Chapter 18

97 13 17
                                    

Tra le strade di Gion, Kyoto.

Non appena i loro corpi si toccarono alcune gocce di pioggia iniziarono a bagnare le strade buie di Gion. Una dopo l'altra caddero sul corpo della ragazza e sulla fronte di Yuta. Quest'ultimo si rialzò immediatamente, nonostante avesse dato una bella botta sull'asfalto. Stava correndo così forte che non poté che centrarla in pieno.

Si toccò la nuca dolorante e poi si avvicinò a lei, la quale stava disperatamente cercando di alzarsi nonostante le sue scarpe con la zeppa.

<< Scusami, ti sei fatta male? >> cercò di dire lui avvicinandosi alla sua figura e poco dopo, grazie alla luce del lampione vicino, riuscì a vedere il suo volto.

Era Sakura, il destino stava giocando bene le sue carte.

<< Yuta? >> disse sorpresa di vederlo lì. Si era scontrata proprio con lui, l'unico che stava svoltando l'angolo a gran velocità in quel momento << No sto bene >>

Poi si scrollò i pantaloni, sistemandosi la giacca e la borsa che teneva a tracolla. Era appena uscita dal KR Cube, dopo l'orario di chiusura e si stava dirigendo con calma a casa.

<< Stai più attento la prossima volta, non ho mai visto nessuno correre in questo modo in piena notte >> continuò lei guardandolo bene in viso e notando il suo sudore su tutta la fronte. Stava ancora recuperando il fiato dalla corsa, così si appoggiò sulle sue ginocchia per riprendersi.

<< Ti chiedo scusa >> e per la prima volta apparì davvero umano nei confronti della ragazza << E' che sono di fretta, devo andare >> poi la superò cercando di darsi una mossa.

<< Tu stai bene? >> gli chiese cercando di continuare la conversazione. Nonostante ce l'avesse ancora con lui per il modo in cui si era posto nei suoi confronti, era davvero preoccupata delle sue condizioni.

<< Sì >> poi abbassando lo sguardo si rese conto della pioggia che stava iniziando a scendere toccando l'asfalto delle strade << Non dovresti girare per queste zone a quest'ora >>

Alla fine la stava solo avvertendo, poteva veramente essere pericoloso per lei.

<< Sto tornando a casa, abito qui dietro, devo per forza passare di qui >> alzò leggermente il tono di voce, non accorgendosi che lui si stava solo preoccupando per lei inconsciamente. 

<< Stai attenta allora >> disse stringendo i denti e voltandole nuovamente le spalle << Ci si vede al KR Cube Sakura >>

E poi ricominciò a correre per raggiungere quanto più in fretta possibile la casa di Shohei e Seunghan. 

Lei rimase in piedi con gli occhi sulla sua figura, finchè non lo vide scomparire a sinistra dietro l'angolo. 

L'aveva chiamata finalmente con il suo nome, per la prima volta. Sakura riuscì a pensare solo a questo.

-

Vicino alla stazione di Nishi-Mukō, Kyoto, appartamento di Shohei e Seunghan.

<< Ma dove cazzo si è cacciato quell'idiota >> disse Sungchan continuando a girare per la cucina dell'appartamento in cui erano.

<< Stai tranquillo, quanta ansia, adesso arriverà non preoccupati >> rispose Shohei stravaccandosi sulla sedia e continuando a bere dalla bottiglia di birra che teneva in mano.

Eunseok, vicino a lui, stava fumando con tranquillità nonostante anche lui fosse in apprensione per Yuta.

<< Non è possibile sono già passati 10 minuti, doveva arrivare insieme a noi praticamente >> continuò Sungchan senza starsene fermo un secondo. Le sue mani erano appoggiate sui fianchi e respirava pesantemente, mentre i suoi piedi continuavano a segnare il pavimento dell'abitazione.

<< Dai fatti un goccio >> Shohei prese un bicchiere pulito sul tavolo e glielo alzò.

<< Secondo voi l'hanno preso? >> chiese ancora l'altro con ancora più agitazione di prima.

Proprio in quel momento Yuta spalancò la porta di casa cadendo sulle sue ginocchia sul pianerottolo. I suoi polmoni erano allo stremo, non aveva più fiato, così iniziò a tossire sempre più forte.

<< Che vi avevo detto >> disse Shohei portandosi alle labbra l'estremità della bottiglia per bere.

Seunghan, che non aveva ancora detto niente fino a quel momento, corse verso di lui e subito dopo anche Sungchan ed Eunseok lo seguirono. 

<< Bosu, tutto bene? E' successo qualcosa? >> chiese il più piccolo del gruppo appoggiandogli una mano sulla spalla. Yuta alzò il viso e ben presto i suoi capelli gli caddero sulla fronte.

Con ancora il fiato corto scosse la testa, poi cercò di alzarsi in piedi.

<< Mi sono... mi sono scontrato con una ragazza... Ho ritardato perchè... perchè mi fanno malissimo le gambe >> poi la sua espressione cambiò, rivelando il dolore fisico. Si toccò le ginocchia e gli altri lo presero subito per le braccia per accompagnarlo nella sedia vicino.

<< Che ragazza? Faceva parte del gruppo di Haru? >> chiese Sungchan provando a capire la situazione.

<< Macché, era una semplice ragazza per strada, solo che stavo correndo veloce e l'ho presa in pieno. Siamo caduti a terra e mi sono fatto male, tutto qua >> poi prese un respiro profondo sedendosi al tavolo.

Shohei, ancora sulla sua sedia, lo guardò assottigliando gli occhi e continuando a bere. Notò una smorfia strana sul suo volto, ma cercò di non indagare.

<< Ti do del ghiaccio? >> gli chiese il proprietario di casa preoccupandosi un minimo del suo stato. Sapeva bene che sarebbe tornato, riusciva sempre a cavarsela in un modo o nell'altro, proprio per questo non era minimamente in apprensione nonostante tenesse molto a lui.

<< No, non c'è bisogno, mi passerà >> rispose togliendosi la giacca e mettendo la pistola sul tavolo. 

<< L'hai ucciso quindi? >> Seunghan si rivolse a lui in modo curioso, alzando le sopracciglia. Sebbene gli altri gli avessero detto un po' quello che era successo nella mezz'ora precedente lui rimase comunque in ascolto. 

<< Spero, l'ho centrato due volte però >> poi Yuta si accese una sigaretta prendendola dal pacchetto riposto nella tasca dei suoi pantaloni. Aspirò profondamente e in poco tempo il fumo riempì la stanza.

<< Ottimo lavoro direi >> concluse Shohei alzandosi in piedi e buttando la birra totalmente finita nel cestino vicino. 

Vari secondi di silenzio calarono tra i loro corpi. Tutti erano immersi nei loro pensieri, non potevano fare altro che chiedersi se Haru fosse morto veramente. Se così fosse stato ogni loro preoccupazione sarebbe cessata, soprattutto nel cuore di Yuta.

Eunseok riprese a parlare, tirando su il volto e accorgendosi così che la cenere della sigaretta di Yuta stava finendo completamente sul tavolo della cucina. Si era così tanto estraniato dalla realtà da non accorgersi di quel fatto.

<< La ragazza sta bene? Si è fatta male? Ti ha chiesto qualcosa? >> chiese per poi indicargli con gli occhi la cenere ormai sulla superficie.

L'altro si scrollò le spalle e non appena notò la sua sigaretta la appoggiò al posacenere vicino.

<< Sì penso, si è rialzata abbastanza in fretta >> poi continuò ricordandosi il suo volto << Non mi ha chiesto niente >>

Non voleva rivelare agli altri la vera identità di quella ragazza. Molto probabilmente se avesse detto loro che si trattava di Sakura si sarebbero messi a ridere e avrebbero iniziato a lanciare battutine di pessimo gusto.

Si stavano incontrando già troppe volte, pensò Yuta tra sè e sè, chiedendosi come mai il destino volesse questo. Niente era stato lasciato al caso, questo l'aveva capito bene.





[KR] cube | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora