Entrammo nell'ospedale cercando di non dare nell'occhio.
Ci fermammo davanti il distributore, convinti di trovare la pennetta USB lasciata dietro la fila delle gomme da masticare. Ma quando guardammo, non era rimasto niente.
Sentii dei passi arrivare e lo scoppiettio di una chewing gum dietro di noi.
Alle nostre spalle comparve una figura familiare.
Donna, occhi azzurri, e degli inconfondibili capelli rossi.
Steve la spinse in una stanza, mettendole le spalle al muro, per poi abbassarsi il cappuccio della felpa.
<Dov'è!> esclamò Rogers.
<Al sicuro->.
<Spiega meglio!>.
<Dimmi dove l'avevi preso>.
<E perché dovrei dirtelo?!> le ringhiò contro.
<È stato Fury a dartelo, perché?>.
<Che cosa contiene?> chiese il Capitano.
<Non lo so->.
<Smettila di mentire!->.
<Faccio solo finta di sapere tutto Rogers> disse lei.
Misi una mano sulla spalla di Steve, e lui mi lanciò uno sguardo. Lo rimproverai con gli occhi e lui prese un respiro profondo.
<Sapevi che Fury aveva ingaggiato quei pirati?> chiese il Capitano.
<Avrebbe senso. La nave era sospetta, e a Fury serviva una via d'entrata, e ora->.
Steve la scosse.
<Non te lo chiederò un'altra volta!> esclamò adirato.
<So chi ha ucciso Fury> sussurrò Nat, e Steve finalmente la lasciò corrugando la fronte.
<La maggior parte delle Intelligence non crede alla sua esistenza. Quelli che ci credono lo chiamano->.
<Soldato d'Inverno> dicemmo all'unisono, e Steve mi guardò con uno sguardo di tradimento.
<Tu lo sapevi?>.
<Non per certo. Avevo un sospetto, ma collegando tutti gli indizi, avrebbe senso> risposi, e lui abbassò lo sguardo.
<Ha al suo attivo oltre due dozzine di omicidi negli ultimi cinquant'anni> continuò Natasha.
<Stiamo parlando di un fantasma> continuò a negare Steve.
<Cinque anni fa stavo scortando un ingegnere nucleare fuori dall'Iran. Qualcuno ci sparò alle ruote vicino a Odessa. Abbiamo perso il controllo. Siamo precipitati in un dirupo. Riuscii a salvarlo. Ma il Soldato d'Inverno era là. Ho fatto da scudo all'ingegnere e lui ha pensato di sparargli attraverso me> raccontò Nat, scoprendosi il fianco, mostrando una bianca cicatrice, <Proiettile sovietico senza rigature. Addio bikini> commentò lei alla fine.
<Dargli la caccia non porta a niente. Lo so, ci ho provato> rincominciò lei, uscendo dalla tasca la pennetta USB, <Hai ragione tu. È come un fantasma> contintuò Nat, porgendogli la chiavetta.
<Allora scopriamo cosa vuole il fantasma> mi intromisi io, e loro annuirono determinati.
Entrammo in un centro commerciale, prendendo nuovi vestiti.
<La prima regola di quando si scappa è non correre, ma camminare> disse Nat.
<Se corressi con queste scarpe me le perderei> commentò Steve, facendomi sorridere nonostante la situazione particolare.
Andammo in un negozio di elettronica, e Natasha iniziò a smanettare con discrezione su un computer.
<Il drive ha un reindirizzamento livello sei. Appena avvieremo il sistema lo S.H.I.E.L.D saprà dove siamo> ci informò.
<Quanto tempo avremo?> chiesi.
<Più o meno nove minuti a partire-> inserì l'USB nel computer, <Da adesso>.
<Fury aveva ragione riguardo alla nave. Qualcuno cerca di nascondere qualcosa. Questo drive è protetto un'Intelligenza Artificiale. Continua a riscriversi per neutralizzare i miei comandi>.
<Riesci a by-passarlo?> chiese Steve.
<Chi ha creato questa roba è leggermente più intelligente di me> rispose la rossa.
<Ma solo leggermente, giusto?> chiesi e lei sorrise annuendo.
<Allora ce la faremo> dissi cercando di essere ottimista.
<Lancio un programma tracer. L'ha sviluppato lo S.H.I.E.L.D per rintracciare dei software infetti ostili. Perciò, se non riusciamo a leggere il file, forse possiamo scoprire da dove è venuto> ci spiegò Nat, ma un commesso ci si avvicinò, così mi misi davanti la rossa, coprendo lo schermo.
<Posso esservi utile?> ci chiese ed io sorrisi.
<Oh no no! Il mio fidanzato voleva scegliere la destinazione per il viaggio di nozze!> esclamai guardando Steve, che sorrise imbarazzato abbassando lo sguardo.
<Esatto, stiamo per sposarci> confermò venendo al mio fianco.
<Congratulazioni! E dove pensavate di andare?> ci chiese e Rogers si sporse per vedere la localizzazione della chiavetta.
<Nel New Jersey> esclamò alla fine.
L'uomo lo fissò con un po' troppa insistenza, facendo accelerare il battito del Capitano.
<Io ho lo stesso paio di occhiali!> notò, ed io sorrisi.
<Wow, siete praticamente gemelli!> esclamai.
<Seh, magari!> rispose, per poi guardare ancora Steve, <Tu sei perfetto. Se avete bisogno chiamate Aaron> disse, per poi lasciarci soli.
Sospirai di sollievo, girandomi verso Nat, notando, però, il Capitano guardarmi con un sorrisino curioso.
<Viaggio di nozze, eh?> esclamò, ed io alzai gli occhi al cielo.
<È la prima cosa che mi è venuta in mente. Quindi togliti quel sorrisino dalla faccia e non montarti la testa, Rogers> esclamai assottigliando gli occhi, sotto lo sguardo indagatore della rossa.
<Nat non vorrei metterti fretta, ma hai detto nove minuti> sussurrai guardandomi intorno.
<Shh, rilassati> rispose, per poi sorridere, <Fatto!>.
Guardammo lo schermo, dove venne indicata l'esatta posizione che stavamo cercando.
Wheaton, NJ.
Il Capitano si sporse corrucciando preoccupato la fronte.
<Cosa c'è? Lo conosci?> chiesi, e lui annuì.
<Si, ci sono stato. Dai, andiamo>.
Così uscimmo dal negozio.
<Sono qui> sussurrai individuando alcuni agenti.
Steve seguì il mio sguardo, notandoli anche lui.
<Standard squadra tattica. Due dietro. Due ai lati. Due diretti verso di noi. Se ci riconoscono, io intervengo e voi prendete la scala mobile sud per la metro> ci informò il biondo.
<Zitto. Metti il braccio intorno alle spalle di Eileen e ridete> ci ordinò Nat.
<Cosa?>.
<Fallo!>.
Il braccio del Capitano mi circondò le spalle, facendomi perdere un battito. Iniziammo tutti e tre a ridere sommessamente, superando i due agenti.
Prendemmo le scale mobili per scendere al piano terra.
<Baciatevi> ci ordinò Natasha, noi strabuzzammo gli occhi.
<Cosa?>.
<Manifestazioni d'affetto in pubblico mettono la gente in imbarazzo> spiegò velocemente Nat e noi annuimmo concordi.
Lei mi lanciò uno sguardo, puntando dietro di lei. Seguii la traiettoria e vidi Rumlow.
Presi l'iniziativa.
Mi alzai sulle punte e misi una mano dietro la nuca di Steve, attirandolo a me in un bacio.
Il Capitano, dopo un attimo di sconcertamento, mise le sue mani sulla mia vita, stringendomi al suo petto.
Le nostre labbra si muovevano in sincronia, quasi avessero fatto questo per tutta la vita.
La mia mano andò nei suoi capelli, tirandoli leggermente, mentre le sue mani si abbassarono fino ai fianchi.
<Rogers, le stai per staccare la faccia dal cranio> sussurrò Natasha, facendo risvegliare il Capitano, che si staccò, abbassando lo sguardo.
Aveva le labbra gonfie e rosse, e non avrei voluto vedere le mie.
Tossii per coprire l'imbarazzo ed uscimmo dal centro commerciale.
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It has always been You -Steve Rogers-
أدب الهواةLui avvicinò le sue labbra al mio orecchio. <Per tutto questo tempo sono sempre stato io> sussurrò facendomi rabbrividire. <Tu?>. <Esattamente. Sono il carnefice di tutto-> la rabbia ribollì in me, <E tu non ti sei accorta di ni...