55 Luna

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Son passati ben tre mesi dal mio rapimento, ma comunque è stato uno dei giorni più belli.
Perché da quel giorno la relazione con Vincent, era del tutto allo scoperto.
Dopo che Lily lo venne a sapere, lo dicemmo anche ai genitori.
Erano contentissimi.
Be', i miei pensieri erano tutt'altri.
Pensavo che non mi accettassero, che mi odiassero, e tantissimi altri pensieri negativi.
E invece, eccomi qui, a casa Cooper, fra le braccia del mio fidanzato, e nel suo letto nudi.

Una cosa brutta però è successa.
Il mio gruppo di amici si era sciolto, non del tutto, ma era cambiato.
Da quel che ha fatto Adam, da quel giorno non fece più parte del nostro gruppo anzi, ora tutti lo odiano.
Be', come darli torto.
Io invece non lo odio, non provo nessun sentimento nei suoi confronti.

Il giorno dopo di quel giorno, Vincent voleva sapere tutto ciò che era successo in quelle ore.
Mi ero fatta prendere dal pianto, mi sfogai con lui, e gli dissi anche che Adam mi toccò senza il mio permesso.
Lui ovviamente dopo ciò non ci vide più, ma non mi fece capire la sua rabbia, perché voleva che fossi tranquilla, che ormai tutto era finito.

Da Adam tutto ciò non me l'aspettavo, pensavo che fosse un buon amico.
All'inizio non capi il perché fece quella cosa, ma dopo, mi ricordai ciò che mi disse Olivia: "Lui vuole te.".
Era innamorato di me, questo lo sapevo, ma non pensavo che si allungava a ciò.

Ora Adam è in convalescenza, dopo che Scott lo sparò alla coscia per autodifesa.
Di Olivia invece, non sappiamo che fine ha fatto, dov'è, se è viva...
L'altro uomo, che tutt'ora per me e sconosciuto, neanche.

«Che pensi?» Mi domanda.

Alzo il viso verso l'alto per guardarlo.

«Stavo navigando nei miei pensieri.» Dico allungandomi per dargli un bacio sulle labbra.

«Sono felice di stare con te, senza nascondermi.» Dice accarezzandomi la guancia.
«Allora, mia bella ragazza...» Dice mentre mi solleva per i fianchi, mettendomi a cavalcioni sul suo grembo.

All'improvviso alle mie spalle la porta della camera di Vincent si apre.
Distinto io mi accascio di lato a Vincent, mentre mi stringo il lenzuolo per coprirmi.

«Ma sei coglione o cosa?!» Esclama Vincent, facendosi forza e sedersi sul posto.

Alla porta c'è Scott.

«Scusate, piccioncini...» Fa per entrare. «Per vostra informazione, ho comprato l'albero di Natale. Essendo che mancano due giorni al natale, e domani è la vigilia.»

Sul mio volto si disegna un sorriso.

«E allora?» Domanda Vincent.

«E allora, quell'albero si deve decorare.»

Vincent sbuffa alzando gli occhi al soffitto.
«Ora esci.» Lo ordina.

Scott non se l'ho fa ripetere due volte, che subito dopo l'ordine esce chiudendosi la porta alle spalle.

Dopo che Scott è uscito, mi rimetto con mia spontaneità a cavalcioni su Vincent.

«Allora, Grinch...»

«Allora, satellite...»

«Ora noi ci alziamo, e andiamo a decorare l'albero.» Dico mentre gli accarezzo i pettorali.

«Altrimenti?» Mi provoca.

Odio quando mi mette nelle strette.
Come ora che non ragiono perché ho il suo membro a contatto con la mia intimità nuda.

«Non mettermi nelle strette.»

«Non mettermi nelle strette.» Mi imita con un sorriso divertito sul volto.

Il mio satelliteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora