40 Luna

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È adesso che mi metto?
Apro l'armadio, nel indecisione di cosa mettermi.
Prendo un top a canotta nero, e una minigonna nera.
Prendo le converse.
Un filo di mascara, coda bassa, ed esco dalla camera.

Mi dirigo al piano di sotto.
Ci sono, Vincent e Scott che mi aspettano.
Vincent è vestito con, un jeans nero, con anche una maglia nera.
Mentre Scott, ha una maglia nera con i jeans blu.

«E questo è perché non ti dovevi vestire scollata.»

«Mi vesto come voglio.» Faccio una pausa, avvicinandomi a lui. «E se i ragazzi mi guardano, mi guardassero pure.» Lo provoco, guardandolo negli occhi.

La sua mano si scaraventa sul mio gluteo, stringendolo con forza sotto il tessuto.

«Ragazzina, non mi provocare propio adesso.» Fa una pausa, avvicinando di più il suo viso al mio. «Altrimenti Scott, guarderà un film porno dal vivo.» Mi sussurra all'orecchio.

«In tal caso mi unisco.»

«Col cazzo. Io non divido ciò che mi appartiene.»

Usciamo di casa.

«Andiamo con l'auto?»

«Cazzo, Scott ci siamo dimenticati i caschi.»

Scott rientra in casa per prenderli, mentre io e Vincent ci dirigiamo al garage.

Scott arriva con tre caschi, il suo lo indossa di già.
Da gli altri a Vincent.

Vincent mi infila il casco, lo abbottona, e subito dopo si infila i suo.

Scott e Vincent mettono in moto le motociclette.

«Mantieniti.» Mi ordina Vincent, prima di partire.
Subito dopo partono.

«Dove andiamo?» Domando.

«A mangiare il sushi.»

Vincent accelera, e a sua volta lo fa anche Scott.

Mi stringo di più la presa intorno la vita di Vincent, sentendo il suo addome irrigidirsi.

All'improvviso Scott si alza dalla sella, a sua volta anche la motocicletta, mantenendosi su una sola ruota.

«Vincent tu non lo fare.»

«Chi sei tu per comandarmi.»

«Vince-. Nooooo!» Esclamo quando fa anche lui l stessa cosa.

Mi stringo sempre di più a lui.

«Cazzo, smettila.»
«Vincent.»

Abbassa la motocicletta.

«Vincent, cazzo.»

«Con me non ti succede niente, ragazzina. Non fare mai qualcosa che mettesse a rischio la tua vita.»

«Dio, mi hai fatto passare vent'anni di vita davanti gli occhi.»

Nel tragitto, Vincent appoggia la sua mano sulla mia gamba, accarezzandomela e picchiettandoci.

Arriviamo al sushi.
È la mia prima volta che mangio il sushi vero e proprio.
Ho sempre mangiato quello del supermercato, e non mi piaceva per niente.

Ci sediamo.

«Cosa ordiniamo?» Domanda Scott.

«Fate voi che io non me ne intendo.»

«Non credo proprio.» Dice con malizia Vincent.

Lo guardo.
«Anche qui devi fare il pervertito.» Sussurro.

Annuisce.

Ordinano, e dopo qualche minuto, iniziano a venire i primi piatti.

Arrivano dei nigiri.

Prendo le bacchette.
Come cazzo si usano?

«Adesso ti faccio vedere.» Dice Vincent, avvicinandosi di più a me, intrecciando le mie mani con le sue.
Mi posizione le dita, per maneggiare le bacchette.
Mi lascia, e prende le sue per farmi vedere come si fa.
Dopo minuti di prove, ci sono riuscita.

Prendo un nigiri, lo inzuppo nella salsa di soia, e lo mangio.

«Come?»

«Buono.»

«Però non puoi dire, che è più buono del pesce che assaggi sempre.» Dice con malizia.

Roteo gli occhi al cielo, mentre a Vincent e Scott scappa una risatina.

Dopo che sono arrivati altri piatti, e aver mangiato tutto.
Rimaniamo per qualche minuto seduti, a riprendere fiato.
Solo che io il fiato non lo riprendo, perché la mano di Vincent, sta toccando la mia intimità da quando abbiamo finito.

Per adesso sono solo formicolii piacevoli, perché mi sta accarezzando leggermente, mentre parla con Scott.

La sua mano si sposta sul mio interno coscia, lasciando la mia intimità.
Ora posso respirare.

Ora mi sento un po' inutile, e in soggezione.
Cosi per fare qualcosa, prendo il mio cellulare fra le mani.

È arrivato un messaggio da Edward.

Abbiamo portato a Lily a casa, sta dormendo.
                                                        1:30pm
Sono rimasto io a casa, non c'era nessuno.
                                                                    2:00 pm

                                  
Grazie Ed . Io, Vincent e Scott siamo andando a mangiare fuori.

All'improvviso, mi arriva un immagine da un contatto anonimo.
Apro l'immagine, è siamo io e Vincent seduti, qui, adesso, al sushi.
È una foto di adesso.

Che carina la nuova coppietta.

Mi guardò intorno, soprattutto dalla vetrata di fuori, da dove proveniva lo scatto.
Ma non c'è nessuno.

Lascio stare, facendo finta di niente.
Riposo il cellulare sul banco.

«Chi era?» Domanda.

«Solo Edward. Mi ha scritto che è rimasto a casa per Lily.»

Riporto lo sguardo sul cellulare.
Chi potrà mai essere?

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