Tra le cuffie rimbomba Je te laisserai dea mots.
Questa canzone mi rilassa tantissimo, e ora che sono fuori stesa sulla sedia a sdraio, con un libro, il leggero venticello, la luna che riflette al cielo, è qualcosa di fantastico.Solo che i momenti belli finiscono.
Noto Tiffany, che esce dalla casa.
«Cosa succedere?» Stoppo la musica e subito dopo tolgo le cuffie.
«Niente, i soliti momenti di Vincent.»
Si avvicina alla sedia a sdraio affianco alla mia e si siede.
«I soliti momenti?»
«Si, quando arrivi a casa sua per scopare, ma lui poi non ha più voglia.» Alza gli occhi al cielo.
«Capito.»«Gia. Che leggi?»
«Il secondo libro di After.»
«Spicy.»
«Niente di nuovo.»
«Ah, vedi un po'.» Ridacchia
«Già.»«Posso restare qui, o do fastidio?»
«No no, resta pure.»
Mentre Tiffany si stende, un rumore attira l'attenzione non solo mia, ma di entrambe.Il cancello si apre e sbuca fuori una ragazza, con la chioma rosso fuoco.
E chi è questa adesso?.
«È Olivia.» Tiffany, mi legge nel pensiero.
«Chi?»
«La puttanella di Vincent.»
«Un'altra amichetta?»
«Beh, pensavi che aveva solo me?»
«S-si.»
Distolgo lo sguardo su Tiffany, per portarlo su Olivia.
Passa di fianco a noi, con la distanza di massimo tre metri.
Non ci degna di uno sguardo, ed entra in casa.
«Non è così. Ne ha molte altre, ma lei è la discussa.»
«Cioè?» Riporto lo sguardo su di lei.
«La preferita. La più puttana.»
«Wow.»
«Lei è pazza per Vincent.»Tutti lo sono.
«Avevano una relazione in prima superiore. Se più o meno si può definire relazione.»
«Perché?»
«Anche da quattordicenne Vincent era un malato di sesso, donne.»
Rimango stupita dall'ultima frase che è appena uscita dalla sua bocca.
«Già, sembra strano, ma è la verità.»
«Ma perché è qui?»
«Domanda scontata.»
«Per scopare con Vincent?»
«Vedi, non sei così stupida.» ridacchia.
«Beh, la maggior parte si però.»
Finiamo a ridere.All'improvviso le squilla in telefono.
Prende il telefono tra le mani.
«Devo andare.»
«Va bene.»
«Se ti fa ci rivediamo. Mi sei simpatica.» Si alza dalla sedia a sdraio.
«Anche tu.»
«Allora ci vediamo.» Sorride.
Mi degna l'ultimo sguardo e se ne va.Bene.ora sono di nuovo da sola.
Quindi riporto la mia attenzione sul leggere.
Mi rimetto le cuffie, e faccio ripartire la musica.Sono l'una di notte, è Lily deve ancora tornare.
Di sicuro, tornerà di mattina.
Ma spero di no.
Una notte da sola, in casa, con Vincent, no, non esiste proprio.
Inizia a fare freschetto, così chiudo il libro e torno in casa.Dalla cucina vedo una sagoma con capelli rossi.
E se non n'è Olivia chi può essere mai.
Mi stendo sul divano, raggiungo il telecomando con la mano e accendo la tv.
Cambio canale nel cercare qualcosa di interessante, ma all'una di notte cosa puoi vedere se non la vita al limite o la dottoressa schiaccia brufoli.
Dei passi arrivano al soggiorno.«E tu chi sei?» Domanda una voce squillante.
Come quella di una papera.Mi giro e degli occhioni azzurri, davvero chiari attirano la mia attenzione
Cristo ma tutte con gli occhi blu e azzurri.
«Una scopa amica, di Vincent.»
«No non è vero.» Si lamenta.
«Invece, si.»
«Brutta troia, sta lontana da lui.»
«Amore calmati, stavo solo scherzando. Quell cazzo schifoso che si ritrova, lo mette sono nelle puttane, rosse.»«Che hai detto?!» Esclama a gran voce.
E che voce.
Mi ha letteralmente rotto un timpano.«Calma ragazze, non litigate per me.»
Mi giro e lo vedo appoggiato al cornicione della grande entrata che da al soggiorno.
«Oh no tranquillo, non stiamo litigando con te.»
«A quanto ho sentito, il cazzo schifoso che hai nominato era il mio.»
«Era? Lo è tutt'ora,tranquillo.» Ritorno con lo sguardo sulla tv.«Veramente ti scopi a una del genere?» Domanda la rossa.
«No, è solo un'amica di mia sorella.»
«Pero vorresti scoparmi.» Dico a bassissima voce.
«Cosa?» Domanda Vincent.
«Niente.»
«E poi è impossibile che scopi con lui. A lui piacciono le rosse no le more.»
«Sta zitta stronza.» La guardo con sguardo infastidito.
«Come ti permetti brutt-»
Vincent la prende in braccio sulla spalla come sacco di patate.«Okay, basta. Andiamo a fare il secondo round.» Gli tira una pacca sul sedere e la rossa con la sua voce squillante da un lamento.
«Ahia, mi hai fatto male stupido.» Ridacchia subito dopo.
Alzo gli occhi al cielo.
Che troia.La porta d'entrata si spalanca.
E devo dire, che un po' mi sono spaventata.
Entra Mike con Lily addormentata in braccio, e subito dopo Edward e Adam.
«Evito anche di domandare ciò che è successo.» Mi alzo dal divano e andando in contro a loro.
La faccia di Lily è messa in condizioni pietose.
Il mascara sciolto, il rossetto sbavato ed è tutta sudata.
«La solita.» Dice Edward.
«Io la vado a mettere in camera sua.» Prosegue Mike, portandola al piano di sopra.«Ma Scott?» Domando, non vederlo ritornare con loro.
«Ha avuto un imprevisto, ed è dovuto tornare a casa.»«Che stavi vedendo?» Domanda Edward dirigendosi sul divano.
«La dottoressa schiaccia brufoli, l'unico programma "interessante" da vedere.» faccio le virgolette con le dita.«Cose questo rumore?» Domanda Edward.
Un rumore dal piano di sopra, attira la nostra attenzione.
«Non mi dire che...» Edward lancia un sguardo ad Adam
«Lily e Mike.»Continua Adam «Stanno scopando.» Dice seguito da Edward con adrenalina.«Non voglio rovinare il vostro film, ma è qualcun'altro a scopare.»
«Il fratello.» Dice Adam.
«Intelligente.»
«Che cazzo.» Dice dispiaciuto Edward.
«Dai, un giorno lo faranno.» lo consolo ironicamente.«Che cosa?» Mike ci sorprende alle spalle.
«Che tu e Lily fate l'amore.» Dice Adam ridacchiando.
«Cosa? No, è solo una amica.»
«Si sì, certo.» Dice Edward.
«È meglio che andiamo, così non si trovano il DNA di Edward sul pavimento.» Dice Mike, sarcastico.📱
I ragazzi se ne sono andati da un po', mentre io rimango ancora sul divano, con le gambe al petto e io cellulare tra le mani.
«Ancora sveglia?» La sua voce mi sorprende.Lo seguo con lo sguardo fino in cucina.
Apre il frigorifero, e da lì estrae una bottiglia d'acqua, dove subito dopo la versa in un bicchiere di vetro.
Ritorno con lo sguardo sul cellulare.
E sento i suoi passi che si avvicinano a me.
«Allora, che hai?»
Sposto il mio sguardo un'altra volta su di lui.
È appoggiato con la spalla al muro che da dalla cucina al soggiorno.«Niente,non ho sonno.» Rispondo secca, e riporto lo sguardo sul cellulare.
«Come mai?» Si avvicina al divano.
«Non lo so Vincent, ho detto solo che non ho sonno.» Alzo lo sguardo nei suoi occhi.
Appoggia il bicchiere sul tavolino vicino al divano e si siede.
«Non riesci a dormire, solo perché sono andato a letto con un'altra?»
«Già Vincent, non sai quanta invidia ho provato.» Dico ironica.
«È per questo mi odi?»No Vincent, ti odio perché sei stronzo.
«Già.» Dico ironicamente. «Ora puoi lasciarmi da sola.»
«No.»
«Okay allora me ne vado io.»
Mi alzo e mi dirigo in camera.
Lo odio.
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Il mio satellite
RomansaLuna Anderson, una ragazza di 17 anni nata a New York. Vive con sua nonna Anna,in una casa in Canada, da quando aveva 12 anni dopo la morte di sua mamma Selena. Il padre? Beh un vero e propio padre per lei non c'è stato. Abbandonata da suo padre all...