Chapter 5 : interlude

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Magazzino di Haru, distretto di Fushimi, Kyoto.

Era giovedì sera, da poco era calato il sole e Haru era nella stanza principale del suo magazzino. Lì stava discutendo con gli altri uomini della sicurezza per la gestione dei traffici che dovevano effettuare di lì a pochi giorni.

Yuta si trovava sul tetto dell'edificio, poco distante dalla finestra dove doveva entrare.

<< Yuta, mi senti? Qui giù via libera, quando vuoi fai irruzione >> poi Eunseok continuò tenendo ben saldo il microfono vicino alla sua bocca << Sungchan terrà d'occhio i tuoi movimenti con il Gps >> disse riferendosi all'altro vicino a lui.

Eunseok era giù in una strada buia e parlava con il loro bosu attraverso un auricolare ben posizionato attorno al suo collo. Sungchan vicino a lui invece teneva sotto controllo la situazione con un dispositivo che avevano comprato da pochi mesi. Questo poteva vedere tutti gli spostamenti del ragazzo all'interno dell'edificio, cosicchè se fosse stato in una situazione pericolosa lo avrebbero subito aiutato.

<< Entro >> rispose in modo fermo tenendosi l'auricolare all'orecchio e poi si alzò cautamente in piedi afferrando la pistola che teneva nella tasca della giacca.

Il vento di Kyoto gli scompigliò i capelli, coprendo il rumore delle sue scarpe sulle tegole.

<< Buona fortuna >> ed Eunseok abbassò il microfono spegnendolo, successivamente si mise seduto vicino all'altro e lì continuò a guardare lo schermo.

Yuta riuscì ad introdursi all'interno dell'edificio dal secondo piano, come gli aveva consigliato Arës. Si guardò un po' in giro, tenendo la pistola a pochi centimetri dal suo viso e poi prese le scale. Scese silenziosamente lungo gli scalini, finchè non vide una luce abbagliante provenire dalla stanza vicino. Subito dopo udì le loro voci, erano sicuramente loro. Ancora si ricordava molto bene quel giorno, erano passati più di dieci anni ma la sua voce era rimasta identica.

Si abbassò il passamontagna che teneva accuratamente sulla testa e poi si fermò alla parete per prendere un lungo respiro. Era lì, a cento metri da lui, l'avrebbe finalmente ucciso pensò tra sè e sè. Finchè qualcuno non gli parlò all'auricolare.

Entrarono altre persone dall'ingresso, non le vide chiaramente ma sentì i passi sempre più presenti, così deglutì a fatica.

<< Yuta, esci, esci subito >> gli urlò Eunseok riattivando così il microfono << Ce ne sono altri, sono tutti armati, esci immediatamente >>

Lui non poteva parlare, lo avrebbero di sicuro scoperto. Non voleva tornare indietro, ormai era così vicino al suo obiettivo.

Sungchan guardò dal dispositivo l'immobilità del loro bosu, rendendosi conto che non stava ne avanzando ne retrocedendo.

<< Ma che fa? Cosa sta facendo? >> chiese a Sungchan perplesso con gli occhi sgranati << Non è che si è perso il segnale? >>

<< No Eunseok, forse sta aspettando >>

<< Così si farà solo uccidere >> quasi urlò mettendosi le mani tra i capelli, poi collegò nuovamente il suo microfono << Esci Yuta, sono in troppi, esci subito prima che sia troppo tardi >>

Chiuse gli occhi, tenendo ben saldi i piedi sullo scalino su cui si trovava e poi decise di dare retta all'altro. Avrebbe rischiato grosso, tutto il loro piano era andato in frantumi. Così risalì silenziosamente, ritornando nella stanza da cui era entrato.

Peccato che due della sicurezza si accorsero della sua presenza e in poco tempo iniziarono a sparare a raffica per cercare di fermarlo.

Yuta corse, scavalcò la finestra e ricominciò a muoversi velocemente sul tetto dell'edificio. Saltò in quello successivo, il suo cuore stava per esplodere.

<< Scappate >> urlò all'auricolare << Si sono accorti di me, andate via >> disse ancora più energicamente nonostante il fiato corto.

Così Eunseok e Sungchan presero su tutte le loro cose da terra e iniziarono a correre tra le strade di Fushimi.

Yuta poco dopo saltò scivolando giù per un tetto basso facendo attenzione alle tegole e proseguì per la via buia, finchè non capì di averli seminati.

<< Da Shohei, ci vediamo da Shohei e Seunghan >> concluse tenendo l'auricolare ben saldo al suo orecchio.

Tutto il loro piano era andato in frantumi, avrebbero così dovuto aspettare ancora prima di uccidere veramente Haru. Ormai gli stavano dietro da un anno e ancora non avevano concluso niente. Yuta era furioso, perchè continuava a farla franca? Perchè il destino continuava ad essere dalla sua parte?

Poi gli tornò alla mente il viso di suo fratello maggiore.

[KR] cube | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora