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Gli corsi incontro veloce, e con un salto feci per dargli una ginocchiata in faccia, che non andò a segno dato che l'uomo si spostò.
Feci una capriola per rialzarmi, e, quando mi girai, lo vidi pronto per un altro attacco.
Partii sempre io, e stavolta lo riuscii a colpire con un paio di pugni e con un calcio al fianco, che lo fece storcere.

Lui mi fece un sorriso sgradevole.
<Vuoi giocare? Va bene. Giochiamo> esclamò con una voce roca e graffiante, per poi non lasciarmi il tempo di schivare il suo forte destro, che mi fece rotolare e sanguinare il naso.

Lui mi fu subito addosso, ma riuscii a liberarmi dandogli un paio manate sulla trachea, che lo fecero boccheggiare, togliendomelo di dosso.
Feci per dargli un calcio frontale, ma lui riuscì a bloccare la mia gamba e li scaraventò sul muro, facendomi disorientare per un momento.
Mi tirai su con i gomiti, e un bruciore interiore si propagò nel petto, non facendomi respirare a pieno.

Sicuramente avevo qualche costola rotta.

<Come pensavo. Non hanno avuto il coraggio di mandarmi un vero soldato, e hanno mandato te a spaventarmi...Una bambina> mi derise.
Riuscii a rialzarmi a fatica, e tirai fuori da una tasca un coltello.
<Certo che voi dell'Hydra non fate altro che deridere...fino a quando qualcuno non vi mette a tacere> commentai, iniziando a girare in tondo come i leoni.
<E quel qualcuno dovresti essere tu?! Ragazzina, ma tu lo sai chi sono io?> domandò stizzito, ed io sorrisi meschina.
<Si. Tu sei la mia missione> risposi, per poi iniziare ad attaccare.

Cercai di colpirlo in punti dolorosi, ma non vitali, così da poterlo ammirare contorcersi impotente, ma lui riuscì a parare ogni mio attacco.
Indirizzai veloce il coltello verso il fianco, e prima che mi potesse bloccare questo colpo, passai l'arma all'altra mano e riuscii a conficcargli la lama nel punto interessato.
Cercò di non urlare, fallendo miseramente.
Mi avvicinai, e presi il coltello muovendolo nella sua carne, facendolo cadere in ginocchio dal dolore.

<Allora, sono ancora una bambina?> chiesi sadicamente, ma lui non rispose, allora girai la lama, facendola quasi sbucare dall'altra parte.
Lui urlò come un porco che veniva scannato, per poi scuotere la testa.
Lo guardai potente, sapendo di avere tutto il controllo nelle mie mani.
<Adesso, se smetterai di fare tanto lo spavaldo, ti lascerò stare e non vedrai mai più. Ma se continui a pavoneggiarti sentendoti quello potente, ricordati di come sei stato battuto da una ragazzina, e che potrei tornare per finire quello che avevo iniziato> dissi e lui annuì la testa freneticamente.

Sfilai la lama dal suo corpo, e la pulii sulla sua maglia sporca, per poi andarmene soddisfatta.

Ritornai nel punto di raccolta con il naso rotto che non smetteva di sanguinare e con un dolore tremendo al petto, causa delle costole rotte.
I due energumeni mi rimisero la benda, e senza dire una parola mi portarono di nuovo nella mia cella, dove un felice dottor Morukov mi aspettava.
<Missione completata alla perfezione, signorina Perkins> esclamò lui.
<Lo so> risposi solo, pensando che quello sarebbestato il livello massimo delle missioni.
Ma mi sbagliavo.
Oh, quanto mi sbagliavo.

Le missioni andarono avanti e avanti.
E mano a mano che il tempo passava, il dottore incominciava a volere i bersagli morti invece che semplicemente spaventati.
E perciò io uccidevo.
Trucidavo.
Accoltellavo.
Strangolavo.
Facevo di tutto per guadagnare una libertà che non sarebbe mai arrivata.

Forse...

It has always been You -Steve Rogers-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora