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VINCENT

Mi stacco subito dalla ragazzina.
Alzo lo sguardo dietro di lei, dove vedo mia sorella da lontano, ancora nel soggiorno, si sta stropicciando gli occhi.
Luna scende subito dall'isola, per poi mettersi affianco a me.

Lily arriva definitivamente in cucina.

«Che è successo?» Domanda, guardando il pasticcio.

«È venuto a nevicare.» Dico.

«Ma non mi dire.» Dice ironica.
«Ora chi pulisce?»

«Lei.» Indico la ragazzina.

«Ma non ci pensare proprio.»

Dopo aver finito di pulire, abbiamo messo Lily, ai fornelli.
Io e la ragazzina siamo saliti al piano di sopra per pulirci.

«Ti rendi conto, che ora per colpa tua mi devo rifare lo shampoo?» Dice mentre prendere dei vestiti puliti dal cassetto.

Io rimango sul cornicione della porta, a vedere il suo teatrino.

«Se vuoi te lo faccio io.» dico con tono malizioso.

Si gira di scatto verso di me.

«Se non fai il pervertito, va benissimo.»

Mi spingo con la spalla per alzarmi dal cornicione.
E mi avvicino a lei.

«Dobbiamo farci la doccia insieme?» Chiede con tono timido.

Che finta timida.

Gli alzo il viso con due dita.

Annuisco.

«Se Lily ci scopre.»

«Non lo farà. Ho chiuso la porta del bagno di camera mia a chiave, e ho impostato un suono sonoro di doccia.»

«Un idea affascinante.»

Luna ha un po' di disagio nel svestirsi davanti a me.
Così per farla sentire più al suo agio, mi giro.

«Okay, sono pronta.»

Mi giro ed è già in doccia.

Così mi tolgo i vestiti, e ci entro anch'io.
Passo lo sguardo sul mio territorio.
Ed è così perfetta, anche sporca di farina.

Prendo il getto d'acqua fra le mani, e gli sciacquo i capelli, togliendo l'eccesso di farina.

Prendo il suo shampoo.
Ne metto un po' sulla mano, e inizio a massaggiarle la cute.

«È così, rilassante.»

Sento gli angoli delle labbra inarcarsi verso l'alto.

Si gira verso di me, sposto subito il getto, per non farle cadere l'acqua negli occhi.
E lo poso sul supporto doccia.

Si mette a punta di piedi e mi bacia.

«Voglio passare questa giornata con te.» Mi sussurra sulle labbra.

«Anch'io.» La prendo in braccio, e le avvolgo la mia vita con le sue gambe.
Mentre le nostre labbra non chiedono altro, di altri baci.

Finito di farci la doccia, esco prendo un'asciugamano, la involgo sul mio ventre.
Poi passo alla ragazzina, porgendogli un accappatoio, aiutandola a infilarselo.

Si gira verso di me, viso contro viso.
Gli alzo il cappuccio, per coprirli i capelli.

Quanto è bella, cazzo.

«Che c'è?» Domanda.

«È che sei...» Avvicino le mie labbra alle sue.«Bellissima.»
Subito dopo il mio trattenimento si è spezzato, così unisco le mie labbra alle sue.


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