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Una settimana dopo al complesso degli Avengers...

Andai verso il bancone del bar, e chiesi un Martini, per poi sorseggiarlo lentamente.
Un uomo biondo fin troppo familiare si sedette sul posto affianco.
<Acqua con ghiaccio, per favore> ordinò ed io mi voltai verso di lui con le sopracciglia alzate.
<Acqua ad una festa?> gli chiesi confusa, Steve sollevò un lato della bocca rosea.
<Non mi posso ubriacare, quindi preferisco non provarci nemmeno> mi rispose bevendo un sorso d'acqua.
<Peccato, perché io avevo proprio intenzione di bere> rivolsi lo sguardo di nuovo di fronte a me.
Mi portai il bicchiere alla bocca, sorseggiando ancora quel Martini.

Gli lanciai uno sguardo di sottecchi, e lui continuava a fissarmi.
<Cosa c'è?>.
<Niente. Mi chiedevo semplicemente cosa ci facesse una ragazza stupenda come te tutta sola> mi spiegò ed io trattenni un sorriso.
<Sto aspettando>. Lui mi guardò confuso e curioso.
<Cosa?>.
Mi girai verso di lui.
<Vorrai dire, chi> lo corressi e lui per un attimo assottigliò gli occhi.
<Il vostro cavaliere?> mi chiese.
<Si. Un vero principe azzurro. Eroico, biondo con gli occhi azzurri e incredibilmente protettivo e determinato nei confronti delle persone che ama> dissi e lui trattenne un sorriso.
<Un vero uomo da sposare, insomma> sintetizzò ed io annuii.
<Però è anche un po' troppo lento, rigido, solitario e impacciato, soprattutto con le donne. Ma non gliene faccio una colpa. Infondo, è un uomo di altri tempi> continuai e lui mi scrutò a fondo.
<Lento?>.
<Si. Ci mette troppo tempo a cogliere segnali o a fare una mossa. Ma so perché è così>.
<E perché?>.
Mi sporsi leggermente verso di lui.
<Perché essendo un principe non sa come relazionarsi ad una persona dei nostri tempi. E ha paura che possa finire come il suo primo vero amore. E questo, anche se non lo ammette, lo spaventa e lo blocca> risposi e lui abbassò lo sguardo.
<E cosa gli consiglieresti di fare?>.
<Di essere più avventato e impulsivo> dissi, per poi avvicinarmi al suo orecchio.
<E di lasciarsi andare> sussurrai, e lo sentii chiudere gli occhi, per poi deglutire.

Finii di sorseggiare il Martini, e feci per andarmene, ma una mano mi fermò, facendomi sedere di nuovo sullo sgabello.
Steve mi mise la mano sulla spalla, ma la pelle non era calda come sempre, era ghiacciata.
Anzi, era letteralmente ghiaccio.
Passò lentamente il cubetto di ghiaccio intorno al mio collo, per poi farlo scendere piano piano seguendo la linea della spina dorsale, per poi fermarsi alla fine dello spacco a V, proprio alla base della schiena. Emisi un sospiro di piacere, chiudendo gli occhi.
Lui si avvicinò al mio orecchio, come da me fatto in precedenza.
<Fidati, so essere molto avventato e impulsivo quando voglio> mi sussurrò sfiorandomi il lobo con le sue labbra carnose.
<Davvero?>.
<Davvero>.
<Vedere per credere> gli dissi sorridendo beffarda, e lui fece la stessa cosa.
<L'hai voluto tu, Caporale Perkins> chiusi gli occhi al pronunciare del mio nome, per poi seguirlo.

<Ehi voi due! Dove credete di andare?! La festa è qua!> ci fermò un po' brillo.
<Stark, mi dispiace tanto, ma abbiamo da fare> risposi.
<E cosa, sentiamo>.
<Ehh, te lo diremo quando sarai più grande!> esclamai prendendo Steve per mano andandocene nella sua stanza.

Chiusi la porta alle mie spalle, e quando mi girai, venni assalita dal Capitano che iniziò prendere possesso delle mie labbra, per poi scendere verso il collo.
Gli tirai leggermente i capelli, per poi togliergli la giacca elegante di dosso.
Tra un bacio e un altro cercai di sbottonargli la camicia, ma i bottoni non ne volevano proprio sapere.
Allora gliela strappai semplicemente, scoprendo quel bel corpo che aveva, lasciandolo di stucco.
<Adesso tocca a te> sussurrò avvicinando le mani al mio vestito, ma io lo fermai.
<Se permetti, questo vestito mi piace particolarmente>.
<A me non tanto> disse ed io alzai un sopracciglio.
<E perché?>.
<Tutti non ti toglievano, neanche per un secondo, gli occhi di dosso> rispose ed io sorrisi.
<Sei geloso?>.
<Di te? Da morire> rispose assalendomi di nuovo di baci, per poi spostarmi sul letto con un sorrisino degno di Stark.

<Ringrazia Tony da parte mia per quelle imbarazzanti conversazioni sul sesso> dissi sul suo petto accarezzandoglielo.
<Ci hai sentiti?> chiese lui sgranando gli occhi.
<Steve, io sento tutto> risposi e lui si coprì il volto con le mani.
<Scusami, è che non sapevo come->.
<Ehi, va tutto bene. È stata la notte migliore della mia vita. E non vedo l'ora di passarne di altre migliori> dissi sorridendogli. 
Lui mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<Fino alla fine?>.

<Fino alla fine>.

It has always been You -Steve Rogers-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora