25 Vicnent

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È da settimane che penso e ripenso, sempre alla stessa cosa.
Mi domando se sbaglio, se sto facendo la cosa giusta.
Se aprire il mio cuore, o no.
Oppure, se finirà come l'ultima volta.

Queste sono le mie domande, che mi perseguitano ogni giorno.

«Com'era il dolce?» Domanda Luna, sul bordo della porta di camera mia.

«Buono.»

«Vedi, te l'avevo detto.»

«Già, ora puoi lasciarmi da solo in camera.» Non uso uno tono duro, ma dal suo faccino noto che ci è rimasta male.

Chiudo la porta e ritorno sul mio letto.

Ho paura che capisca, e si faccia pensieri sbagliati.
Che fraintenda.

È notte, e mi è venuta un'idea.
Non so se farlo o meno.
Ma sai che c'è, la vita è una, se finirà come l'ultima volta...

Vado in bagno dove mi faccio una doccia.
Mi vesto.

Aspetto l'orario per agire.

Vado in soggiorno.
Dove ci sono Lily e Luna.
Mi siedo li con loro, su una poltrona.

«Che ci fai qui?» Domanda mia sorella.

«Non posso starci?»

«No, no.» Ironizza.

Siamo rimasti solo io e il satellite nel soggiorno.
Ormai Lily, è salita in camera per dormire.

«Luna.»

«Mhm?» Sposta il suo sguardo su di me.

Quegli occhi.

«Vieni con me.»

Mi guarda strano.
«Dove?»

«Ti porto in un posto.»

«Mi ca, mi ammazzi, e poi mi sotterri.»

«Davvero pensi, che io possa farti questo?»

«No, però è probabile.»

«Esatto Luna, avevo propio intenzione di ammazzarti,  e sperdere il tuo cadavere.» Dico ironico.

«Facciamo i seri. Dove mi porti?»

«In un posto.»

«Mi devo vestire.»

«Tieni questa.» Gli do una mia maglia.

«Okay, ma mi devo truccare.»

Dio, sei bellissima così.

«Fa niente vieni.»

«Ma se si accorgono che non ci siamo?»

«Non succederà. Ora vieni.»

«Ma...-»

«Cristo.»
La prendo in braccio come un sacco di patate e la porto fuori casa.

«Ma che fai!» Esclama.

«Diamine, fai la brava bimba.»

«Ma che vuoi fare?»

La metto giù.
«Tu sta zitta.»

Sbuffa.

«Aspettami vicino al cancello, e non scappare, che poi te la faccio pagare.»

Prendo la motocicletta in garage.
E la porto a mano fino fuori al cancello.
Mi metto in sella alla motocicletta.

«Tieni.»Gli porgo un casco.

Se lo infila.

«Cristo,ma è così complicato abbottonare questo casco.»

«Fatti aiutare.»
Si avvicina a me, e glielo abbottono.
Alzo lo sguardo nel suo, e mi sta guardando.

Dio.

«Non ho mai usato questi caschi da motocicletta, che assomigliano a caschi da combattimento contro zombie.»

«Si, ora però sali.»

«Mi fai paura.» Dice, mettendo il pieno piede sul appoggia piedi.

Metto in moto la motocicletta e usciamo.

«Puoi anche mantenerti.»

«No tranqui-»

Tolgo le mani dalle monopole, per afferrare le braccia di Luna e portarmele intorno alla vita.

«Ora va bene.» Dico.

«Andava bene anche senza.»

«No, così sono sicuro che non ti succeda niente.»

Arriviamo.

«Dove siamo.»

«Nel mio posto preferito.»

«Cosa?»

«Hai sentito bene, Satellite.»

«Ora, vieni con me.»
La prendo per il braccio e la porto nel posto.

«Eccoci.»

«Wow.»

Il mio posto, il mio unico posto dove posso stare in pace, lontano da tutti.
Di notte è ancora più bello.
Siamo su una collina, con alcuni pini intorno.
Il pezzo forte. La luna,e le stelle che riflettono nel cielo scuro.

«Che figata.»
«Perché mi hai portata qui?»

Ci tenevo a portarti.
Ciò non l'ho detto per non sembrare così...
«Per voglia.»

«Non ti credo.»

«Ti ho portata qui, per ammazzarti.»

«Serio?»

«Ti sembro un serial killer?»

«Forse.» Ride.

Cristo, la sua risata.

Ciò mi causa un sorriso.

«Ci vogliamo stendere sul prato?» Domanda.

Ci stendiamo.

Lei di fianco a me.
Il suo profilo perfetto.
I suoi occhi che guardano il cielo.
Il suo sorriso stampato sulle labbra.
È così perfetta, cazzo.

«Che c'è?, perché mi guardi?» Mi coglie di sorpresa.

«Niente e che sei...» ...cosi perfetta.

«Sono?»

«Fanculo.»
Mi scaravento sulle sue labbra.

Dio lo volevo da così tanto tempo.
Dal primo giorno in quella biblioteca.
Dal suo primo sguardo.
Le sue labbra con le mie.
La sua lingua con la mia.
Il suo sapore con il mio.

Fanculo ai pensieri negativi.
Fanculo al mio passato.

Finiamo per guardarci, uno sguardo pieno di passione.
Il suo sorriso adesso, è più largo che mai.

Il mio satelliteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora