Il gioco della sincerità

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"CHE CAZZO HAI FATTO?" Gridò Hal fiondandosi su Lucifero che per la prima volta dopo tanto tempo assunse una sincera espressione di paura.

Non vedeva Hal così infuriato dalla chiusura del portale decenni prima, con le vene del collo sporgenti e gli occhi tanto accesi da risultare cangianti. Alzò le mani in segno di pace, sperando che in tal modo l'amico non lo avrebbe attaccato ma le sue speranze si infransero nel cazzotto al volto che lo centrò in pieno.

Cadde a terra frastornato dall'inaspettata violenza del colpo ma non rimase immobile di nuovo: iniziò il corpo a corpo più delicato della loro vita.

Ogni cazzotto, ogni calcio, schiaffo, gomitata o ginocchiata che si tiravano erano come colpire sé stessi: l'amicizia che legava quei due ragazzi era stata la loro fonte di sopravvivenza e le liti erano parte di quel rapporto così intenso. Quella lite però era diversa dalle altre, non sembrava che Hal la volesse concludere con una stretta di mano.

A turno riuscivano a bloccare il colpo dell'altro ma per ogni attacco evitato ce n'era un altro incassato a denti stretti. Il combattimento frenetico appariva surreale: due fratelli che si facevano la guerra ma Lucifero sapeva di incarnare la valvola di sfogo di Hal in quel momento.

"Smettila. Se vuoi riprenderla non è me che devi attaccare." Parlava mentre continuavano a colpirsi.

"Non mi interessa avere il tuo aiuto. Non più. Non mi fido di te."

"C'è bastato così poco?" Domandò Lucifero offeso.

"Così poco?! Le hai sparato, lei era essenziale!"

"E' importante per tutti Hal! Non si tratta solo di te lo vuoi capire?!"

"Proprio perché non si tratta solo di me lei deve chiudere il portale." Strillò l'ultima frase, colpendo violentemente Lucifero, che sorpreso dalla rivelazione si era lasciato distrarre per un secondo, il tempo necessario per finire k.o.

"Cassandra vuole i controllo di tutto." "Cassandra ha preso Teresa." dissero all'unisono, togliendosi la maschera di menzogne che similmente avevano costruito per paura che l'altro non lo aiutasse.

Si guardarono consci delle bugie che si erano vicendevolmente raccontati fino a quel momento. Nessuno stava combattendo per aprire il portale, tutti ambivano solo al controllo del potere di Clover per ragioni personalistiche. Bloccati, Hal in piedi con il braccio pronto a sferrare l'ennesimo pugno al volto sanguinante di Lucifero, e lui a terra, con gli occhi dolenti e il volto serio, iniziarono una conversazione civile.

"Che gioco stai giocando?" chiese Hal ripensando a tutti i fatti che lo avevano lasciato dubbioso: lo schierarsi in difesa di Marika, l'incontro fortuito con Carlos e Geremia, le notizie su Teresa da parte di Gabriele... "Stai aiutando Alexander?"

"E' lui che sta aiutando noi."

"Che razza di amico sei?" Hal era sconvolto ma anche Lucifero non appariva lucido: come posti davanti ad uno specchio, videro nell'altro tutti gli errori che avevano commesso loro stessi, rilassando i muscoli grazie alla loquacità dei loro sguardi.

"Faresti diversamente per Clover?" Hal non rispose subito ma pensò a quello che avrebbe fatto lui.

"Te ne avrei parlato perché mi fidavo di te."

"Perché non mi hai detto tutta la verità?" Chiese allora stizzito biondo.

"Avevo paura non mi avresti aiutato."

"Anche io Hal. Il meglio che sono riuscito a fare è dire ad Alexander la posizione del portale, così mi avrebbe rivelato dove la teneva nascosta."

"Avresti mandato in fumo tutto così. E poi perché non l'hai lasciata andare subito?!"

"No, perché loro non sanno che Clover può generare portali e nuove dimensioni. Dopo averle fatto sigillare il portale l'avremmo portata via e saremmo tornati nell'Olim."

Hal lo osservò dubbioso ma l'amico sembrava sincero, non elemosinava il suo perdono, conscio dei propri sbagli e di certo non si poteva dire che aveva ragionato solo egoisticamente.
"Perché l'hai fatto? Perché Marika, Carlos, Geremia."

Doveva esserci di mezzo Teresa, che era per Lucifero ciò che Clover era diventata per Hal, con in più secoli di conoscenza.

Inaspettatamente gli porse la mano, comprendendo che avevano lo stesso obiettivo: chiudere il portale e recuperare Clover. Hal non gli avrebbe poi dato modo di usarla come preferiva, avrebbe lottato per far scegliere lei del suo futuro ma per il momento poteva contare sul sostegno degli alleati di una vita.

"Spiegami tutto quello che non so." Parlò il riccio in tono severo, passandosi una mano sui capelli per toglierli dalla fronte. Lucifero sorrise, grato della fiducia di nuovo riposta in lui.

"Quando eravamo a Detroit ho incontrato Geremia e Carlos, non ho mai visto Gabriele. Sono loro che mi hanno detto la verità su Cassandra e Carlos ha solo confermato: su ordine di Alexander, Teresa sarebbe dovuta morire la notte prima della chiusura dell'Olim ma quella notte lei era con me. Con me e Cassandra. Però quella notte è morta sua sorella ma questo era un segreto: tutti dovevano credere fosse morta Teresa e Cassandra l'avrebbe protetta. Capisci? Geremia ha ucciso la persona sbagliata ma sono stati convinti fosse Teresa fino a quando Gabriele non l'ha vista nell'Irvolim con Cassandra." Sorrise entusiasta.

"Allora è al sicuro. E poi Carlos che ne sa?"

"Qui viene il bello. Si è connessa ai miei sogni quando è apparsa Clover. Non era mai successo e mi ha pregato di non fidarmi di Cassandra. Non so cosa ci nasconda Cassandra ma è pericolosa e se hai ragione tu e vuole usare Clover per plasmare le dimensioni dobbiamo fermarla."

"Non ti ha detto altro?" domandò Hal dubbioso della versione così traballante dell'amico.

"Teresa non era in grado di usare il ketbun, è già tanto quello che è riuscita a dirmi."

"Sicuro fosse lei?"

"Non hai sentito tutto: lo ha fatto grazie a Carlos; quella notte, con Geremia, mi ha confermato di aver fatto da canale per permetterle di rintracciarmi. Prima non ne ero convinto ma i racconti coincidevano: dopo la chiusura del portale Teresa è sparita e Cassandra è completamente impazzita. Doveva rimanere nascosta invece si è esposta così tanto da farsi vedere da tutti prima di iniziare la traversata verso l'Irvolim. Teresa era con lei ed è stata vista da uno dei Maggiori: è stato prima della comparsa di Clover. Lei è viva. E poi i racconti di Carlos, la connessione, c'è ancora una speranza Hal!" Era sorridente e pieno di energia, pronto a fare a pezzi il mondo per tornare da lei. Hal sbuffò esausto, di nuovo in balia degli eventi.

"Qual è il piano?" Lucifero saltellò sfregandosi le mani con fare maniacale, ridendo troppo euforico per sentire il pulsare del labbro spaccato.

"Approfittiamo della nebbia e ci infialiamo nella grotta, dobbiamo anticiparli per poterle dar modo di scappare in sicurezza dopo la chiusura. Ho delle divise dei Gadelim trafugate da Gabriele: le indossiamo io e te e ci intrufoliamo nelle loro fila.
Li aspetteremo direttamente al varco, non possiamo volare con loro dall'accampamento."

"Dobbiamo sperare Clover sappia chiudere il varco." Parlò Hal pensieroso.

"E che Cassandra non intervenga in qualche modo, quella tegbunlo è molto astuta."

"Lo so." Tagliò corto Hal, infuriato di nuovo con sé stesso per essersi lasciato ingannare.

"Hal." Lo bloccò Lucifero prima di raggiungere le prime linee di difesa e avvicinandosi al suo orecchio sussurrò "Gli altri non devono sapere della chiusura, solo io, te e Gabriele sappiamo del patto." Annuì piano e riprese la sua marcia verso la Cava.

Non avrebbe atteso oltre: con i Bridini in fila fuori dal loro nascondiglio sotto la cascata, Hal si incamminò nella nebbia, con indosso la sua divisa viola. L'avrebbe trovata, e l'avrebbe protetta. D'altronde era il suo Gadelteg.

The Key  (h.s)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora