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Il giorno dopo...
Mi sveglio senza di lui, e del suo profumo nel mio letto.
Però mi sveglio con Lily.
Che è già sveglia.
Ha il cellulare in mano.«Con chi scrivi?» Domando.
«Ma buongiorno, fiorellino.» Passa lo sguardo su di me.
«Giorno.»
Mi faccio forza sui gomiti per alzarmi, e sedermi.«Alla fine ieri mi dovevi raccontare cosa è successo tra te e Mike, al party, quando io non c'ero.»
«Uh si vero.»
Posa il cellulare sul letto, e si gira con tutto il copro verso la mia direzione.
«Allora...»Parte.
«Allora...?»
«Arrivo direttamente al punto.»
«Si Lily, spara.»
«Ci siamo baciati.»
«Cosaaa?»
«Siiii.» Dice euforica.
«Come..., come è successo?»
«in pratica... Gli stavo chiedendo che fine avevi fatto, e se eri tornata. Poi Vincent, era venuto a cercarti, e anche lui non tornava. Mi stavo facendo prendere dal panico. Quindi lui all'improvviso mi bacia.»
«Oddio.» Esclamo di felicità.
«Io, morta.»
«E questo bacio com'è stato?»
«Bellissimo, passionale.»
«Oddio, sono felicissima.» Gli stringo le mani.
«Anch'io.»
Io e Lily, passiamo tutta la giornata a non fare niente.
Vincent e Scott, non erano a casa, perché sono usciti.Devono ancora tornare, ed è abbastanza tardi,sono l'una e mezza di notte, è il compleanno di Vincent è iniziato da un'ora e mezza. Oggi è il quattordici luglio.
Io e Lily, ora ci troviamo sul divano, e sentiamo la porta d'ingresso aprirsi.
Ci giriamo, e sono Vincent e Scott.«Ancora sveglie?» Domanda Scott.
«Già.» rispondo.
«Il festeggiato, è arrivato vivo e vegeto.» Dice Scott, riferendosi a Vincent.
«Auguri.» Diciamo a coro, contemporaneamente io e Lily.
I ragazzi vengono nella nostra direzione.
Vincent mi accarezza i capelli, per qualche minuto, e lo sguardo di Lily non si sposta da noi.
Anzi è uno sguardo stranito.«Da quando c'è affetto tra voi?»
Sapessi.
E non c'è solo affetto tra noi.«Cosa?» Domando.
«Si beh...» Fa un cenno verso di noi.
«Ho bevuto, quindi mi sento affettuoso. Vuoi anche un abbraccio?» Dice, Vincent.
«Beh, sai non mi dai un abbraccio da tanto quindi..., perché no.»
Vincent si sposta da me, e va verso la sorella per abbracciarla.
«Auguri, venticinquenne.»
«Grazie, testolina.» Dice per poi baciarla fra i capelli.
«Hai veramente bevuto.» Dice ironica.
«Vabbè ragazzi, io sono stanca. Ho aspettato fino adesso, ma ora vado a dormire.»«Lascia la porta aperta.» Dice Scott, dalla cucina.
«Scott, ti faccio a pezzettini.»
«D'accordo, allora vado da Olivia.»
«Va pure.»
«A domani.» Scott si dirige alla porta, e se ne va.
«Va bene, vado anch'io a letto.» Dico.
«Tu rimani, veramente la porta aperta.» Dice,mentre si dirige in cucina.
«D'accordo.»
Mi dirigo in camera, chiudo la porta ma non a chiave.
Mi metto una maglietta che mi va a vestitino, e mi stendo sul letto.
Nel frattempo che aspetto il principe azzurro, prendo il cellulare fra le mani.Una notifica.
Sblocco il cellulare, e apro la notifica.
Sempre lo stesso contatto anonimo.Ed è di nuovo una foto.
La apro.
Ed è una foto di Vincent e Scott, di oggi, gli stesi panni, ed è il bar dove sono andati.Lasci il tuo fidanzatino così da solo?
Chi sei?
Qalcun* che conosce benissimo il tuo cucciolino, e conosco anche te, troia.
La porta di camera di apre, e sbuca la chioma color miele di Vincent.
È a petto nudo, con un pantalone corto di tuta.
Si intravede l'elastico dei suoi box.Chiude la porta, e subito dopo la chiude anche a chiave.
Si dirige verso il mio letto, e si stende affianco a me.
«Con chi stavi oggi oltre a Scott.»
Mi giro sul lato verso di lui, appoggiando la mia testa sul suo petto.«Partiamo con la gelosia, ragazzina?» Chiede, stringendomi più a se.
«No, ceh..., però voglio sapere.» Alzo lo sguardo per vederlo.
«Stavo solo con Scott.»
«Hai veramente bevuto, come hai detto a Lily?»
«No, l'ho detto solo per coprirci.»
Mi porge un bacio sul naso.Alzo una gamba sulla sua, e adesso la sua gamba e fra le mie gambe.
«Hai solo le mutandine?»
Annuisco.
Avvicina la sua gamba di più al mio intimo.
E la strega delicatamente.«Bagnata di già.»
«A quanto parte.» Lo stuzzico.
Mi guarda negli occhi.
E subito dopo, si trova su di me.
Porta, e blocca, i miei polsi sulla mia testa.
La sua presenza e fra le mie gambe, il suo petto sul mio, e il suo viso sul mio.Striscio il mio naso contro il suo, per poi unire le nostre labbra, una contro l'altra, per poi unire le nostre lingue.
Porta una mano sul mio fianco, scoprendolo, alzando la maglia.
Lo stringe.
Causandomi un sospiro di dolore.
Fa un movimento con il ventre, sfregando la sua erozione sulla mia intimità.
La sua mano, sale sempre più su, per arrivare al mio seno nudo.«I tuoi capezzoli sono sempre così .» Sussurra a fior di labbra.
«Oggi.» Dice dandomi un bacio sulla guancia. «Per il mio compleanno.» Un'altro bacio, ma sulla mascella. «Voglio averti» Passa sul collo. «Voglio torturarti.» Un'altro bacio. «Voglio divertirmi.» Risale il viso sul mio. «E voglio...» Avvicina le labbra alle mie. «Che la mia torta, e il mio regalo. Sia tu.» Sussura a fior di labbra.
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Il mio satellite
RomansLuna Anderson, una ragazza di 17 anni nata a New York. Vive con sua nonna Anna,in una casa in Canada, da quando aveva 12 anni dopo la morte di sua mamma Selena. Il padre? Beh un vero e propio padre per lei non c'è stato. Abbandonata da suo padre all...