Mi sveglio con i raggi del sole in faccia.
Prendo il cellulare.
Sono le 8:30 sabato mattina. È prestissimo.
Giro delicatamente il viso, e noto che Vincent non c'è più.
Così mi giro su l'altro fianco.
C'è Lily che ancora dorme.
È un angelo, solo quando dorme.
Mugola qualcosa che non capisco.
Apre gli occhi.«Buongiorno, sei rimasta qui alla fine.»sbadiglia
«Già.»
«Aspetta, mica hai dormito a terra? perché nel mio letto c'era anche Vincent dove ti sei messa tu?»
«Affianco a te.» Mento. «Tu stavo in mezzo fra noi due.» Mento Ancora.
«Menomale, avevo paura che mio fratello ti avrebbe molestata.»
Molestata non proprio ma...l'ha fatto con il mio consenso, forse.
«Andiamo a fare colazione.»
Mi alzo, e seguo Lily al piano di sotto.
Andiamo verso la cucina dove troviamo Margaret, che prepara la colazione.«Buongiorno, care.»
«Buongiorno, anche a lei.»
«I tuoi genitori Lily, sono già usciti.»
«Me ne sono accorta, grazie lo stesso.»
E lui dove?
«Anche tuo fratello è uscito?»
Mica l'ho detto davvero?
Diamine, non mi sto mai zitta.«No,lui di sicuro sta in palestra.»
«Se vuoi te la faccio vedere,vieni » Lily si alza, e mi prende la mano.«Aspetta, avete una palestra in casa?»
«Si,ed è grandissima»
Mi fermo.
«Ma tuo fratello si sta allenando, non possiamo andare.»
«Ahh sciocchezze, andiamo.» Mi riprende la mano e mi tira.
Lily apre un portone dove all'interno ci sono tantissimi specchi e attrezzi per palestra.
il tapis roulant, cyclette e tante altri attrezzi
Rimango sorpresa.
Wow, in questa casa hanno tutto.«In questa casa avete anche una scala giochi?» Dico ironicamente.
«Si.» Risponde seria.
Ah.
«Dopo te la faccio vedere.»
«Vedere cosa? E cosa ci fate voi qui?» La sua voce profonda cazzo, mi fa venire un formicolio.
Ci giriamo verso di lui.
Sta prendendo dei pesi, di ben venticinque kili ognuno.«Niente, ho portato Luna qui per far vedere la palestra.»
«Propio ora che mi sto allenando?» Inizia a fare dei laterali.
«Si.»
«Ah c'è anche lei?» Caccia un respiro mentre alza un'altra volta le braccia.
«Si.»
«Okay,ora andatevene.»
«Se vogliamo restare qui qual'è il problema?»
Cazzo, mi devo stare zitta.
Ma nello stesso tempo non me ne frega.Posa i pesi a terra, prende un asciugamano e se la passa sulla fronte.
Subito dopo la mette intorno al collo.
Viene verso di me.«Ho detto andatevene.» Dice con un leggero tono di rabbia.
«E se non volessimo?»
«Cosa cazzo non capisci di ciò che ho detto? Non parlo arabo.»
«Dai Luna, lascia stare» Dice Lily prendendomi un braccio.
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Il mio satellite
RomanceLuna Anderson, una ragazza di 17 anni nata a New York. Vive con sua nonna Anna,in una casa in Canada, da quando aveva 12 anni dopo la morte di sua mamma Selena. Il padre? Beh un vero e propio padre per lei non c'è stato. Abbandonata da suo padre all...