30 Luna

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«Che sei venuto a fare qui ?»
«A divertirmi.»
«No, seriamente.»
«Sono serio. Ed è un divertimento anche per te.» Dice alzandosi.

«Ora stenditi.» Ordina,indicando il letto.
«Adesso.» Dice con tono più duro.

Faccio ciò che dice.

«Complimenti per la vestaglia.» Appoggia un ginocchio sul letto, per poi finire su di me. «Molto, sexy.» Continua.

È una vestaglia da notte bianca.
Non ci trovo niente di così, "sexy" .

«Vedo, che non riesci a stare propio senza di me.» Lo provoco.

«Infatti, satellite.»

Mi prende entrambi i polsi, e li blocca sopra la mia testa.
Sento i suoi anelli freddi a contatto con la mia pelle, diventata da poco calda.

Inizia a baciarmi la guancia, per poi arrivare alla mascella, e subito dopo al collo.
Svolge dei leggeri baci, umidi.

«Ora facciamo un gioco, ragazzina.» Sussurra con voce sensuale.

«Quale?»

«Un gioco molto, eccitante.» Continua, dandomi baci sul collo. «Iniziamo a togliere, questa.» Mi sfila delicatamente la veste. «Senza reggiseno, mhm?»

Guarda un po', stavo andando a dormire.

«Solo che per svolgere questo gioco, abbiamo bisogno...» Estrae qualcosa dalla tasca posteriore, dei suoi jeans. «...Queste.» Continua, facendomi vedere a bella vita delle corde.

Si alza dal letto per arrivare ai piedi.

«Cosa vorresti fare?» Domando agitata.

«Satellite, sta tranquilla, altrimenti il gioco non sarà eccitante.»

«Vincent-.»

Lui si avvicina al lato del letto dove si trova il mio viso.

«Luna, fidati di me.» Si accascia per darmi un leggero bacio sulle labbra.

Inizia a prendermi un polso.
Prende una corda, e lo avvolge attorno al mio polso.
Per poi legarlo alla sbarra del letto.

Ho paura.

Fa questo procedimento anche con l'altro.

Arriva alle caviglie.
«Ora togliamo anche queste.»Prende i bordi delle mie mutande, e le sfila.

Continua a legarmi anche le caviglie.
Ora sono stesa sul letto, a forma di stella.

Alza un ginocchio sul lato del mio letto.
Precisamente, all'altezza del mio addome.
Allunga indice e il medio sul mio petto, per poi farli scorrere fino al mio basso addome.

«Sei calda.» Posa lo sguardo nel mio.

E certo, sto sentendo un po' troppo caldo.

«Iniziamo il gioco.»
Si sfila la maglia nera.
Da a bella vista il suo addome scolpito.
I suoi tatuaggi.
Il suo ragno al centro del petto.
E infine le sue braccia muscolose, anch'esse piene di tatuaggi.

Il mio satelliteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora