9 Luna

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Un risveglio con l'odore di erba? Meglio di così non si può.
Vedo Lily che sta fumando una canna seduta sulla poltrona vicino la finestra.
Si gira.
«Vuoi un po'.»
Annuisco.

«Che belle mutande, e che bell culo.» Dice fissandomi la parte inferiore del mio corpo.
Così fisso la stessa parte anch'io, e ho la maglia alzata.
Così in batter d'occhio l'abbasso.

«Ma dai stavo guardando un bel mappamondo.»
«Ah ah, divertente.»
Vado verso di lei.
Mi porge la canna e ne faccio un tiro.

Mi dirigo in bagno.
«Fa in fretta.» Mi ordina Lily.

«Okay.»

Esco dal bagno e subito dopo di me ci entra Lily.
Prendo il cellulare e mi siedo sulla poltrona che abbiamo in camera.
Se si può definire sedersi.
Sono più stesa.

Bussano alla porta.

Mi alzo dalla poltrona sbuffando.

«Luna, vai ad aprire!» Esclama Lily dal bagno.

«Se mi dai il tempo di arrivare.»

Apro la porta.
E quel profumo di tabacco e menta mischiato al muschio, mi penetra nelle narici.
È lui.
Fuori alla porta, con dei sacchetti e bicchieri di caffè.

«Colazione?»

Non ci vedo più dalla fame, così prendo di fretta i caffè e i sacchetti che aveva in mano.

«Che fai non mi fai accomodare?» Domanda ancora fuori la porta.

«Perché non te ne vai?» Dico mentre mi do forza sulle braccia per sedermi sulla scrivania con le gambe penzolanti.

«Wow, ti ho portato la colazione, non mi fai entrare e non mi ringrazi neanche?» Dopo questo entra.

«Ma non ti ho detto di entrare.»

«E tu ragazzina, pensavi veramente che mi facevo dare ordini da te?»

Si avvicina a me con passo felino, con lo sguardo fisso nel mio.
I nostri corpi stanno a un centimetro di distanza.
Vincent si trova in mezzo le mie gambe, come le braccia appoggiate sulla scrivania di lato alla mie gambe scoperte.
Il tocco della sua pelle nuda alla mia mi provoca  la pelle d'oca.

La porta del bagno si apre.
Vincent si stacca con velocità da me.

«Vin!» Esclama andando a braccia aperte dal fratello.

Io mi giro verso i caffè.

«Quello a destra e tuo.» Mi frena Vincent.

Prendo quello a destra come ha detto.
Mi porto il bicchiere alle labbra.
Ed è un cappuccino, per lo più con schiuma di latte.

Ma come ha fatto?

«Vincent.» Richiamo la sua attenzione.

«Che c'è.? Satellite.»

«Uno, non chiamarmi con quel nomignolo che odio. Due come mai mi hai preso il cappuccino?»

«L'ho prendo a colazione a casa mia. Quindi pensavo che ti piaceva. Pensavo male?»

«No.» Do un morso al cornetto.
Ed è al pistacchio.
No, non è possibile.

«Vincent.» Lo richiamo.

«Si lo so è al pistacchio.»

«Ma come fai a sap-» Lo guardo stupita.

«So molte cose, ragazzina.»

Mi fa paura.

A Lily le squilla il cellulare
Si scaraventa sul suo letto dove si trova il suo cellulare, e risponde.

Il mio satelliteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora