«Terra chiama Luna.» Lily muovendo la mano davanti ai miei occhi.
«Che stai pensando?»«Niente niente.»
Forse "niente niente" non proprio.«Ma...dove stiamo andando?» Chiedo.
«A casa di Edward.»
Lily bussa alla porta.
Ci viene ad aprire adam.«Ciao bellezze.» Spalanca la porta per farci entrare.
«Cazzo, il divertimento l'avete iniziato senza di noi !?» Esclama Lily.
Con divertimento intende, erba.
Nella casa girava odore di erba, forte.«Venite, i ragazzi stanno giù.»
Seguiamo Adam, che ci porta in uno scantinato.
Quando Adam apre la porta, l'odore di erba si sente ancora di più.
È una stanza con post attaccati un po' da per tutto.
Vinili, giradischi, dischi un po' mesi da per tutto.«Sono arrivate.» Dice Adam, sedendosi con poca delicatezza sul divano, rubando uno spinello dalla bocca di Mike.
«Ehilà bellezze.» Ci saluta Edward.
«Fammene una anche a me,Mike.» Si dirige Lily da quest'ultimo per prendersi uno spinello.
Mi siedo tra Adam e Mike.
Rubando lo spinello dalla mano di Adam.«Bellezza le cose si chiedono.»
«Nahh, io le pretendo.» Mi porto lo spinello alle labbra.
«Hai capito.» Esclama ridacchiando.
«Qui la ragazza è tosta.» Dice Mike.
«Per questo è il tipo di ragazza di Adam.» Prosegue Edward.
«Sta zitto coglione.» Conclude Adam.«Volete delle birre?» Domanda Edward, mentre va verso un mini frigorifero.
«Lo chiedi anche?» Dice ironico, Mike.Edward ci pone delle birre a tutti.
🚬
«Cazzo, non vedo più niente.» dice Lily mettendosi una mano sulla fronte.«Puoi dirlo forte.» La persegue Mike.
«Cazzo,qualcuno deve accompagnarmi a casa.»
Tutti guardano me.
«Perché io?»
«Perché noi restiamo qui.» Dice MikeSbuffo.
«Va bene... Lily andiamo.»
Mi appoggio il braccio di Lily intorno al callo, e la porto fuori dalla casa di Edward."Bene, la casa di Lily sta lontanissimo da qui, come faccio a portare un peso morto fino a lì" penso fra me e me.
«Luna, sei davvero bella sai?» Domanda mentre mi porta una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
«Lily grazie, ma sei ubriaca.»
«Dove andiamo ora?»
«Secondo te dove potremmo andare?»Chiedo ironicamente
«I-in discoteca ?»
«Si,lily propio lì.»
«Fantastico!»
Facciamo appena venti passi, che Lily non riesce più a tenersi in piedi, cascando a terra.
«Dio,Lily!» Esclamo. «Stai bene?»
«Chiama qualcuno, non ce la faccio.»
«Chiamo un taxi.» Prendo il cellulare dalla tasca dei jeans.
«No ferma!»
«Ora che c'è?» Domando alzando gli occhi al cielo.
«Tieni, chiama mio fratello» Mi porge il suo cellulare .
"Tutti propio lui!?"
«D'accordo.» Sbuffo.
«C'è l'ha segnato "stronzo".»
«Un nome molto originale.» ridacchio.
Clicco sul suo contatto, e lo chiamo.
«Che c'è Lily?»
«Sono luna, devi venire a prendere tua sorella. È ubriaca fragida.»
«Chiama un taxi no? Ho da fare.»
«Tua sorella vuole te.»
«Che cazzo!.» Esclama. «Dove siete ?» Sbuffa.
Dio lo odio.
Gli dico il posto dove ci troviamo.«D'accordo arrivo.»
«Bene Lily, ora arriva tuo fratello.»
Mi siedo affianco a lei per terra.«Okay.» Appoggia la sua testa sulle mie gambe.
Prego solo che non mi vomiti addosso.
Gli accarezzo i capelli.
E nel frattempo la sento delicatamente russare.Vedo una macchina con i fari accesi, sicuro è lui.
Accosta l'auto. Ha una BMW X6 nera.
Esce dal auto.
E questa scena sembra in rallentatore.
Lui, vestito con pantaloni classici neri con una t-short nera aderente, che mette in evidenza tutti i suoi muscoli.
I suoi capelli leggermente spettinati che si muovono grazie al leggero vento.Si dirige verso di noi.
«Bel aspetto che ha.» Si abbassa mantenendosi sui talloni.
Accarezza delicatamente il viso di sua sorella, spostandogli i capelli che gli erano finiti davanti.
Una scena davvero commovente ma le mie gambe si sono del tutto addormentate.«Puoi alzare tua sorella dalle mie gambe,non le sento più.»
Alza sua sorella, e provo un sollievo.
La prende in braccio, tendendola dalla schiena e sotto le ginocchia come una neonata.«Dai alzati che ti accompagno a casa.»
Mi alzo con fatica.
«Cazzo...» Dalla bocca mi esce un lamento.
«Che succede?»
«Non mi sento più le gambe, più che altro fanno male.»
«Wow ragazzina, per così poco?» Fa una pausa «Non sai la vera causa, dove ansimare per dolore di gambe» Dice con malizia.
«Oh davvero? è la vera "causa" quale?» Lo provoco.
«Dove ansimi dal dolore dopo che ti ho scopato...senza pietà» Conclude con un sorrisetto malizioso.
«Entra in auto, sennò ti lascio qui.»
«Forse lasciarmi qui non è una brutta cosa sai?»
«Dio sali in questa maledetta auto se non vuoi essere molestata.»
«E se, preferirei essere molestata che stare in auto con te.»
Mette sua sorella sul sedile posteriore stesa.
«Sali ho detto.» Dice con tono duro.«Sennò?»
Si avvicina con paso felino.
«Non provocarmi, altrimenti ti farei sentire il vero mal di gambe in questo preciso momento.» Sussurra
Si allontana, ed entra in auto.
«Allora entri ?»«Si,solo perché non voglio sentire il dolore di gambe causato da te.» Mi infilo nel auto sedendomi nel sedile anteriore affianco a lui.
«Credo che il dolore causato da me, non ti dispiacerebbe.»
«Ah si ? E come fai a saperlo?»
«"Beh una botta gliela darei"» Imita la mia voce.
Mi fissa con malizia.Di stolgo il mio sguardo dal suo, e fisso avanti.
Ride.
«Okay, ora portami a casa.»
«Ora dai anche ordini?»
«Lo do sempre.»
«Ah davvero, ma a me no.»
Ri mango a fissare fuori dal finestrino, mentre lui ha lo sguardo fisso sulla strada.
«Luna, r-rimani a dormire da me per favore ?» domanda Lily con voce assonata.
«Okay...»
«C'è da divertirsi allora.» Dice Vincent con malizia.
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Il mio satellite
RomanceLuna Anderson, una ragazza di 17 anni nata a New York. Vive con sua nonna Anna,in una casa in Canada, da quando aveva 12 anni dopo la morte di sua mamma Selena. Il padre? Beh un vero e propio padre per lei non c'è stato. Abbandonata da suo padre all...