Chapter 21

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Tra l'appartamento di Shotaro e di Eunseok, Kyoto.

Era mattina e per la prima volta dopo alcuni giorni il sole era alto in cielo, la pioggia era cessata.

Alcune gocce, impresse sul vetro della finestra di Eunseok, deformavano la visione degli edifici attorno, o almeno questo era quello che vedeva lui dalla sua stanza.

Erano giorni che non dormiva bene, faceva molta fatica ad addormentarsi e aveva costantemente il battito accelerato. Così quel giorno, quando si svegliò, decise di porre fine alle sue sofferenze e di chiedere aiuto.

Chiamò Shotaro con il telefono fisso dell'appartamento. Nessuno rispose dall'altra parte, molto probabilmente tutti erano fuori, compreso il diretto interessato. Decise quindi di lasciare un messaggio alla segreteria.

<< Ciao Shotaro, sono Eunseok, quando sei libero riusciresti a chiamarmi? Ho bisogno di parlarti, è importante. Andrò a lavorare per le 14 e tornerò per le 20 >> poi restò in silenzio qualche secondo con la cornetta vicino al suo viso. Chiuse gli occhi e provò con tutto se stesso a non piangere << Ho bisogno del tuo aiuto Shotaro, ti prego >>.

Il tempo passò in fretta, Eunseok rimase a guardare l'orologio posto nella sua camera fino alle 13, Shotaro non lo richiamò. Molto probabilmente era al lavoro e doveva ancora tornare, di sicuro non l'aveva fatto apposta.

Decise quindi di recarsi nel solito magazzino per consegnare la merce nei diversi negozi alimentari di Kyoto. Un po' amareggiato si preparò e poi lasciò definitivamente il suo appartamento.

Circa due ore dopo però tornò Ni-ki ormai stremato dalla sua giornata scolastica*. Quel pomeriggio non aveva attività nei diversi club, così decise di riposarsi un po' e finire alcuni compiti. Ma non appena entrò in casa e appoggiò lo zaino vicino al tavolo, il telefono squillò.

Non se ne accorse subito, ma comunque arrivò in tempo al mobile vicino alla cucina e infine alzò la cornetta.

<< Sì? Pronto >> disse girando gli occhi e sbadigliando leggermente.

<< C'è Eunseok? Sono Shotaro >> cercò di chiedere grattandosi la testa dall'ansia. Ascoltò il messaggio della segreteria non appena arrivò a casa, così decise di richiamarlo subito per capire se fosse successo qualcosa al ragazzo. La sua voce esprimeva tutto il suo dolore.

<< Aspetta... >> poi appoggiò la cornetta sulla superficie del mobile e si avviò verso la sua camera. Bussò ma nessuno gli rispose. Riprovò ancora e poi si accorse che molto probabilmente era già al lavoro << No, è andato via >>

<< Allora richiamerò questa sera... grazie >> disse imbarazzato accorgendosi che stava parlando effettivamente con Ni-ki.

<< E' successo qualcosa? >> chiese iniziando a giocare con il filo del telefono.

<< No, solo... penso non stia bene. Tu sai per caso qualcosa? >> 

<< Boh, non lo incrocio quasi mai, quando è a casa sta rilegato in camera sua >> poi continuò strofinandosi gli occhi e guardando l'orologio difronte a lui << Sei preoccupato? >>

Nonostante Ni-ki fosse molto restio con le altre persone, non poteva nascondere il fatto che se qualcuno stava male era sempre il primo a correre in suo soccorso. Così si sentì come in dovere di fare qualcosa o almeno di indagare affondo, alla fine si parlava del suo coinquilino.

<< No, sì, non lo so. Queste cose mi mettono ansia >> e poi Shotaro sospirò profondamente dall'altra parte del telefono.

<< Vieni qui se vuoi, così appena torna potete parlarne, non preoccuparti >> cercò di dire senza pensarci un secondo di più. 

[KR] cube | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora