Chapter 30

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Tra le strade di Kumiyama*, distretto di Kuse, Kyoto.

Eunseok stava camminando per i vialetti alberati, ascoltando la musica che usciva ad alto volume dagli auricolari. Stringeva il suo walkman tra le mani, tenendo la confezione del cd ben riposta nella tasca dei suoi pantaloni.

Amava frequentare quella zona da solo, si immergeva completamente nei suoi pensieri e ammirava il paesaggio circostante.

Kumiyama presentava numerosi templi chiusi ai turisti, proprio per questo si respirava un'aria pulita e tranquilla.

Eunseok si stava dirigendo nel suo mercatino preferito, in corrispondenza del parco centrale del distretto sommerso da grandi alberi rigogliosi e da diversi laghetti. Spesso si fermava lì ad ascoltare il cinguettio degli uccelli, ma quel giorno il terreno era troppo fangoso per metterci piede, forse per le continue piogge che si stavano abbattendo sul Giappone.

Non appena girò l'angolo trovò il solito mercatino. La vetrina principale esponeva tutti gli abiti di seconda mano, quelli tenuti meglio e con un prezzo maggiore, mentre gli altri erano disposti alla rinfusa nei vari scatoloni esterni.

Ogni volta frugava velocemente in cerca di capi interessanti e quando li trovava li estraeva appoggiandoli sulle sue gambe piegate.

Quel giorno, come un deja vu, ripensò ad alcuni mesi prima a quando trovò la gonna che tanto amava. Ne vide una simile, non bella come quella ma comunque diversa dagli altri capi malandati. La prese in mano e l'accarezzò. Immediatamente una profonda gioia si fece largo nel suo cuore.

Poi venne preso dal panico e si guardò intorno, sperando che qualcuno non l'avesse visto con quell'oggetto in mano. Doveva cercare di fregarsene del parere degli altri, eppure non ci riuscì.

Ripensò poi alle parole di Shotaro, loro lo avrebbero accettato in qualsiasi modo, poteva essere se stesso con loro. Così chiuse gli occhi e cercò di calmarsi. Se non fosse entrato immediatamente per comprare quella gonna molto probabilmente se ne sarebbe pentito.

Decise di alzarsi velocemente, tanto che la testa gli girò sia per il caldo che per il movimento e poi aprì la porta, facendo suonare la campanella posta in prossimità dell'entrata.

Una signora anziana uscì dalla tenda che divideva il negozio dal piccolo magazzino e poi gli sorrise dandogli il buongiorno. Lui si inchinò leggermente e poi imbarazzato le porse la gonna. Iniziò a sudare freddo, forse per colpa dei pregiudizi e poco dopo, notando le sue mani tremolanti le inserì nelle tasche dei suoi pantaloni.

La signora, dal canto suo, pensando fosse un regalo per la sua ipotetica fidanzata, decise di prendere fuori un pacchettino colorato e di incartarglielo con un nastro dorato. Lui rimase come stranito difronte a quel gesto, finchè non capì che aveva interpretato male il suo acquisto pensando così fosse un regalo. Lui non disse comunque niente, restò in silenzio, ringraziandola e lasciandole i pochi spiccioli sul bancone.

Dopo una mezz'ora di camminata tornò nella sua camera pieno di felicità. Aprì il pacchettino come se quello fosse un auto regalo, forse lo era davvero. Si era appena fatto il regalo più importante della sua vita, finalmente stava accettando se stesso.



KR Cube, Higashiyama, Kyoto.

Quella sera Yuta arrivò al locale con molto ritardo, proprio per l'impegno che aveva avuto fino a una mezz'ora prima. Quelli della narcotici lo tennero più del dovuto, proprio per l'importanza dell'argomento. Non appena finirono la conversazione gli passarono diverse banconote sotto il tavolo e poi lui le contò velocemente. 15000 yen (circa 110 euro) finirono poi nel suo portafoglio.

Le luci azzurre del locale colpirono ben presto la sua figura e proprio grazie a queste gli altri si accorsero di lui.

Eunseok aveva detto del suo recente acquisto a Shotaro. Sebbene non se la sentisse ancora di indossare la gonna, lui era comunque fiero di lui e dei piccoli passi che stava compiendo.

[KR] cube | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora