<La domanda è: chi allo S.H.I.E.L.D può lanciare un attacco missilistico domestico?>.
<Pierce> rispose il Capitano.
<Che guarda caso è seduto in cima al palazzo più sicuro del mondo> commentai.
<Ma lui non lavora da solo. C'era l'algoritmo di Zola sulla Lemurian Star> osservò Steve.
<E anche Jasper Sitwell!> esclamò Natasha.
<Quindi la vera domanda è: come fanno i tre più ricercati di Washington a rapire un ufficiale dello S.H.I.E.L.D in pieno giorno?> esclamai.
Sam, che per tutto questo tempo era rimasto ad ascoltarci, ci venne incontro.
<La risposta è: non lo fate voi> disse poggiando una cartella sul tavolo.
<Che cos'è?> gli chiedemmo.
<Chiamalo un curriculum> rispose Sam.
Noi ci alzammo, curiosi del contenuto della cartella, aprendola.
<È Bakhmala? La missione di Khalid Khandil. C'eri tu?> gli chiese Natasha.
<Non mi avevi detto che era un para-reschio> esclamò la rossa passandoci una foto rappresentante lui con un ragazzo in vesti militari.
<È Riley?> chiedemmo io e Rogers, ottenendo una risposta di assenso.
<Come avete fatto? Gli elicotteri avevano problemi per i lanciagranate! Paracaduti invisibili?> ipotizzò alla fine la rossa.
<No-> rispose porgendoci un altro file,
-Exo-7 Falcon-
<Queste>.
Guardammo le foto, e rimanemmo abbastanza sorpresi.
<Non avevi detto di essere un pilota?> chiese il Capitano.
<Non ho mai detto pilota> scosse la testa il ragazzo.
Steve scosse la testa.
<Non posso chiederti di farlo, Sam. Adesso tu ne sei fuori>.
<Se Capitan America ha bisogno del mio aiuto, non c'è motivo migliore per rientrare> disse Wilson sicuro.
Rogers annuì non protestando ulteriormente.
<Dove possiamo rimediare uno di questi cosi?> chiesi.
<L'ultimo si trova Fort Meade dietro a tre cancelli sorvegliati e a un bel muro d'acciaio> disse.
Steve mi lanciò uno sguardo, ed io annuii scrollando le spalle.
<Non sarà un problema> concludemmo alla fine io e Rogers.
<E come fate a dirlo?> ci chiese.
Noi tre ci guardammo.
<Beh, dalla nostra parte abbiamo: una spia molto cazzuta, un super soldato con uno scudo e una tuta a strisce, e una ex-militare con un udito sviluppato, super forza e capacità di manipolare l'acqua. Pensi che basteremo?> chiesi infine.
<Si, penso di si>.
Sentii il telefono dell'ufficiale Sitwell squillare, mentre io mi preparavo.
Che il piano abbia inizio.
<Si?>.
-Agente Sitwell, com'era il pranzo? Dicono che i tortini di granchio siano deliziosi- esclamò Sam, facendo irrigidire l'ufficiale.
<Chi parla?>.
-Il bel fusto con gli occhiali da sole alle tue ore dieci- disse Sam facendolo girare fino a quando lui non fu nel suo campo visivo.
<Modesto come sempre> commentai scuotendo il capo.
<Che cosa vuoi?>.
-Ora gira l'angolo sulla tua destra. Troverai una macchina grigia al secondo posto auto. E ci andiamo a fare un bel giretto-.
<E perché dovrei accettare?>.
Sam scosse la testa, ed io seppi che era il mio segnale.
-Perché la cravatta che porti sembra che costi parecchio, e mi dispiacerebbe rovinarla- rispose Sam, facendogli abbassare lo sguardo sul petto, dove albeggiava la lucina rossa del mio cecchino gentilmente recuperato da Natasha.
L'ufficiale mi cercò in ogni dove, senza risultati.
Steve scaraventò l'ufficiale Sitwell contro la porta che portava al tetto, dove ero appostata prima, facendogliela aprire.
<Parlami dell'algoritmo di Zola!> ordinò il Capitano.
Lui indietreggiò.
<Mai sentito>.
<Che ci facevi sulla Lemurian Star?> chiese ancora Rogers avvicinandosi, facendolo indietreggiare ancora.
<Stavo vomitando. Soffro il mal di mare> esclamò, arrivando alla fine del tetto quasi cadendo di sotto.
Steve lo prese per la giacca, e lui si mise a ridere.
<Questa messa in scena è per farmi intendere che vuoi buttarmi giù dal tetto?! Non mi sembra nel tuo stile Rogers> esclamò ridendo.
<Hai ragione. Non lo è> concordò il Capitano lisciandogli la giacca, per poi spostarsi.
<È nel suo> esclamò lasciando spazio a Natasha, che con un calcio lo buttò di sotto.
<Ma alla fine ci dobbiamo andare alla festa di Stark?> chiesi con in sottofondo le urla dell'Agente Sitwell.
<Non penso che riusciremo ad andarci> rispose Nat.
<Vabbè, nel caso ci andiamo un'altra volta. Ho troppa voglia di mettermi quel vestito!> esclamai e lei annuì.
<Si, ti stava molto bene. E sono sicura che sarà apprezzato da Molti> commentò, facendo girare verso di noi il Capitano.
Sitwell ricomparse dal basso urlando, portato per un braccio da Sam Wilson con le sue ali.
<Belle le ali da piccione> mi complimentai guadagnandomi uno sguardo truce da parte sua.
<Sono da falco>.
Accerchiammo Sitwell ancora scosso a terra.
<L'algoritmo di Zola è un programma per scegliere bersagli Insight!> esclamò subito.
<Quali bersagli?> chiese Steve.
<Tu! Un giornalista tv al Cairo! Il sottosegretario alla difesa! Il miglior studente del liceo di Iowa City! Bruce Banner! Stephen Strange! Chiunque sia una minaccia per l'Hydra, ora o in futuro!> esclamò tutto d'un fiato.
<In futuro? Come può saperlo?> chiesi confusa.
Lui rise.
<Come non potrebbe?!-> esclamò alzandosi, avvicinandosi a me, <Il ventunesimo secolo è un libro digitale. Zola ci ha insegnato a leggerlo. Informazioni bancarie!-> si avvicinò ancora di più, <Le anamnesi! I modi di votare!-> iniziò ad urlare. Il Capitano si mise davanti a me, facendolo indietreggiare, <Le e-mail! Le telefonate! I test degli esami universitari! Praticamente quello che fa l'algoritmo di Zola è valutare il passato delle persone per predire il loro futuro> concluse Sitwell in un sussurro.
<E poi? Che accade?> chiese Steve, rimanendo sempre davanti a me.
L'agente abbassò lo sguardo.
<O mio Dio, Pierce mi ucciderà!> esclamò.
Il Capitano gli si avvicinò pericolosamente.
<Che accade?> gli urlò in faccia.
La tensione era palpabile.
Sentivo il cuore di tutti accelerare mano a mano che quella pausa veniva prolungata.
<Poi gli Helicarrier Insight cancellano le persone dalla lista...decine di milioni alla volta>.
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It has always been You -Steve Rogers-
FanfictionLui avvicinò le sue labbra al mio orecchio. <Per tutto questo tempo sono sempre stato io> sussurrò facendomi rabbrividire. <Tu?>. <Esattamente. Sono il carnefice di tutto-> la rabbia ribollì in me, <E tu non ti sei accorta di ni...