3

394 11 0
                                    


Mi feci dare, dal Colonnello, la cartina della zona in cui avrei dovuto operare. L'eccitazione della missione si fece sentire così tanto, che mi svegliai presto solo per ripassare tutte le entrate e le guardie appostate fuori dall'edificio.
Alle 6:30 ero già in piedi, con la divisa in dosso e il letto perfettamente ordinato.
Ciò stupì alquanto il Sergente Collins, che infatti mi lanciò un'occhiataccia malevola.

Arrivai davanti l'elicottero con cui sarei dovuta atterrare in Sokovia, e con mia sorpresa, oltre al Colonnello, era presente anche il direttore dello S.H.I.E.L.D Nick Fury.
<Colonnello Philips, direttore Fury, sono pronta a partire. Se tutto va bene, sarò di ritorno entro massimo tre giorni> dissi aprendo lo sportello del veicolo, scaturendo un'alzata del sopracciglio da parte dell'uomo in nero.
<E pensi di arrivare in Sokovia con quel rottame?!> esclamò incrociando le braccia, e stavolta fui io ad assumere in espressione confusa.
<Nella base segreta, c'è un uomo, il Barone Wolfgang von Strucker. Per adesso è, diciamo a capo dell'Hydra e per questo lo dobbiamo fermare> fece una pausa, <La mia squadra ha il compito di consegnare questo stronzo allo S.H.I.E.L.D, in modo da ricavare qualche informazione in più sui movimenti e sui piani dell'organizzazione terroristica. Detto ciò, puoi andare con loro, onde evitare spiacevoli incontri> concluse Fury, facendomi assottigliare lo sguardo.
<E quando pensava di dircelo esattamente?> chiesi con un tono infastidito, ma lui non si mosse.
<Ve l'ho detto proprio adesso>.
<Questo "piccolo dettaglio" potrebbe incidere sui riscontri di questa missione-> iniziai, ma lui mi interruppe.
<Non succederà niente. Tu hai una missione, e loro ne hanno un'altra. L'unica cosa che possono farti, è aiutarti a fare fuori un po' di culi nazisti. Niente di più. Non intralceranno la tua missione, parola mia> disse ed io annuii comunque poco convinta.

Arrivammo davanti un Quinjet di ultima generazione.

Devo ammettere che è molto più figo dell'elicottero.

Il portellone era aperto, e all'interno si intravedevano sei figure.
<Signori, vi presento il Caporale Maggiore Perkins. Le dovete dare un passaggio in Sokovia> annunciò Fury, e le sagome si fecero avanti, uscendo fuori.

O mio Dio. Gli Avengers? Questa sarebbe la squadra di Fury?!
Appunto per me: mai far innervosire Nick Fury.

<Per quale motivo? Se ci è dato sapere ovviamente> chiese Stark con un accenno di malizia nella voce, guardandomi con un sorrisetto beffardo.
<Devo recuperare dei fascicoli e dei file dal laboratorio di Strucker. E se rimane del tempo, non mi dispiacerebbe stendere qualche cattivo> dissi abbastanza sicura, scaturendo dei sorrisini d'approvazione dagli Avengers.
<Interessante. Hai anche del senso dell'umorismo. Pensavo che vi fosse privato. Soprattutto per come è il nostro Capitan Ghiacciolo> disse ironico il miliardario guardando il biondino, che, non per dire, non era per niente male.
<Beh, Signor Stark->.
<Per te Tony> mi interruppe.
<Beh, Tony, nell'esercito ci insegnano che la serietà serve anche per essere presi sul serio. Cosa che vedo ti riesce alquanto male> ribattei con un piccolo sorriso sulle labbra, che si ingrandì guardando le facce divertite e attonite del gruppo.
<Uhh, piccante. Mi piace> commentò Tony assottigliando gli occhi. Feci la stessa cosa.
<Attento Stark, perché così ti bruci> risposi a tono, continuando a bearmi del suo sguardo sorpreso.

Ah, non mi divertivo così da taanto tempo.

<Beh, Caporale Perkins, è senza dubbio sottinteso che si troverà molto bene con loro e loro con lei> sentenziò Fury, prima di lasciarci al viaggio e alle missioni.

It has always been You -Steve Rogers-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora