34 Luna

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«Se non riesci a dirmi tutto in un botto, possiamo andarci piano, e parlarmi quando te la senti.» Lo riassicuro.

Il suo viso è così strano, non l'ho mai visto prima d'ora così.

Mette in moto l'auto.

«Dove mi porti?»

«Da una parte, lontano da tutti.»

«Devo avere paura?» Dico ironica.

«Tanta.» Dice a sua volta, ironico.

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Arriviamo in una spiaggia.
Si nota la casa Cooper, piena di luci su una collina.
Mi ha portata nella spiaggia dove si vede da casa sua.
Ci sediamo.

«Vieni qui.» Indica in mezzo alle sue gambe.

Mi siedo fra le sue gambe.
La mia schiena contro il suo petto, il suo respiro sul mio collo.

«Perché sei corsa via?» Domanda, avvolgendomi le sue mani intorno alla mia vita.

«Perché, ti ho visto salire con Tiffany al piano di sopra, quindi pensavo...»

«Pensavi, che andassimo a scopare?»

Annuisco.

Sento il suo petto alzarsi e abbassarsi.

«In realtà, non abbiamo fatto niente, abbiamo parlato.»

«Di cosa?»

Sento un'altro respiro profondo.

«Di te.»

Cosa?

«Perché?»

«Non l'hai capito?»

«Cosa?»

Non risponde, ma fa un grande respiro.

Giro il viso verso il suo.

«Ti racconto una storia.» Dice.
«C'era questo ragazzo, molto bello. Un giorno andò in una libreria e incontrò una ragazza dalla chioma castana. Si avvicino a lei. La ragazza si giro, con i suoi occhioni verdi. Il ragazzo si perse nel suo sguardo. La pensò giorno dopo giorno, nella speranza di incontrarla. Ma un girono la vide a casa sua, con sua sorella. Scopri che era la migliore amica della sorella. Ciò non lo infastidì, perché sapeva che la rivedeva giorno dopo giorno. È così è stato. Passarono i giorni. Il ragazzo, pian piano capi cosa accadeva fra le sue emozioni e sentimenti.E arrivò il giorno dove capì, che nel suo cuore c'era quella ragazza, la ragazza dalla chioma castana, e gli occhi verdi, con il nome di un satellite. Non riusciva a stare senza di lei, così divento il satellite del ragazzo. Lui la terra, e lei la luna.»

Sta parlando di noi.
Sta parlando di me.
Ciò vuol dire...

Le sue labbra si scaraventano sulle mie.
Le mani di Vincent si appoggiano sui fianchi, così mi solleva e mi mette a cavalcioni su di lui.

Il suo sapore, i suoi tocchi.

«Non posso negare ciò che provo.» Dice in un sussurro.
E riprende a baciarmi.

Vincent mi gira, facendomi toccare la sabbia con la schiena.
Lui è tra le mie gambe, continua a baciarmi senza staccare le mani su i miei fianchi.
La mano scende sulla coscia, nuda scoperta dal vestito.
Infila la sua mano sotto il vestito, arrivando al fianco, stringendolo.

Il mio satelliteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora