21

266 7 0
                                    


Quando il Capitano se ne fu andato, io e Sam prendemmo a camminare, in un silenzio abbastanza imbarazzante.

<Allora, come è iniziata tra te e Capitan America?> mi chiese ad un certo punto ed io lo guardai confusa.
<Come è iniziata cosa?>.
<La vostra storia> mi rispose ed io scossi la testa.
<Non c'è nessuna storia tra me e Rogers. Semplicemente io stavo in un brutto giro, e lui mi ha aiutando> semplificai il tutto.
<Brutto giro? Droga?> mi chiese a bassa voce.
<Diciamo che era più un fight club> dissi e lui annuì.
<Ed è per questo che non sei più parte dell'esercito?> mi chiese, ed io annuì.

Come se ne avessi avuto scelta.

<Qual è stata la tua ultima missione?> gli chiesi e lui abbassò un attimo la testa. Il suo battito accelerò leggermente.
<Hai perso qualcuno?> gli chiesi piano e lui annuì sospirando.
<Il mio gregario, Ryley. In una missione notturna. Operazione standard di salvataggio con paracadutisti. Ne avevamo fatte tante fino ad allora. Poi una granata a razzo ha scaraventato Ryley giù dal cielo> fece una pausa, <Ero impotente. Non ho potuto fare altro che guardare> concluse, ed io gli misi una mano sulla spalla.
<Mi dispiace>.
<E tu? Qual è stata la tua ultima missione?>.
<Anche la mia era un'operazione di salvataggio. Alcuni soldati erano stati catturati mentre andavano in ricognizione. Li ho liberati, insieme a due altri prigionieri. Ho trovato dei fascicoli utili, e siamo riusciti a salvarci. E in compenso ho ricevuto qualche bella cicatrice> riassunsi omettendo tutto il resto.
<Beh, un aspetto positivo in tutto questo, c'è> disse.
<Ovvero?>.
<Il numero di persone che ci danno ordini si è praticamente ridotto a zero> rispose ed io annuii sorridendo.
<Non posso darti torto! Avevo un Sergente super stronzo! Ti giuro, avrei voluto strozzarlo in molte occasioni!> esclamai e lui si mise a ridere, coinvolgendo anche me.

Arrivammo in poco tempo sotto casa di Steve, e quando Sam mi lasciò il suo numero, entrai dentro salutandolo.
Arrivai davanti la porta dell'appartamento di Rogers e bussai alla porta.
<Cerca qualcuno?> mi chiese una voce femminile alle mie spalle. Mi girai e una ragazza con un camice da infermiera e i capelli biondi stava in piedi a fissarmi.
<Si. Un mio amico abita qui> risposi sospettosa.
<Scusa, non volevo sembrarti strana, ma abito qui affianco e non ti ho mai vista da queste parti> si scusò.
<Si, sono arrivata ieri sera>. Lei si avvicinò, e repressi l'istinto di mettermi in posizione di difesa.
<Mi chiamo Kate> si presentò allungandomi la mano, che presi dopo un attimo di esitazione.
<Eileen>.

In quel momento, per fortuna aggiungerei, Ivor aprì la porta, rimanendo interdetto a vedermi ferma con Sharon.
<Beh, arrivederci Sharon>.
<Arrivederci>.

Finalmente entrai in casa, e mi richiusi velocemente la porta alle spalle.
<Chi era quella?> mi chiese il russo.
<La vicina. Ma mi è alquanto sospetta, quindi cerca di non uscire quando lei è nei paraggi> gli sussurrai e lui incrociò le braccia al petto assottigliando gli occhi.
<A proposito di uscire, dove sei andata stamattina?> mi chiese, ed io alzai un sopracciglio.
<Sono andata con Steve a correre. Perché?> chiesi incrociando anch'io le braccia. Lui rilassò l'espressione facciale.
<Non voglio ricordarti da che cosa ci stiamo nascondendo, ma ti prego di stare attenta a chi hai intorno> disse addolcendo il tono.
<Steve non è una minaccia. Ci sta aiutando->.
<Infatti non parlavo del Capitano Rogers> mi interruppe.
<Vuoi dire Sam? Ci hai spiati dalla finestra?! E poi, lui non è uno di loro> esclamai.
<Uno, non vi ho spiati. Stavo supervisionando. Due, tu non puoi saperlo> disse ed io scossi la testa.
<Me ne sarei accorta dal suo battito. E per tutto il tempo che siamo stati insieme non ha subito variazioni. Quindi, calmati> esclamai adirandomi, per poi andare verso la cucina per iniziare a preparare qualcosa da mettere sotto i denti.
<Perché mi sembri così tranquilla?!> esclamò anche lui infastidito.
<Che dovrei fare?! Mettermi ad urlare e segregarmi in casa?!>.
<Siamo inseguiti da un'organizzazione terroristica di ex nazisti e tu vai felicemente a correre con Capitan America, e per di più conversi amabilmente, e da sola, con altre persone!> iniziò ad alzare la voce.
<E quindi?! Che sei geloso?!> alzai anch'io la voce.
<Geloso?! Io mi preoccupo! Per te, per me, per i nostri cari che forse potrebbero venire presi di mira! Mentre a te sembra che non te ne freghi affatto!> mi urlò in faccia.
Gli tirai uno schiaffo che lo fece rimanere a bocca aperta.
<Tu non sai un bel cazzo di niente! Io ormai non dormo più, perché ogni volta che chiudo gli occhi il mio cervello mi riporta nel laboratorio! Ho una paura fottuta che qualcuno ci stia seguendo, ma non lo do a vedere perché non ti voglio far preoccupare per me!> urlai, per poi prendere dei respiri profondi.
<E se credi che io non pensi ogni istante alla possibilità di vedere i miei nonni usati come cavie, allora non mi conosci per niente> dissi infine a denti stretti, per poi andarmene in camera a cercare di non tirargli un altro schiaffo.

It has always been You -Steve Rogers-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora