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Entrammo silenziosamente nell'appartamento.
Una musica anni quaranta riecheggiava nell'abitacolo. Rogers raccolse furtivo il suo scudo appoggiato al muro, e si mise attaccato ad una parete, pronto a scattare. Ci fece segno di stare fermi, e sporse la testa oltre il muro, per poi rilassare i muscoli. Il suo battito si fece più regolare, così uscimmo anche noi.

Una figura scura era stravaccata sulla poltrona.
<Fury?> chiesi appena lo riconobbi, lui mi fece un cenno col capo.
<Caporale Perkins, è un piacere rivederti>.
<Non ricordo di averti dato le chiavi> disse il Capitano, e l'uomo con la benda si sedette dritto con un mugugno.
<Credi davvero che mi servano?!> esclamò, per poi fare una pausa, <Mia moglie mi ha cacciato via> disse, e Steve lo guardò confuso.
<Perché, sei sposato?> gli chiese.
<Ci sono parecchie cose che non sai di me> rispose.
Rogers gli si avvicinò.
<Lo so Nick, è questo il problema> disse per poi accendere il piccolo lume accanto all'uomo, che scosse impercettibilmente la testa, allungandosi per spegnerlo.
Il battito del Capitano accelerò.
Fury tirò fuori un telefono e ci scrisse qualcosa sopra, per poi girarcelo affinché leggessimo.

-Orecchie dappertutto-

Il cuore di Ivor perse un battito.
Steve si guardò discretamente attorno.
<Mi dispiace esser venuto qui, ma non sapevo proprio dove passare la notte> disse Nick, per poi scriverci qualcos altro sul telefono.

-S.H.I.E.L.D compromesso-.

Trattenemmo tutti il fiato, mentre il Capitano osservava preoccupato il telefono.
<Chi altri sa di tua moglie?> chiese, e Fury si alzò mugugnando, girandoci di nuovo il telefono.

-Voi e me-.

<Solo i miei amici> rispose avvicinandosi tenendosi un fianco.
<È questo che siamo noi?> chiese ancora il Capitano.
<Dipende da te> rispose alla fine.

Un rumore mi fece rizzare le orecchie.
Sgranai gli occhi.

<Tutti a terra!> urlai, ma troppo in ritardo.
Il cecchino sparò dritto al petto di Nick Fury, che cadde dolorante a terra.
Steve lo trascinò in cucina.
<Cecchini a ore tre, sul tetto> dissi.
Nick ansimante lasciò nella mano del Capitano una pennetta USB.
<Non. Fidarti. Di nessuno> disse respirando a fatica, per poi svenire.
Gli tastai il polso.
<Il battito c'è, ma è lento!> esclamai.
Un altro rumore mi fece rizzare in piedi.
<Sta arrivando qualcuno> dissi, e la porta venne forzata.
<Capitano Rogers!> esclamò una voce a me conosciuta.
La figura della donna comparve nel nostro campo visivo con un fucile in mano.

La nostra vicina Kate.
Sapevo che c'era qualcosa che non andava in lei.

<Capitano, sono l'Agente 13, squadra speciale dello S.H.I.E.L.D> disse venendo verso di noi con l'arma alta.
<Kate?!> esclamò Steve con un espressione confusa.
<Ho il compito di proteggervi> esclamò.
<Su ordine di chi?> chiesi, e solo allora lei si accorse del corpo inerme di Fury.
<Suo> rispose controllandogli il polso, <Foxtrot a terra. Non risponde. È un codice rosso> esclamò la ragazza alla radiolina.

-Abbiamo un venti sull'attentatore?- chiese qualcuno attraverso la radio.

Io e il Capitano ci guardammo e annuimmo.
<Dì che lo stiamo inseguendo> rispose, per poi saltare dalla finestra, seguito successivamente da me. Atterrammo in un ufficio e iniziammo a correre, inseguendo i due uomini che correvano sopra di noi.
Arrivammo davanti una finestra, dove i due cecchini ci piombarono davanti. Steve ruppe la finestra, per poi lanciare lo scudo verso l'uomo a destra, che lo bloccò con il suo braccio bionico. 
Modellai un lazo con l'acqua, e presi per la gola l'altro uomo, facendolo girare verso di me, ma per colpa della maschera non riuscii a vedergli il volto.
Quello subito si aggrappò alla mia corda, che velocemente iniziò a brillare d'arancione, per poi scoppiare in fiamme. 

Il Capitano ricevette indietro lo scudo, lanciato con forza dall'uomo che lo aveva incredibilmente preso.
Successivamente i due uomini si gettarono dal tetto, ma quando ci affacciammo erano già spariti.

<Il Soldato d'Inverno> sussurrai ricordandomi i documenti nella base di Strucker.
<Li abbiamo persi> esclamò infastidito Steve, ma io scossi la testa.
<No. Ritorneranno>.

It has always been You -Steve Rogers-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora