chiese Yuta assottigliando gli occhi e guardandole le guance rosse.

<< Sì... Scusa >> rispose abbassando nuovamente lo sguardo. Così l'altro le sorrise, nonostante lei non potesse vederlo chiaramente, finchè non decise di girarsi nuovamente verso il tavolo per riprendere in mano la tazza.

-

Il sole tramontò molto velocemente e ben presto divenne sera. Il cielo si riempì, oltre di alcune nuvole, di sfumature arancioni e blu, in armonia con il paesaggio circostante.

Yuta stava guardando il panorama dalla soglia esterna del soggiorno, solo una porta scorrevole divideva le due zone e proprio questa era stata lasciata leggermente aperta dallo stesso.

La sua sigaretta, ormai a metà, emetteva fumo denso vicino al suo corpo, mentre i suoi occhi erano fissi nel cielo. Poi aspirò profondamente, chiudendo gli occhi e rilassando ogni muscolo.

Sakura, a diversi metri di distanza, lo stava osservando accuratamente, seduta sulla poltrona, fino a quando non decise di raggiungerlo.

Guardò il suo zaino, riposto vicino l'ingresso, lanciandogli un'occhiata veloce. Sapeva esattamente che cosa ci fosse dentro, eppure cercò di ignorarlo, perdendo così altro tempo.

Si avvicinò cautamente a lui e infine gli circondò la vita, appoggiando il viso sulla sua schiena e perdendosi nel suo profumo. Yuta mise immediatamente le mani sulle sue, accarezzandogliele dolcemente, mentre la sua sigaretta rimase fumante tra le sue labbra.

<< Sei tesa oggi, stai bene? >> chiese perplesso, pensando fosse successo qualcosa.

<< Non ti preoccupare davvero >> rispose, cercando di tranquillizzarlo. Infine si staccò da lui, mettendosi di lato, vicino alla sua figura. Yuta fece scivolare una sigaretta dal pacchetto vicino al suo braccio, invitandola così a rilassarsi e a fumare un po'. Sakura non ci pensò più di un secondo, così se l'accese, ma neanche questo l'aiutò.

<< Sakura... non vorrei fossi tesa per quello che ho fatto prima... Io non volevo che pensassi- >> e non lo lasciò finire che subito dopo prese a parlare, facendosi così trasportare dal suo cuore.

<< No, stava andando tutto bene, credimi >> poi gli sorrise in modo sincero, tanto che le brillarono gli occhi. Difatti non stava dicendo una bugia, Sakura aspettava questo da tantissimo tempo e proprio grazie a lui stava ritrovando la felicità tanto desiderata.

Così non riuscì a controllarsi e questa volta fu lei a baciarlo e a far scivolare le sue mani lungo le sue spalle. 

Decisero quindi di rientrare, cercando di non inciampare con i loro piedi e chiudendo successivamente la porta, trascinandola lungo tutto il muro.

L'oscurità li inghiottì, ben presto i loro corpi vennero illuminati solo dalla luce del fuoco, che vivido stava scaldando l'intera casa, permettendo ai due di stare finalmente bene. 

Continuarono a baciarsi con foga tutto il tempo, fino a quando Yuta non decise di sedersi a terra sui diversi cuscini posti in prossimità del caminetto. Trascinò la ragazza con sè, tanto che atterrò delicatamente sul suo corpo, circondandogli i fianchi con le gambe.

Sakura provò ad alzargli la maglia, per sentire finalmente un vero contatto con la sua pelle che tanto desiderava da tempo. Yuta invece le spostò i capelli dal volto, facendo scivolare le mani lungo la sua schiena.

Non aveva mai provato nulla di tutto questo. Non era mai stato così facile entrare in intimità con una persona prima d'ora, ma finalmente ci riuscì. Era felice e stava piangendo di gioia.

Quella sera finirono per fare l'amore, mentre i ceppi continuarono ad ardere vicino a loro, simboleggiando il loro sentimenti. 

Sakura restò tutto il tempo sul suo petto, fino a quando Yuta non si addormentò del tutto, cullato dal suo profumo e dal calore delicato del fuoco. Così la ragazza, accorgendosi di ciò, si alzò a fatica, facendo leva con il suo braccio.

Guardò il suo viso leggermente inclinato e sorrise, proprio perchè era finita ad amarlo con tutta se stessa. 

Quella sera avrebbe dovuto ucciderlo, eppure non ci riuscì. 



[KR] cube | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora