Chapter 52

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Tra le strade di Higashiyama, diretti per il monte Kurama.

Il veicolo stava sfrecciando a gran velocità per le strade della periferia di Kyoto. Shotaro era al volante, Yuta aveva dato a lui il comando, proprio perché era lui il più grande tra i presenti.

Avevano noleggiato una macchina e proprio grazie a questa si stavano dirigendo da Shohei, per liberarlo definitivamente. Sungchan era vicino a Shotaro, nei sedili anteriori, mentre dietro avevano preso posto Eunseok, Ningning e Seunghan, i quali erano seduti e stretti tra loro, con lo sguardo fermo sulle loro gambe.

Yuta decise di non andare con loro, semplicemente perchè qualcuno tra i sei doveva sacrificarsi, dati i sedili della vettura. Inoltre lui aveva un solo pensiero in mente, andare da Sakura.

Sungchan gli spiegò bene ogni cosa, di quanto accaduto nelle ore precedenti, accompagnato dalle parole ancora più dirette di Ningning. Non ci girarono molto attorno e Yuta preferì così. Si ritrovò quindi a faccia a faccia con la realtà e dovette accettarla per la sua crudezza.

Così imboccò Gion, con una pistola nascosta sotto la maglietta, in prossimità della cintura, stretta sulla vita. I suoi passi diventarono assordanti, tanto che risuonarono per tutte le vie deserte. Forse, persino le persone all'interno delle abitazioni, sentirono quel rumore netto e quasi intimidatorio. 

Yuta era arrabbiato, non era così arrabbiato da molto tempo. Quella mattina, parte del suo cuore si volatilizzò in una frazione di secondo e insieme ad esso anche tutto il suo amore, che era destinato a Sakura.







Gion, Kyoto. Appartamento di Sakura.

Uno, due, tre colpi alla porta con un pugno serrato. Yuta stringeva la mascella e i suoi capelli ormai disordinati gli ricadevano sulla fronte, toccandogli le sopracciglia. 

La sua mente stava esplodendo di pensieri, ormai non sapeva più cosa fosse giusto o sbaglio, sapeva soltanto che aveva bisogno di chiarimenti e che di certo non ci sarebbe andato alla leggera.

Si sentì tradito, dall'unica persona con la quale si era aperto dopo molti anni. Si era lasciato andare, tra le sue braccia e proprio ora ne stava pagando un caro prezzo. Un forte dolore si presentò all'altezza del suo cuore, tanto che gli offuscò la vista per qualche secondo, finchè l'altra persona, dall'altra parte della porta, non gli aprì, dopo aver visto la sua figura oltre la finestra.

Sakura si precipitò all'ingresso con un enorme sorriso, ripensando a tutto quello che avevano passato la sera precedente, non accorgendosi così della sua espressione, completamente ricolma d'ira. 

Non appena Yuta vide la porta aprirsi si precipitò dentro, spingendo Sakura fino al muro retrostante, pochi metri più in là. Lei andò a sbattere precipitosamente, ritrovandosi in poco tempo il fiato dell'amato sul viso. Capì ben presto che qualcosa di spiacevole era successo, molto probabilmente la sua copertura era saltata, ma purtroppo provò un enorme dolore per un altro motivo, non tanto per questo. Semplicemente perchè sapeva, che scoprendo la sua vera identità, avrebbe completamente smesso di amarla.

<< Mettiti a terra >> e poi continuò con ancora più rabbia, urlando a gran voce << a terra >>

Tirò fuori la pistola da sotto la sua maglietta e infine gliela puntò in viso, tenendo neanche un metro di distanza.

Lei portò immediatamente le mani in alto e si inginocchiò a fatica. Iniziò a tremare e il suo respiro si dimezzò, proprio per lo spavento e tutti i pensieri che stavano circondando la sua mente.

<< Dimmi chi sei in verità, fallo forza >> poi urlò ancora più arrabbiato << Voglio sentirlo dalla tua bocca, non da quella degli altri >>

<< Io... >> iniziò a dire, per poi tossire leggermente.

<< Non ti sento, più forte >> proseguì Yuta, preparando la pistola per sparare, nonostante mai l'avrebbe fatto davvero. Mai l'avrebbe ferita o persino uccisa, nonostante ormai avesse capito tutto il suo piano.

<< Io mi chiamo Yoshida Sakura >> disse guardandolo dritto negli occhi << Immagino tu abbia scoperto la mia vera identità >>

<< Dimmelo tu, non farmi perdere tempo >> le rispose, aggrottando le sopracciglia.

<< Sì... Io faccio parte dell'organizzazione di Kyo... Kyo mi ha addestrata per combattere >> e poi si fermò, chiedendosi come avesse fatto a sapere tutto ciò in così poco tempo. L'aveva lasciato davanti casa ormai da poco più di 40 minuti. Molto probabilmente l'interessato a smantellare tutta la sua copertura lo stava aspettando proprio all'interno della sua abitazione. E in fin dei conti non aveva torto. 

<< E poi? Non mi piace togliere le parole di bocca alle persone. Muoviti >> ormai il suo petto stava per esplodere, proprio per il battito accelerato.

<< Il mio compito era quello di avvicinarmi a te. Avrei dovuto ucciderti poi, ad un certo punto. Però Yuta, lasciami spiegare, tutto quello che è successo l'ho fatto perchè semplicemente- >>

<< Continua a dirmi del tuo ruolo nell'organizzazione >> la interruppe sul discorso, proprio perchè non voleva di certo lasciarsi coinvolgere emotivamente, non in un momento del genere.

<< Kyo mi ha addestrata per questo, per ucciderti. Sono due anni che lavoro per questo. Per arrivare a te e ucciderti. Dovevo farlo questa notte, ma mi sono rifiutata >> disse con gli occhi lucidi, ricolmi di lacrime.

<< E perchè non l'hai fatto? >> le domandò ancora impugnando con forza l'arma. Anche i suoi occhi diventarono improvvisamente lucidi, proprio per i sentimenti che provavano reciprocamente.

<< Perchè sono finita per amarti Yuta. Credimi. Io ti amo, davvero. Non ti farei mai del male >> e infine una lacrima le scese lungo il viso, giù fino al mento. Il suo volto era posizionato verso l'alto, per guardare Yuta e solo grazie a questo riuscì a vedere chiaramente quella lacrima, in modo limpido. Non stava mentendo, ma non per questo poteva abbassare la guardia.

<< Cosa dovrei fare ora? Dimmelo >> esordì completamente fuori di sè, per tutta la confusione che stava esplodendo nella sua testa. 

<< Lascia che ti spieghi, per favore, abbassa quella pistola >> lo intimò, spostando lo sguardo sull'arma.

<< Tu sei una nostra nemica. Tu mi hai usato solamente per il piano di Kyo. Tu ti sei avvicinata a me solamente per questo, non perchè eri veramente intenzionata a conoscermi. Dovrei ucciderti qui all'istante, ora, eppure non ci riesco >> disse con la mascella contratta, tenendo ben ferma la pistola rivolta sul suo volto.

<< No Yuta, ti prego. Io non l'ho fatto solo per questo. Io ti amo davvero, tutto quello che è successo l'ho voluto con tutta me stessa. Quello che è successo questa notte è stato bellissimo, credimi, io ho bisogno che tu mi creda >>

<< E come faccio? Mettiti nei miei panni >> poi continuò << Per colpa tua ora non mi fiderò più di nessuno. Ti rendi conto di cosa hai fatto Sakura? >>

[KR] cube | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora