Chapter 34

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Vicino alla stazione di Tōfukuji, Higashiyama. Appartamento di Yuta.

Le strade erano ricolme di pozzanghere e proprio in queste cadevano una dopo l'altra diverse gocce pesanti e trasparenti.

Il cielo era coperto da nuvole, nessuna traccia del sole, se non dai piccoli spiragli che di tanto in tanto si creavano, mostrando così dei raggi deboli e poco luminosi.

Sakura era difronte all'appartamento di Yuta e teneva con cura l'ombrello per non bagnarsi i capelli. Era ormai lì da alcuni secondi e non sapeva bene se suonare al campanello.

Era mattina, non era neanche mezzogiorno, così si domandò se fosse già sveglio. Strinse forte i pugni e chiuse gli occhi, per poi buttarsi d'istinto e premere il citofono. 

Il suo cuore iniziò a battere all'impazzata, forse era stata una cattiva idea andare lì solo per vederlo, ma ormai non poteva più tornare indietro, così rimase ad aspettare. 

Pochi secondi dopo sentì i suoi passi pesanti farsi sempre più vicini all'ingresso e per questo andò nel panico.

<< Chi è? >> chiese una voce assonnata dall'altra parte della porta. 

<< S-sono Sakura >> rispose con la gola secca per poi deglutire a fatica. Si sistemò brevemente i capelli per apparire il più presentabile possibile e infine sentì la serratura scattare.

Un piccolo spiraglio e subito dopo il suo viso nell'oscurità. I suoi occhi erano stanchi e a fatica stavano aperti, le sue occhiaie erano in netto contrasto con la sua pelle pallida, molto probabilmente non aveva dormito molto. E in effetti era così.

<< Non ti ho visto per tre giorni, pensavo ti fosse successo qualcosa, stai bene? >> gli chiese ancora sulla soglia, vedendo che non l'aveva ancora invitata ad entrare. Non che non volesse, semplicemente casa sua era un macello.

Yuta si strofinò gli occhi e dopo aver pensato alcuni secondi prese una decisione.

<< Vuoi entrare? >> e successivamente le aprì la porta. Sakura non riuscì a rispondere, così si fece coraggio e nonostante le sue gambe stessero tremando dall'agitazione varcò la soglia, ritrovandosi completamente nell'oscurità.

Yuta andò con passo spedito ad aprire le finestre, cosicchè potesse vederci qualcosa e proprio grazie alla debole luce naturale del sole osservò i vestiti sporchi della sera precedente, accatastati sulle sedie e i diversi scarti di cibo sul ripiano. Un odore sgradevole le arrivò dritto alle narici, ma nonostante questo decise di far finta di nulla. Capì ben presto che non se la stava passando bene e che molto probabilmente era successo qualcosa.

<< Scusami per il disordine >> disse in modo freddo raccogliendo tutti i capi e portandoli in bagno. Poi tornò nella cucina e rapidamente prese su ogni scarto buttandolo nel pattume vicino. Nel mentre Sakura si tolse le scarpe e lo raggiunse, stringendo con forza la borsa.

<< Stai bene Yuta? >> e proprio le sue parole lo fecero immobilizzare, tanto che rimase di spalle fino a quando non se la sentì di risponderle.

<< Sì, ieri sera ho lavorato. Sono tornato molto molto tardi. Non ho dormito molto >> disse sbadigliando rumorosamente e stirandosi la schiena.

<< Stavi dormendo? Ti ho disturbato? >> cercò di chiedergli pentendosi si essere venuta fin lì solo per svegliarlo per un inutile motivo.

Yuta scosse la testa, nonostante sì, l'avesse di per sè disturbato.

<< Non ti preoccupare >> e poi guardò un po' in frigo, cercando di capire se avesse qualcosa da offrirle << Non ho niente da mangiare, però se vuoi ho da bere >>

[KR] cube | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora