Shopping al centro commerciale

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Saremo stati in un silenzio tombale per circa un'ora, nella macchina il suono della radio accesa era l'unica cosa che si udiva. Avevamo da poco passato il confine con il Nord Dakota, il tempo era ancora sereno, ma il termometro segnava cinque gradi. Era l'ora di pranzo e il mio stomaco si lamentava inesorabilmente, Hal era ancora tutto concentrato a guidare e mi stupivo che non fosse stanco per niente.

"Hal, ho davvero fame" ruppi il silenzio, era diventato insopportabile, mi sentivo anche un pochino in colpa, gli avrei di certo chiesto scusa.

"Siamo quasi arrivati al centro commerciale, dobbiamo procurarci un po' di cose."

"Come fai a sapere che c'è un centro commerciale?"

"E' la stessa strada che ho fatto per venire da te." Eccezionale, che memoria di ferro questo ragazzo, si ricorderà sicuramente anche del terrore che mi aveva messo addosso con quelle sue apparizioni da stalker.

"Che cosa dobbiamo prendere esattamente?"

"Non ce la fai proprio a non avere il controllo della situazione, vero?" disse girandosi leggermente verso di me, con uno sguardo ancora serio.

"Sto solo cambiando la mia vita da un giorno all'altro, è, in effetti, impensabile cercare di capire cosa sta succedendo." Non riusciva a provare un minimo di empatia, primo difetto di Hal trovato.

"Hai ragione, scusa, do tutto per scontato con te, non mi rendo conto che hai vissuto diciotto anni della tua vita come una principessina."

"Già, per ritrovarmi accanto un orco."

Rise divertito e io attaccai per insultarlo, quando ricominciò a parlare: "Dobbiamo procurarci tutto il necessario per il viaggio, non ci fermeremo né mischieremo più ai terrestri dopo questa sosta. Per arrivare entro il tempo stabilito, contando il depistaggio che dobbiamo fare, perché loro sanno che sei con noi, e ti vogliono, questo è l'unico modo. E poi ci sono delle cose che devo sbrigare prima di arrivare."

"Guiderò anche io" Mi rilassava guidare su strade così vuote, mi concentravo su qualcosa di preciso dimenticando il resto.

"Ho fatto di peggio, non preoccuparti per me. Piuttosto, riposati tu, ci servi al pieno delle tue energie."

Annuii falsamente, piuttosto avrei tirato di nuovo il freno a mano in corsa. Mi voltai a guardare il finestrino, riuscivo a vedere la grande struttura di Macy's avvicinarsi, eravamo quasi arrivati. Era ora di pranzo, il posteggio era pieno di gente che andava e veniva, piena di buste della spesa e sorrisi gioiosi. Ripensai alla mia famiglia, chissà come stavano, se almeno un po' fosse rimasto in loro il sentore della mia esistenza. Cacciai via il pensiero angosciante, per scendere dalla macchina dopo che Hal ebbe fatto manovra.

Lo aspettai fuori dall'auto, coprendomi con il giacchetto il più che potevo, il solito vento tagliente fece diventare il mio naso di un rosso accesso.

Lui fece il giro dell'auto, facendomi poi segno con la testa di avvicinarci all'entrata. Per fortuna i riscaldamenti e i mucchi di gente all'interno avevano riscaldato l'ambiente del centro commerciale; inoltre vi erano addobbi ovunque, sconti a destra e manca, bambini scorrazzanti con i loro giocattoli nuovi appena comprati o regalati dai parenti.

"Per prima cosa, andiamo a prendere qualche vestito, non puoi rimanere tutto il tempo con questi abiti."

"Davvero compriamo dei vestiti per me?" Ero un po' dubbiosa e sorpresa, non mi aspettavo avesse pensato anche a questo.

"Certo che no. Facciamo veloce, ho una strana sensazione." Disse lui mantenendo uno sguardo serio mentre controllava intorno a noi. Io risi divertita, il gioco così infantile aveva smorzato la mia ansia.

The Key  (h.s)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora